Attualità
Contenzioso ASV-Multiservizi: la Corte d'Appello dà ragione al comune di Bitonto
Infondate le pretese del socio privato della partecipata del Comune che chiedeva 5 milioni di euro come risarcimento
Bitonto - sabato 3 agosto 2019
9.11
Un comune, quello di Bitonto, che gestisce il ciclo dei rifiuti con una società per metà di sua proprietà e per l'altra metà di un socio privato. Un socio privato che decide di portare in giudizio proprio il comune, reo, a suo dire, di non affidare direttamente alla partecipata i servizi che potrebbe svolgere, chiedendo pure 5 milioni di euro di presunti danni. E una magistratura giudicante che, fortunatamente, riconosce la legittimità dell'operato del comune, intenzionato a rispettare le leggi italiane e condanna il socio privato al pagamento delle spese processuali. È un'aria tutt'altro che rilassata quella che si respira fra il comune di Bitonto e la Multiservizi srl, componente privata dell'Azienda Servizi Vari, che deve subire oltre ai colpi incrociati della concorrenza e dei "nemici" esterni, anche il "fuoco amico" di una sua componente interna, quella che, in teoria, dovrebbe essere più interessata a far parte di un soggetto sano e competitivo sul mercato.
In attesa che l'atteggiamento del socio privato limi la sua indole autolesionistica, la Corte d'appello di Bari, confermando il giudizio arbitrale celebrato nel 2015, ha considerato legittimo l'operato del Comune di Bitonto (difeso in giudizio dall'avv. Giuliana Michela Cartanese) in materia di affidamento di servizi pubblici alla società mista Azienda Servizi Vari SpA (partecipata dal Comune e da Puglia Multiservizi Srl). Il socio privato, infatti, aveva chiamato in giudizio il Comune di Bitonto ritenendo di aver subito un ingiusto notevole danno economico dalla decisione di non procedere all'affidamento diretto all'ASV di ulteriori servizi pubblici, come previsto nel piano industriale.
Secondo la Corte d'Appello di Bari, invece, il Comune si è pienamente attenuto alle disposizioni normative in materia, nonché alle prescrizioni dell'ANAC, l'Autorità nazionale anticorruzione a cui compete la vigilanza sui contratti pubblici, ritenendo, pertanto, infondata la domanda avanzata dal socio privato dell'ASV, che lamentava danni per 5 milioni di euro per la mancata assegnazione alla società di ulteriori affidamenti diretti secondo le aspettative di implementazione del piano industriale.
Condividendo la linea interpretativa degli arbitri espressa negli anni scorsi, i giudici baresi hanno anche escluso la violazione del principio di affidamento oltre che di diligenza e correttezza, statuendo che «…non vi furono trattative idonee a far sorgere qualsivoglia affidamento, e che il comportamento dell'ente, motivato dalla volontà di osservare le norme di legge (…) è comunque giustificato, tanto più nei confronti di un contraente privato anch'esso tenuto a conoscere la normativa e a non coltivare aspettative infondate sulla base di una sua azzardata interpretazione».
La Puglia Multiservizi, inoltre, è stata condannata dai giudici al pagamento delle spese di giudizio.
Lapidario, ma significativo, il commento del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che parla di «ennesima dimostrazione della trasparenza e correttezza del nostro comportamento. Non occorre aggiungere altro se i risultati parlano da soli».
In attesa che l'atteggiamento del socio privato limi la sua indole autolesionistica, la Corte d'appello di Bari, confermando il giudizio arbitrale celebrato nel 2015, ha considerato legittimo l'operato del Comune di Bitonto (difeso in giudizio dall'avv. Giuliana Michela Cartanese) in materia di affidamento di servizi pubblici alla società mista Azienda Servizi Vari SpA (partecipata dal Comune e da Puglia Multiservizi Srl). Il socio privato, infatti, aveva chiamato in giudizio il Comune di Bitonto ritenendo di aver subito un ingiusto notevole danno economico dalla decisione di non procedere all'affidamento diretto all'ASV di ulteriori servizi pubblici, come previsto nel piano industriale.
Secondo la Corte d'Appello di Bari, invece, il Comune si è pienamente attenuto alle disposizioni normative in materia, nonché alle prescrizioni dell'ANAC, l'Autorità nazionale anticorruzione a cui compete la vigilanza sui contratti pubblici, ritenendo, pertanto, infondata la domanda avanzata dal socio privato dell'ASV, che lamentava danni per 5 milioni di euro per la mancata assegnazione alla società di ulteriori affidamenti diretti secondo le aspettative di implementazione del piano industriale.
Condividendo la linea interpretativa degli arbitri espressa negli anni scorsi, i giudici baresi hanno anche escluso la violazione del principio di affidamento oltre che di diligenza e correttezza, statuendo che «…non vi furono trattative idonee a far sorgere qualsivoglia affidamento, e che il comportamento dell'ente, motivato dalla volontà di osservare le norme di legge (…) è comunque giustificato, tanto più nei confronti di un contraente privato anch'esso tenuto a conoscere la normativa e a non coltivare aspettative infondate sulla base di una sua azzardata interpretazione».
La Puglia Multiservizi, inoltre, è stata condannata dai giudici al pagamento delle spese di giudizio.
Lapidario, ma significativo, il commento del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che parla di «ennesima dimostrazione della trasparenza e correttezza del nostro comportamento. Non occorre aggiungere altro se i risultati parlano da soli».