Cronaca
Controlli in una pescheria di Bitonto: sequestrati 3,7 quintali di pesce
Operazione della Guardia Costiera, sanzioni sino a 4.500 euro. Il proprietario dell'attività - denunciato - si difende sui social
Bitonto - giovedì 22 dicembre 2022
10.01
Maxi sequestro a Bitonto. Sono 3,7 i quintali di prodotti ittici requisiti ieri in una pescheria di via d'Angio. Sulla pagina Facebook dell'attività, però, il proprietario de Il Faro ammette di essere stato «ferito gravemente», ma afferma: «Ci hanno fatto un bel regalo di Natale, ma non molleremo perché siamo onesti lavoratori».
La Capitaneria di Porto di Molfetta, durante i consueti controlli finalizzati alla tutela della salute del cittadino, ha operato con il personale veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale, la Guardia di Finanza e la Polizia Locale, oltre ai Carabinieri ed alla Polizia di Stato. «Abbiamo una pescheria bellissima, ma non vendiamo cose strane o illecite», hanno precisato nel video. In realtà sono scattati verbali e sequestri per la violazione delle norme che disciplinano la vendita dei prodotti ittici.
Il titolare, per cominciare, è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Bari per aver destinato alla vendita i prodotti ittici - esposti all'esterno del locale sulla pubblica via, occupata abusivamente - in cattivo stato di conservazione e nei suoi confronti sono state elevate sanzioni sino a 4.500 euro perché i prodotti sono risultati esposti ai gas di scarico dei numerosi mezzi in transito e agli agenti atmosferici, senza alcuna attenzione per le norme igienico-sanitarie. All'interno dei locali dell'esercizio, non adeguati, secondo l'Asl, al numero complessivo dei dipendenti assunti, gli operanti hanno sequestrato prodotti ittici senza la documentazione amministrativa per attestarne la tracciabilità: erano privi delle informazioni da fornire al consumatore, poste sulle etichette. «Tutto in offerta», si vantava il titolare su Facebook, ieri, mostrando i banchi gremiti di specialità. «In arrivo astici, ma quelli buoni. Al prezzo più basso d'Italia», ha detto nel video.
Al termine delle verifiche (in 2 ore sono state controllate più di 5 tonnellate di pescato) sono stati sequestrati 370 chilogrammi di prodotti ittici (35 chili connessi a violazioni di carattere amministrativo, i restanti 335 di tipo penale) destinati alla vendita al dettaglio e che non rispettavano i basilari requisiti igienico sanitari. «Robin Hood - il soprannome del titolare - vendeva la roba buona e la venderà sempre. Per il popolo, la nostra unica forza. Tutti gli altri, invece, ci vogliono male».
Molti prodotti, poi, non avevano etichetta e nemmeno il numero del lotto di riferimento. «La nostra pescheria, purtroppo, è piccola, ci stiamo adeguando agli spazi a disposizione. Quindi siamo stati sanzionati per la vendita all'esterno. Ma non vendiamo nulla di illecito, solo pesce fresco», è invece la versione dell'esercente.
La Capitaneria di Porto di Molfetta, durante i consueti controlli finalizzati alla tutela della salute del cittadino, ha operato con il personale veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale, la Guardia di Finanza e la Polizia Locale, oltre ai Carabinieri ed alla Polizia di Stato. «Abbiamo una pescheria bellissima, ma non vendiamo cose strane o illecite», hanno precisato nel video. In realtà sono scattati verbali e sequestri per la violazione delle norme che disciplinano la vendita dei prodotti ittici.
Il titolare, per cominciare, è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Bari per aver destinato alla vendita i prodotti ittici - esposti all'esterno del locale sulla pubblica via, occupata abusivamente - in cattivo stato di conservazione e nei suoi confronti sono state elevate sanzioni sino a 4.500 euro perché i prodotti sono risultati esposti ai gas di scarico dei numerosi mezzi in transito e agli agenti atmosferici, senza alcuna attenzione per le norme igienico-sanitarie. All'interno dei locali dell'esercizio, non adeguati, secondo l'Asl, al numero complessivo dei dipendenti assunti, gli operanti hanno sequestrato prodotti ittici senza la documentazione amministrativa per attestarne la tracciabilità: erano privi delle informazioni da fornire al consumatore, poste sulle etichette. «Tutto in offerta», si vantava il titolare su Facebook, ieri, mostrando i banchi gremiti di specialità. «In arrivo astici, ma quelli buoni. Al prezzo più basso d'Italia», ha detto nel video.
Al termine delle verifiche (in 2 ore sono state controllate più di 5 tonnellate di pescato) sono stati sequestrati 370 chilogrammi di prodotti ittici (35 chili connessi a violazioni di carattere amministrativo, i restanti 335 di tipo penale) destinati alla vendita al dettaglio e che non rispettavano i basilari requisiti igienico sanitari. «Robin Hood - il soprannome del titolare - vendeva la roba buona e la venderà sempre. Per il popolo, la nostra unica forza. Tutti gli altri, invece, ci vogliono male».
Molti prodotti, poi, non avevano etichetta e nemmeno il numero del lotto di riferimento. «La nostra pescheria, purtroppo, è piccola, ci stiamo adeguando agli spazi a disposizione. Quindi siamo stati sanzionati per la vendita all'esterno. Ma non vendiamo nulla di illecito, solo pesce fresco», è invece la versione dell'esercente.