Cronaca
Coldiretti: «Saccheggiati pozzi artesiani: si chiudono i rubinetti in campagna»
L'associazione denuncia il danneggiamento di 13 pozzi artesiani tra Terlizzi, Bitonto e Ruvo di Puglia della Cooperagri
Bitonto - venerdì 18 marzo 2022
«Si chiudono i rubinetti che erogano acqua in campagna, con i quotidiani furti e danneggiamenti dei pozzi artesiani che restano spenti, bloccando l'irrigazione dei campi in un annata siccitosa».
É quanto denuncia Coldiretti Puglia che segnala, alla recrudescenza del fenomeno della micro e macro criminalità nelle campagne ad orologeria con l'esplosione della guerra in Ucraina, il danneggiamento ed il defraudamento di 13 pozzi artesiani tra Terlizzi, Bitonto e Ruvo di Puglia della cooperativa Cooperagri, con furti di idranti e tubature che fanno funzionare i pozzi artesiani.
«Si tratta di atti vili - si legge - che dimostrano quanto la criminalità colpisca indisturbata le aree rurali, depredando e danneggiando senza pietà il frutto del lavoro degli agricoltori, alla mercé di bande criminali che saccheggiano e azzerano in pochi minuti campi e produzioni ed impediscono con i furti e i danneggiamenti l'irrigazione dei campi».
Coldiretti Puglia torna a chiedere l'intervento dell'Esercito e l'attivazione di una cabina di regia tra il Ministero delle Politiche Agricole e il Ministero dell'Interno, affinché ci sia un coordinamento sulle attività delle forze dell'ordine, in particolare nelle zone più a rischio individuate.
«Si assiste alla 'stagionalità' delle attività criminose in campagna - aggiunge Coldiretti Puglia - perché squadre ben organizzate rubano l'uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, tagliano i ceppi dell'uva da vino a marzo/aprile, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l'anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati, rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca».
«I furti sono praticamente quotidiani tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e anche diurne - si legge ancora - e non possiamo permetterci che continui ad essere messa a repentaglio l'incolumità dei nostri produttori».
Capitolo a parte, secondo l'Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e agroalimentare della Coldiretti, merita il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, a partire dall'olio, spesso sofisticato e spacciato per prodotto di qualità con il marchio made in Puglia. Questo, non solo danneggia il consumatore, ma anche l'imprenditoria locale con la compromissione in modo grave della qualità e della sicurezza dei prodotti.
É quanto denuncia Coldiretti Puglia che segnala, alla recrudescenza del fenomeno della micro e macro criminalità nelle campagne ad orologeria con l'esplosione della guerra in Ucraina, il danneggiamento ed il defraudamento di 13 pozzi artesiani tra Terlizzi, Bitonto e Ruvo di Puglia della cooperativa Cooperagri, con furti di idranti e tubature che fanno funzionare i pozzi artesiani.
«Si tratta di atti vili - si legge - che dimostrano quanto la criminalità colpisca indisturbata le aree rurali, depredando e danneggiando senza pietà il frutto del lavoro degli agricoltori, alla mercé di bande criminali che saccheggiano e azzerano in pochi minuti campi e produzioni ed impediscono con i furti e i danneggiamenti l'irrigazione dei campi».
Coldiretti Puglia torna a chiedere l'intervento dell'Esercito e l'attivazione di una cabina di regia tra il Ministero delle Politiche Agricole e il Ministero dell'Interno, affinché ci sia un coordinamento sulle attività delle forze dell'ordine, in particolare nelle zone più a rischio individuate.
«Si assiste alla 'stagionalità' delle attività criminose in campagna - aggiunge Coldiretti Puglia - perché squadre ben organizzate rubano l'uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, tagliano i ceppi dell'uva da vino a marzo/aprile, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l'anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati, rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca».
«I furti sono praticamente quotidiani tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e anche diurne - si legge ancora - e non possiamo permetterci che continui ad essere messa a repentaglio l'incolumità dei nostri produttori».
Capitolo a parte, secondo l'Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e agroalimentare della Coldiretti, merita il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, a partire dall'olio, spesso sofisticato e spacciato per prodotto di qualità con il marchio made in Puglia. Questo, non solo danneggia il consumatore, ma anche l'imprenditoria locale con la compromissione in modo grave della qualità e della sicurezza dei prodotti.