Cronaca
Colpi di pistola in via Stellacci. Frattura nel gruppo Cassano-Di Cataldo
È una delle ipotesi a cui stanno lavorando i Carabinieri. Un episodio analogo, di più lieve portata, si era verificato a Pasquetta
Bitonto - mercoledì 3 luglio 2024
14.32
I palazzi di edilizia popolare di via Crocifisso sono da sempre l'enclave del clan Cassano. È proprio su quest'ultimo cartello di malavita che si sta concentrando l'attenzione dei Carabinieri, i quali sospettano che i colpi di pistola esplosi ieri in via Stellacci siano la conseguenza degli equilibri saltati col gruppo Di Cataldo.
I militari della Compagnia di Modugno sono al lavoro su quanto accaduto ieri verso le ore 20.00, quando l'arrivo di una Fiat Panda, proveniente da via Crocifisso, ha rotto il silenzio della serata: alcuni banditi, ma potrebbe anche essersi trattato di un individuo solitario, hanno esploso almeno cinque colpi di pistola, prima di fuggire. Trovati due bossoli esplosi da una calibro corto 9×21, dopo la segnalazione dei residenti che hanno udito la raffica di colpi verso un destinatario ignoto.
Ma sono soprattutto i due casi in soli tre mesi (un episodio analogo, di più lieve portata, si era verificato a Pasquetta) ad aver acceso il segnale d'allarme. Chi si è spinto sino lì, proprio dove è forte l'influsso criminale del clan Cassano, nonostante la detenzione del suo reggente Giuseppe Rocco Cassano, rinchiuso da anni a Terni? Lo stesso cartello criminale legato tra l'altro ai Di Cataldo: entrambi sono vicini al clan Diomede di Bari e gestiscono lo spaccio degli stupefacenti in città.
Equilibri saltati, dunque, fra i due gruppi criminali? Domande per ora senza risposte, ma che lasciano intravedere purtroppo nuovi venti di guerra, complice anche la latitanza di Vito Di Cataldo, destinatario di misura, ma di cui da tempo non si hanno notizie. Lo scenario è molto cambiato e adesso potrebbe mutare ancora.
I militari della Compagnia di Modugno sono al lavoro su quanto accaduto ieri verso le ore 20.00, quando l'arrivo di una Fiat Panda, proveniente da via Crocifisso, ha rotto il silenzio della serata: alcuni banditi, ma potrebbe anche essersi trattato di un individuo solitario, hanno esploso almeno cinque colpi di pistola, prima di fuggire. Trovati due bossoli esplosi da una calibro corto 9×21, dopo la segnalazione dei residenti che hanno udito la raffica di colpi verso un destinatario ignoto.
Ma sono soprattutto i due casi in soli tre mesi (un episodio analogo, di più lieve portata, si era verificato a Pasquetta) ad aver acceso il segnale d'allarme. Chi si è spinto sino lì, proprio dove è forte l'influsso criminale del clan Cassano, nonostante la detenzione del suo reggente Giuseppe Rocco Cassano, rinchiuso da anni a Terni? Lo stesso cartello criminale legato tra l'altro ai Di Cataldo: entrambi sono vicini al clan Diomede di Bari e gestiscono lo spaccio degli stupefacenti in città.
Equilibri saltati, dunque, fra i due gruppi criminali? Domande per ora senza risposte, ma che lasciano intravedere purtroppo nuovi venti di guerra, complice anche la latitanza di Vito Di Cataldo, destinatario di misura, ma di cui da tempo non si hanno notizie. Lo scenario è molto cambiato e adesso potrebbe mutare ancora.