Territorio e Ambiente
Confusione a Bitonto sui colori della differenziata: «Nessuna comunicazione»
Cazzolla (Fare Verde): «Senza colori di riferimento siamo tornati 20 anni indietro»
Bitonto - lunedì 4 gennaio 2021
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Cittadini più confusi col sacchetto dell'immondizia in mano perplessi sulla scelta del giusto cassonetto a cui affidarlo. È quanto sta accadendo nelle ultime settimane a Bitonto dove i contenitori stradali per la raccolta differenziata stanno lentamente cambiando colore, pur senza che la cittadinanza abbia ricevuto adeguata comunicazione in merito. Capita così di incrociare cassonetti marroni che non accolgono più il rifiuto organico, come stabilito da anni, ma siano deputati alla raccolta dell'indifferenziato. Che può essere necessario conferire anche in cassonetti neri, grigi, ma anche azzurri e verdi.
«A quanto pare, stiamo per superare il sistema di raccolta stradale con i cassonetti, per passare al porta a porta – è stato il commento di Beppe Cazzolla, portavoce del gruppo ambientalista Fare Verde - nelle more, però, chiedo, perché si è deciso di stravolgere il vecchio criterio messo in atto dall'ASV, che associava il colore del cassonetto alla tipologia di rifiuti da conferire? Perché negli ultimi mesi sono apparsi in città cassonetti con colori inusuali per i bitontini? Per esempio, la raccolta dell'indifferenziato non ha più un cassonetto di riferimento: ci sono quelli neri, azzurri, verdi e addirittura marroni uguali a quelli della raccolta dell'organico ».
Certo, sui cassetti sono stati apposti degli adesivi con il nome del rifiuto da inserire all'interno ma, va da sè, che la comunicazione cromatica fosse quella più immediata ed efficace. Tanto più che, solo un paio di settimane fa, il consiglio comunale era stato costretto a riconoscere un debito da 1,2 milioni di euro rivenienti dalla gestione ASV e dovuti essenzialmente alla scarsa "qualità" del rifiuto differenziato consegnato ai consorzi che riciclano carta, legno, vetro, alluminio, acciaio e plastica.
«Non c'è stata alcuna campagna di informazione – lamenta Cazzolla - e nemmeno un semplice cartello che avvisasse la cittadinanza delle modifiche in atto. A me sembra che siamo tornati di 20 anni indietro. Chissà forse ci sarà anche il ritorno delle campane per la raccolta del vetro!».
«A quanto pare, stiamo per superare il sistema di raccolta stradale con i cassonetti, per passare al porta a porta – è stato il commento di Beppe Cazzolla, portavoce del gruppo ambientalista Fare Verde - nelle more, però, chiedo, perché si è deciso di stravolgere il vecchio criterio messo in atto dall'ASV, che associava il colore del cassonetto alla tipologia di rifiuti da conferire? Perché negli ultimi mesi sono apparsi in città cassonetti con colori inusuali per i bitontini? Per esempio, la raccolta dell'indifferenziato non ha più un cassonetto di riferimento: ci sono quelli neri, azzurri, verdi e addirittura marroni uguali a quelli della raccolta dell'organico ».
Certo, sui cassetti sono stati apposti degli adesivi con il nome del rifiuto da inserire all'interno ma, va da sè, che la comunicazione cromatica fosse quella più immediata ed efficace. Tanto più che, solo un paio di settimane fa, il consiglio comunale era stato costretto a riconoscere un debito da 1,2 milioni di euro rivenienti dalla gestione ASV e dovuti essenzialmente alla scarsa "qualità" del rifiuto differenziato consegnato ai consorzi che riciclano carta, legno, vetro, alluminio, acciaio e plastica.
«Non c'è stata alcuna campagna di informazione – lamenta Cazzolla - e nemmeno un semplice cartello che avvisasse la cittadinanza delle modifiche in atto. A me sembra che siamo tornati di 20 anni indietro. Chissà forse ci sarà anche il ritorno delle campane per la raccolta del vetro!».