Politica
Commissari Mercatone Uno sotto indagine: «Si accertino responsabilità»
La deputata Ruggiero chiede giustizia per i 256 lavoratori pugliesi: «Chi ha sbagliato, paghi»
Bitonto - venerdì 2 aprile 2021
10.28
«L'indagine e la perquisizione a carico di uno dei commissari che guidò l'operazione per il passaggio, autorizzato dall'ex Ministro Carlo Calenda, dei punti vendita di Mercatone Uno alla Shernon Holding è un importante passo avanti per chiarire i contorni di una vicenda opaca, di cui devono essere individuate ancora tutte le responsabilità». É una richiesta di giustizia e maggiore chiarezza per i dipendenti rimasti senza lavoro quella che arriva dalla deputata del Movimento 5 Stelle, Francesca Ruggiero, intervenuta sulla questione del fallimento del grande gruppo imprenditoriale che, solo in Puglia, ha lasciato sul lastrico 256 lavoratori.
«Bisogna capire – ha chiesto la Ruggiero - come sia possibile che l'amministrazione straordinaria dell'epoca potesse varare un'operazione di acquisizione da parte di una società italo-maltese che presentava un patrimonio netto negativo già per 2,2 milioni di euro. Sul tema il MoVimento 5 Stelle aveva già presentato un'interrogazione parlamentare nel 2019».
«Mentre i commissari, di cui uno oggi sotto indagine, hanno chiesto al Mise compensi pari a 6 milioni di euro – aggiunge la deputata bitontina - l'operazione ha registrato 91 milioni di passivo in sei mesi, di cui 5,5 verso i lavoratori, 5,5 verso le banche, 67 verso i fornitori, 11 verso fisco e previdenza, con 9 milioni di ricavi a soddisfare solo un terzo dei creditori. Nel frattempo, migliaia di famiglie sono finite nel limbo a causa del fallimento dell'azienda. Di queste fanno parte anche 256 lavoratori pugliesi. Qualcuno deve pagare le dovute conseguenze per quanto i lavoratori hanno sofferto e stanno continuando a soffrire».
«Bisogna capire – ha chiesto la Ruggiero - come sia possibile che l'amministrazione straordinaria dell'epoca potesse varare un'operazione di acquisizione da parte di una società italo-maltese che presentava un patrimonio netto negativo già per 2,2 milioni di euro. Sul tema il MoVimento 5 Stelle aveva già presentato un'interrogazione parlamentare nel 2019».
«Mentre i commissari, di cui uno oggi sotto indagine, hanno chiesto al Mise compensi pari a 6 milioni di euro – aggiunge la deputata bitontina - l'operazione ha registrato 91 milioni di passivo in sei mesi, di cui 5,5 verso i lavoratori, 5,5 verso le banche, 67 verso i fornitori, 11 verso fisco e previdenza, con 9 milioni di ricavi a soddisfare solo un terzo dei creditori. Nel frattempo, migliaia di famiglie sono finite nel limbo a causa del fallimento dell'azienda. Di queste fanno parte anche 256 lavoratori pugliesi. Qualcuno deve pagare le dovute conseguenze per quanto i lavoratori hanno sofferto e stanno continuando a soffrire».