Politica
Contratto scaduto al PD di Bitonto: «Perchè non sgombera?»
Sinistra Italiana e Lega chiedono trasparenza sulla sede del partito e sul suo futuro utilizzo
Bitonto - sabato 8 agosto 2020
11.03
Il contratto d'affitto è scaduto e il Pd deve sgomberare i locali. Ritardi incomprensibili secondo le sezioni locali di Sinistra Italiana e Lega Salvini sulla gestione della storica sede della "pescara" in corso Vittorio Emanuele II, a Bitonto, che adesso chiedono maggiore trasparenza sulla gestione di questo bene pubblico.
«Tanto tuonò che … non piovve», commentano ironicamente dal partito di Salvini, da dove si chiedono «la 'pescara' continuerà ad essere ancora la casa del Pd? Anche dopo che la stessa maggioranza che amministra la Città e che vede nel suo organico lo stesso Pd, ha espresso la chiara volontà di destinare lo storico stabile ad altro uso?». Che non è l'unico interrogativo posto dagli attivisti leghisti: «Quello stabile non doveva essere liberato a partire dal 1° agosto? Gli attuali occupanti pagano l'indennità occupativa ed in qual misura superiore al canone pregresso? È stato prorogato il contratto esistente, nonostante vi fosse un bando al quale il Pd avrebbe potuto aderire?».
«Non vogliamo nemmeno immaginare che nessuno paghi più una regolare indennità occupativa, ma con certezza, chiediamo trasparenza nella gestione di uno stabile di proprietà comunale».
Sull'argomento, nei giorni scorsi, anche Sinistra Italiana, come riconosciuto anche dalla Lega, aveva presentato alcune circostanziate perplessità, oltre a fornire alcune proposte per il futuro.
«Taluni vorrebbero che tutto rimanesse invariato per continuare a svolgere la propria attività politica – scrivono da SI Bitonto - altri vorrebbero adibire i locali a biblioteca autogestita dai docenti bitontini, altri ancora vorrebbero che si potessero svolgere attività di carattere sociale e culturale. L'unico fatto concreto è che nessuno ha partecipato all'asta pubblica per l'affidamento in locazione dei locali e dal primo agosto i medesimi localo dovrebbero essere liberi e sgomberi!».
Sottolineando il rischio che locali di quel tipo, lasciati vuoti, finirebbero per essere occupate abusivamente da famiglie in cerca di un tetto, SI Bitonto suggerisce, un utilizzo «a breve termine, in vista dell'imminente campagna elettorale, destinando i locali a spazio pubblico regolamentato, a pagamento, per tutti i partiti o movimenti che hanno la necessità di valorizzare iniziative, incontri, dibattiti, convegni a carattere propagandistico».
La proposta a lungo termine, invece, è quella di «destinare i locali della "Pescara" a cooperative di giovani per la formazione di un centro sociale di educazione politica al fine di aggredire l'alienazione giovanile mediante attività volte a socializzare, a condividere esperienze e ad offrire aiuto alle minoranze con l'utilizzo libero di computer, internet e perché no anche pernottamento gratuito».
«Tanto tuonò che … non piovve», commentano ironicamente dal partito di Salvini, da dove si chiedono «la 'pescara' continuerà ad essere ancora la casa del Pd? Anche dopo che la stessa maggioranza che amministra la Città e che vede nel suo organico lo stesso Pd, ha espresso la chiara volontà di destinare lo storico stabile ad altro uso?». Che non è l'unico interrogativo posto dagli attivisti leghisti: «Quello stabile non doveva essere liberato a partire dal 1° agosto? Gli attuali occupanti pagano l'indennità occupativa ed in qual misura superiore al canone pregresso? È stato prorogato il contratto esistente, nonostante vi fosse un bando al quale il Pd avrebbe potuto aderire?».
«Non vogliamo nemmeno immaginare che nessuno paghi più una regolare indennità occupativa, ma con certezza, chiediamo trasparenza nella gestione di uno stabile di proprietà comunale».
Sull'argomento, nei giorni scorsi, anche Sinistra Italiana, come riconosciuto anche dalla Lega, aveva presentato alcune circostanziate perplessità, oltre a fornire alcune proposte per il futuro.
«Taluni vorrebbero che tutto rimanesse invariato per continuare a svolgere la propria attività politica – scrivono da SI Bitonto - altri vorrebbero adibire i locali a biblioteca autogestita dai docenti bitontini, altri ancora vorrebbero che si potessero svolgere attività di carattere sociale e culturale. L'unico fatto concreto è che nessuno ha partecipato all'asta pubblica per l'affidamento in locazione dei locali e dal primo agosto i medesimi localo dovrebbero essere liberi e sgomberi!».
Sottolineando il rischio che locali di quel tipo, lasciati vuoti, finirebbero per essere occupate abusivamente da famiglie in cerca di un tetto, SI Bitonto suggerisce, un utilizzo «a breve termine, in vista dell'imminente campagna elettorale, destinando i locali a spazio pubblico regolamentato, a pagamento, per tutti i partiti o movimenti che hanno la necessità di valorizzare iniziative, incontri, dibattiti, convegni a carattere propagandistico».
La proposta a lungo termine, invece, è quella di «destinare i locali della "Pescara" a cooperative di giovani per la formazione di un centro sociale di educazione politica al fine di aggredire l'alienazione giovanile mediante attività volte a socializzare, a condividere esperienze e ad offrire aiuto alle minoranze con l'utilizzo libero di computer, internet e perché no anche pernottamento gratuito».