Attualità
Coldiretti Puglia: «Aumento dei consumi e della produzione di frutta tropicale»
Molte le piante coltivate nella nostra regione
Bitonto - mercoledì 11 maggio 2022
Crescono i consumi di frutti tropicali, con la Puglia che registra una impennata delle coltivazioni di avocado, mango e melograni "Made in Puglia" insieme a tante altre produzioni esotiche di largo consumo come le bacche di aronia, le bacche di goji, le banane e il lime.
È quanto emerge da un'analisi di Coldiretti Puglia, in riferimento ai dati diffusi in occasione della terza edizione del Tropical Fruit Congress, con l'aumento del 18% dei consumi di avocado.
«Anche a seguito dei cambiamenti climatici in atto e alla tropicalizzazione si è passati da pochi ettari piantati con i superfrutti esotici ad oltre 500 ettari con un incremento esponenziale negli ultimi anni. Il fenomeno della frutta esotica in Puglia, spinto anche dall'impegno di tanti giovani agricoltori, è un esempio della capacità di innovazione delle imprese agricole pugliesi nel settore ortofrutticolo che troppo spesso viene però ostacolata da un ritardo organizzativo, infrastrutturale e diplomatico» ha dichiarato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Originario della zona che dalle montagne centrali ed occidentali del Messico arriva fino alle coste del Pacifico dell'America Centrale, l'avocado è un frutto tropicale che ha trovato nel clima del sud Italia un perfetto habitat a cui adattarsi.
A Castellaneta sono state piantumate altre 32mila piante di avocado, mentre in Salento si parla di 100mila piante di avocado e 8mila piante di mango e altrettante piante di lime, mentre fanno capolino timidamente le coltivazioni di banane 100% made in Puglia. Le rosse bacche della pianta di Goji spesso definite frutti della salute per le loro funzioni antiossidanti e antiinfiammatorie grazie a sostanze nutritive che danno alle bacche di Goji tali caratteristiche sono rilevate in grande quantità, molto di più che in altri vegetali per una dieta sana e naturale tanto che la Bacca prodotta dalla pianta di Goji è centrale nell'alimentazione di molte zone dell'Asia orientale. Le bacche di aronia arrivano dall'America ma ormai sono diffusissime nell'Est Europa hanno numerose proprietà benefiche, dovute soprattutto al loro elevato apporto di antiossidanti.
Il segmento di mercato della frutta esotica sta crescendo vertiginosamente considerato che oltre sei consumatori su 10 (61%) acquisterebbero banane, manghi, avocado tricolore se li avessero a disposizione invece di quelli stranieri, secondo un sondaggio Coldiretti-Ixè. Il 71% dei cittadini sarebbe inoltre disposto a pagare di più per avere la garanzia dell'origine nazionale dei tropicali. Una scelta motivata dal maggiore grado freschezza ma anche dal fatto che l'Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%), quota inferiore di 1,6 volte alla media dell'Unione Europea (1,3%) e ben 7 volte a quella dei Paesi extracomunitari (5,5%).
Quello delle piante tropicali Made in Italy è un fenomeno destinato a modificare in maniera profonda i comportamenti di consumo nei prossimi anni, ma anche le scelte produttive delle stesse aziende agricole per gli effetti del surriscaldamento determinati dalle mutazioni del clima. Il 2021 in Italia è stato fino ad ora il dodicesimo anno più caldo della storia da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800 con una temperatura superiore di 0,69 gradi rispetto alla media storica nei primi 10 mesi secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr. E non è un fatto isolato ma strutturale in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell'ultimo periodo e comprende nell'ordine anche il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003.
È quanto emerge da un'analisi di Coldiretti Puglia, in riferimento ai dati diffusi in occasione della terza edizione del Tropical Fruit Congress, con l'aumento del 18% dei consumi di avocado.
«Anche a seguito dei cambiamenti climatici in atto e alla tropicalizzazione si è passati da pochi ettari piantati con i superfrutti esotici ad oltre 500 ettari con un incremento esponenziale negli ultimi anni. Il fenomeno della frutta esotica in Puglia, spinto anche dall'impegno di tanti giovani agricoltori, è un esempio della capacità di innovazione delle imprese agricole pugliesi nel settore ortofrutticolo che troppo spesso viene però ostacolata da un ritardo organizzativo, infrastrutturale e diplomatico» ha dichiarato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Originario della zona che dalle montagne centrali ed occidentali del Messico arriva fino alle coste del Pacifico dell'America Centrale, l'avocado è un frutto tropicale che ha trovato nel clima del sud Italia un perfetto habitat a cui adattarsi.
A Castellaneta sono state piantumate altre 32mila piante di avocado, mentre in Salento si parla di 100mila piante di avocado e 8mila piante di mango e altrettante piante di lime, mentre fanno capolino timidamente le coltivazioni di banane 100% made in Puglia. Le rosse bacche della pianta di Goji spesso definite frutti della salute per le loro funzioni antiossidanti e antiinfiammatorie grazie a sostanze nutritive che danno alle bacche di Goji tali caratteristiche sono rilevate in grande quantità, molto di più che in altri vegetali per una dieta sana e naturale tanto che la Bacca prodotta dalla pianta di Goji è centrale nell'alimentazione di molte zone dell'Asia orientale. Le bacche di aronia arrivano dall'America ma ormai sono diffusissime nell'Est Europa hanno numerose proprietà benefiche, dovute soprattutto al loro elevato apporto di antiossidanti.
Il segmento di mercato della frutta esotica sta crescendo vertiginosamente considerato che oltre sei consumatori su 10 (61%) acquisterebbero banane, manghi, avocado tricolore se li avessero a disposizione invece di quelli stranieri, secondo un sondaggio Coldiretti-Ixè. Il 71% dei cittadini sarebbe inoltre disposto a pagare di più per avere la garanzia dell'origine nazionale dei tropicali. Una scelta motivata dal maggiore grado freschezza ma anche dal fatto che l'Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%), quota inferiore di 1,6 volte alla media dell'Unione Europea (1,3%) e ben 7 volte a quella dei Paesi extracomunitari (5,5%).
Quello delle piante tropicali Made in Italy è un fenomeno destinato a modificare in maniera profonda i comportamenti di consumo nei prossimi anni, ma anche le scelte produttive delle stesse aziende agricole per gli effetti del surriscaldamento determinati dalle mutazioni del clima. Il 2021 in Italia è stato fino ad ora il dodicesimo anno più caldo della storia da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800 con una temperatura superiore di 0,69 gradi rispetto alla media storica nei primi 10 mesi secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr. E non è un fatto isolato ma strutturale in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell'ultimo periodo e comprende nell'ordine anche il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003.