Cronaca
Criminalità: segati 10 ulivi secolari a Bitonto per rivendere legna
Coldiretti Puglia: «Boom furti in campagna, 300 milioni di danni in un anno»
Bitonto - venerdì 18 gennaio 2019
10.56
«Spariti altri 10 ulivi secolari questa volta in agro di Bitonto. È l'ennesimo episodio registrato in provincia di Bari che si aggiunge ai ripetuti 'furti' nella BAT, a Lecce, a Foggia e in provincia di Taranto». È la denuncia che arriva da Coldiretti Puglia, che lamenta un boom di furti in campagna, pari a 300 milioni di euro di danni in un anno.
«Tagliare 10 ulivi secolari per rivendersi la legna è un atto vile e assurdo – ha detto Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, commentando l'episodio registrato a Bitonto - considerato che per 150 euro di valore della legna, si sottraggono ad un agricoltore 10mila euro di reddito, perché dovrà aspettare decenni prima che i nuovi impianti possano entrare in produzione, e si deturpa un patrimonio produttivo e paesaggistico di inestimabile valore. Hanno tagliato di notte 10 ulivi secolari del diametro di 1 metro e mezzo, di varietà ogliarola con innesti di coratina. Ovviamente hanno portato via la legna del fusto, lasciando gli innesti più giovani. Inimmaginabile il dolore, misto al senso di impotenza, del nostro agricoltore che fino al pomeriggio aveva lavorato in quel fondo. Siamo molto preoccupati – ha continuato il presidente Muraglia - per le condizioni di lavoro e di vita nelle aree rurali pugliesi, dove i nostri agricoltori vivono loro malgrado una quotidianità da far west, fatta di furti di prodotto, alberi, mezzi agricoli, racket e abigeato che si verificano quotidianamente in tutta la Puglia. È una vergogna che ci si metta anche la criminalità, con tutti i problemi che il mondo olivicolo ha in questo momento, dalla Xylella alle gelate, fino al blocco del PSR per gli investimenti».
«Si registra un'impennata di fenomeni criminali che colpiscono e indeboliscono il settore agricolo – rileva Coldiretti Puglia – e non si tratta più soltanto di "ladri di polli", quanto di veri criminali che organizzano raid capaci di mettere in ginocchio un'azienda, specie se di dimensioni medie o piccole».
«Assistiamo alla 'stagionalità' delle attività criminose in campagna – aggiunge Angelo Corsetti, direttore regionale di Coldiretti – perché squadre ben organizzate rubano l'uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, tagliano i ceppi dell'uva da vino a marzo/aprile, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l'anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati, rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca. I furti sono praticamente quotidiani – ha concluso Corsetti - tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne e non possiamo permetterci che continui ad essere messa a repentaglio l'incolumità dei nostri produttori».
«Tagliare 10 ulivi secolari per rivendersi la legna è un atto vile e assurdo – ha detto Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, commentando l'episodio registrato a Bitonto - considerato che per 150 euro di valore della legna, si sottraggono ad un agricoltore 10mila euro di reddito, perché dovrà aspettare decenni prima che i nuovi impianti possano entrare in produzione, e si deturpa un patrimonio produttivo e paesaggistico di inestimabile valore. Hanno tagliato di notte 10 ulivi secolari del diametro di 1 metro e mezzo, di varietà ogliarola con innesti di coratina. Ovviamente hanno portato via la legna del fusto, lasciando gli innesti più giovani. Inimmaginabile il dolore, misto al senso di impotenza, del nostro agricoltore che fino al pomeriggio aveva lavorato in quel fondo. Siamo molto preoccupati – ha continuato il presidente Muraglia - per le condizioni di lavoro e di vita nelle aree rurali pugliesi, dove i nostri agricoltori vivono loro malgrado una quotidianità da far west, fatta di furti di prodotto, alberi, mezzi agricoli, racket e abigeato che si verificano quotidianamente in tutta la Puglia. È una vergogna che ci si metta anche la criminalità, con tutti i problemi che il mondo olivicolo ha in questo momento, dalla Xylella alle gelate, fino al blocco del PSR per gli investimenti».
«Si registra un'impennata di fenomeni criminali che colpiscono e indeboliscono il settore agricolo – rileva Coldiretti Puglia – e non si tratta più soltanto di "ladri di polli", quanto di veri criminali che organizzano raid capaci di mettere in ginocchio un'azienda, specie se di dimensioni medie o piccole».
«Assistiamo alla 'stagionalità' delle attività criminose in campagna – aggiunge Angelo Corsetti, direttore regionale di Coldiretti – perché squadre ben organizzate rubano l'uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, tagliano i ceppi dell'uva da vino a marzo/aprile, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l'anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati, rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca. I furti sono praticamente quotidiani – ha concluso Corsetti - tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne e non possiamo permetterci che continui ad essere messa a repentaglio l'incolumità dei nostri produttori».