Cronaca
Coltellate alla prostituta durante il sesso, preso l'aggressore. È un 41enne originario di Bitonto
Giuseppe Robles ridusse in fin di vita una ragazza colombiana a Terlizzi, ma è stato individuato dai Carabinieri. Ora è in carcere
Bitonto - lunedì 22 luglio 2019
11.41
Un noto pregiudicato di Palo del Colle, ma originario di Bitonto, Giuseppe Robles, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta, con l'accusa di essere stato l'autore della aggressione che stava costando la vita ad una 20enne di origine sudamericana, compiuta domenica 14 luglio, all'ora di pranzo, in un casolare di Terlizzi, dove giovanissime donne esercitano l'attività di meretricio.
Il provvedimento di cattura è stato emesso da Lucia Anna Altamura, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Simona Merra che ha diretto le indagini, condotte congiuntamente dai militari della Tenenza di Terlizzi e della Stazione di Palo del Colle.
La ragazza coinvolta in questo barbaro episodio, era giunta a Bari da pochi giorni, alloggiando in un albergo della zona, per poi trasferirsi nella zona compresa fra Bitonto, Terlizzi e Ruvo di Puglia ove quasi tutte le mattine, a bordo di un taxi, giungeva al "casolare" per prostituirsi insieme ad altre giovani donne.
Domenica 14 luglio, giornata assolata, lungo la complanare della strada provinciale 231, attraverso la ricostruzione operata con le dichiarazioni della giovane donna e di alcuni testimoni, un uomo giunge in tarda mattinata presso questo casolare a bordo di un suv.
Da quel momento, in maniera quasi schizofrenica, il cliente inizia a chiedere a diverse donne di avere prestazioni sessuali non protette. Due di loro si rifiutano, mentre la vittima, che non comprende e non parla italiano, dopo parecchie insistenze accetta, ma solo per un approccio superficiale. Le donne, tutte da pochi giorni in Italia, sono ignare di chi hanno di fronte.
Durante il rapporto, l'uomo, di corporatura robusta, diventa sempre più violento e la giovane ragazza prova ad opporsi strenuamente e a quel punto l'uomo, come in preda ad un raptus estrae un coltello ed inizia a colpire violentemente la vittima con micidiali fendenti che la raggiungono in pieno petto, all'inguine e ai glutei.
La malcapitata, nonostante le gravi ferite riportate, trova la forza di effettuare col suo cellulare una video chiamata ad una "collega" su Bitonto, ma l'aguzzino, avvedutosi di ciò, con impressionante brutalità, afferra il cellulare e riprendendo la donna ormai riversa al suolo in una pozza di sangue, inizia a minacciare l'interlocutrice dicendole: «Vedi cosa ho fatto! figuriamoci se ho paura della Polizia!».
Non pago di tutta la violenza già scatenata sulla povera vittima, prima di fuggire, decide di strapparle gli orecchini che ha al collo e prendere i soldi che ha su di un tavolo. I soccorsi, allertati da un passante, giungeranno giusto in tempo per salvare la donna, la quale, dopo aver lottato fra la vita e la morte per due giorni, appare ora fuori pericolo.
I rilievi tecnico-scientifici, effettuati dal personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo Carabinieri di Bari e dalla Sezione Operativa del Nucleo Operativo della Compagnia di Molfetta, cristallizzeranno successivamente ogni piccolo particolare della scena del delitto.
E proprio ciò ha permesso, grazie alle indagini immediatamente avviate, attraverso la visione di alcune telecamere della zona, le testimonianze raccolte ed altri accertamenti tecnici, di risalire all'autore dell'efferato reato, un pregiudicato della zona, già condannato per una serie di condotte illecite fra le quali proprio lo sfruttamento della prostituzione.
L'uomo, un 41enne di origine bitontine, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria è stato così tratto in arresto e tradotto presso la casa circondariale di Trani.
Il provvedimento di cattura è stato emesso da Lucia Anna Altamura, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Simona Merra che ha diretto le indagini, condotte congiuntamente dai militari della Tenenza di Terlizzi e della Stazione di Palo del Colle.
La ragazza coinvolta in questo barbaro episodio, era giunta a Bari da pochi giorni, alloggiando in un albergo della zona, per poi trasferirsi nella zona compresa fra Bitonto, Terlizzi e Ruvo di Puglia ove quasi tutte le mattine, a bordo di un taxi, giungeva al "casolare" per prostituirsi insieme ad altre giovani donne.
Domenica 14 luglio, giornata assolata, lungo la complanare della strada provinciale 231, attraverso la ricostruzione operata con le dichiarazioni della giovane donna e di alcuni testimoni, un uomo giunge in tarda mattinata presso questo casolare a bordo di un suv.
Da quel momento, in maniera quasi schizofrenica, il cliente inizia a chiedere a diverse donne di avere prestazioni sessuali non protette. Due di loro si rifiutano, mentre la vittima, che non comprende e non parla italiano, dopo parecchie insistenze accetta, ma solo per un approccio superficiale. Le donne, tutte da pochi giorni in Italia, sono ignare di chi hanno di fronte.
Durante il rapporto, l'uomo, di corporatura robusta, diventa sempre più violento e la giovane ragazza prova ad opporsi strenuamente e a quel punto l'uomo, come in preda ad un raptus estrae un coltello ed inizia a colpire violentemente la vittima con micidiali fendenti che la raggiungono in pieno petto, all'inguine e ai glutei.
La malcapitata, nonostante le gravi ferite riportate, trova la forza di effettuare col suo cellulare una video chiamata ad una "collega" su Bitonto, ma l'aguzzino, avvedutosi di ciò, con impressionante brutalità, afferra il cellulare e riprendendo la donna ormai riversa al suolo in una pozza di sangue, inizia a minacciare l'interlocutrice dicendole: «Vedi cosa ho fatto! figuriamoci se ho paura della Polizia!».
Non pago di tutta la violenza già scatenata sulla povera vittima, prima di fuggire, decide di strapparle gli orecchini che ha al collo e prendere i soldi che ha su di un tavolo. I soccorsi, allertati da un passante, giungeranno giusto in tempo per salvare la donna, la quale, dopo aver lottato fra la vita e la morte per due giorni, appare ora fuori pericolo.
I rilievi tecnico-scientifici, effettuati dal personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo Carabinieri di Bari e dalla Sezione Operativa del Nucleo Operativo della Compagnia di Molfetta, cristallizzeranno successivamente ogni piccolo particolare della scena del delitto.
E proprio ciò ha permesso, grazie alle indagini immediatamente avviate, attraverso la visione di alcune telecamere della zona, le testimonianze raccolte ed altri accertamenti tecnici, di risalire all'autore dell'efferato reato, un pregiudicato della zona, già condannato per una serie di condotte illecite fra le quali proprio lo sfruttamento della prostituzione.
L'uomo, un 41enne di origine bitontine, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria è stato così tratto in arresto e tradotto presso la casa circondariale di Trani.