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Dagli Stati Uniti per studiare la Sindone di Bitonto
Il professor Andrew Casper ha analizzato la copia conservata al Museo Diocesano
Bitonto - giovedì 4 aprile 2019
10.11
È arrivata anche negli Stati Uniti la notizia che a Bitonto sia conservata una delle più fedeli e originali copia della Sacra Sindone e il professor Andrew Casper, insegnante di Storia dell'Arte in una delle più prestigiose università pubbliche americane, la Miami University di Oxford, è volato fin nella città dell'olio per poterla analizzare e studiare da vicino.
Il lenzuolo di lino conservato a Torino che la storia vuole essere stato il telo in cui è stato avvolto Gesù dopo la crocifissione, ha alcune copie sparse per il mondo. Alcune di queste hanno da sempre suscitato l'interesse degli studiosi, in cerca di indizi utili a scoprire i segreti del telo originale.
Quella custodita nel museo diocesano di Bitonto, di proprietà del Capitolo Cattedrale, viene portata in processione dall'Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio il Venerdì Santo.
La copia della Sindone, realizzata nel 1646, fu portata in dono a Bitonto nel 1659 da Monsignor Alessandro De Crescenzio, che diventò vescovo della città subito dopo essere stato nunzio apostolico nella casa Sabauda, con la volontà che fosse conservata in Cattedrale all'adorazione dei fedeli. Durante i lavori di restauro, a metà del 900, la Sindone fu trasferita al Museo Diocesano e oggi viene esposta solo in occasione del venerdì santo nella chiesa del Purgatorio.
La storia della copia bitontina è arrivata anche alla equipe del professor Andrew Casper che sta conducendo una ricerca sulla sindone e un capitolo speciale di questa ricerca è proprio dedicato alle copie sparse nel mondo.
Quelle che hanno meritato l'attenzione degli studiosi sono conservate a Torino, Bologna e addirittura una nel New Jersey (USA), l'unica a quanto pare, più antica di quella custodita a Bitonto.
Il professor Casper è stato accolto dal priore dell'Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio, Andrea Vacca e dal segretario Antonio Sicolo che hanno guidato il ricercatore nell'analisi del telo con l'ausilio della dottoressa Marilisa Rienzo.
Numerosi i dettagli che hanno lasciato impressionato lo studioso, primo fra tutti il segno del sangue delle spine della corona che cingeva Gesù sulla testa, assente in tutte le altre copie visionate finora. Un'ulteriore testimonianza, insomma, della straordinaria valenza storica e artistica della Sindone Bitontina.
Una straordinarietà che meriterebbe un'esposizione dedicata in occasione della prossima apertura della nuova sede del Museo Diocesano, in grado di attrarre un gran numero di turisti e visitatori.
Il lenzuolo di lino conservato a Torino che la storia vuole essere stato il telo in cui è stato avvolto Gesù dopo la crocifissione, ha alcune copie sparse per il mondo. Alcune di queste hanno da sempre suscitato l'interesse degli studiosi, in cerca di indizi utili a scoprire i segreti del telo originale.
Quella custodita nel museo diocesano di Bitonto, di proprietà del Capitolo Cattedrale, viene portata in processione dall'Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio il Venerdì Santo.
La copia della Sindone, realizzata nel 1646, fu portata in dono a Bitonto nel 1659 da Monsignor Alessandro De Crescenzio, che diventò vescovo della città subito dopo essere stato nunzio apostolico nella casa Sabauda, con la volontà che fosse conservata in Cattedrale all'adorazione dei fedeli. Durante i lavori di restauro, a metà del 900, la Sindone fu trasferita al Museo Diocesano e oggi viene esposta solo in occasione del venerdì santo nella chiesa del Purgatorio.
La storia della copia bitontina è arrivata anche alla equipe del professor Andrew Casper che sta conducendo una ricerca sulla sindone e un capitolo speciale di questa ricerca è proprio dedicato alle copie sparse nel mondo.
Quelle che hanno meritato l'attenzione degli studiosi sono conservate a Torino, Bologna e addirittura una nel New Jersey (USA), l'unica a quanto pare, più antica di quella custodita a Bitonto.
Il professor Casper è stato accolto dal priore dell'Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio, Andrea Vacca e dal segretario Antonio Sicolo che hanno guidato il ricercatore nell'analisi del telo con l'ausilio della dottoressa Marilisa Rienzo.
Numerosi i dettagli che hanno lasciato impressionato lo studioso, primo fra tutti il segno del sangue delle spine della corona che cingeva Gesù sulla testa, assente in tutte le altre copie visionate finora. Un'ulteriore testimonianza, insomma, della straordinaria valenza storica e artistica della Sindone Bitontina.
Una straordinarietà che meriterebbe un'esposizione dedicata in occasione della prossima apertura della nuova sede del Museo Diocesano, in grado di attrarre un gran numero di turisti e visitatori.