Politica
Damascelli insiste: «Cittadinanza onoraria per il Milite Ignoto»
L'appello rivolto a tutti i comuni pugliesi
Bitonto - venerdì 8 ottobre 2021
Una proposta rivolta agli amministratori di tutta Italia nel nome della memoria di chi ha sacrificato la sua vita per la Patria arriva dal "Gruppo delle Medaglie d'Oro al Valor Militare d'Italia".
Iniziativa a cui ha aderito Domenico Damascelli, ex consigliere regionale, che sostiene l'iniziativa.
«Quest'anno ricorre il centenario della sepoltura del Milite Ignoto all'Altare della Patria, uno dei simboli massimi della nostra nazione assieme al Tricolore e all'Inno nazionale», ricorda Damascelli andando poi ad annunciare il suo appoggio ad un progetto nazionale di grande interesse, "Milite Ignoto, Cittadino d'Italia (1921-2021)", un'idea nata per attribuire adeguato ed ancor più sentito valore a questo considerevole simbolo di italianità.
Il progetto, di assoluto rilievo, prevede di onorare degnamente il 'celebre' soldato ignoto caduto in guerra, conferendogli il titolo, appunto, di "Cittadino d'Italia", da parte di tutti i comuni italiani.
«Così che il Milite costituisca davvero, al di là della retorica di rito, un momento straordinario di unità nazionale - dichiara Damascelli -. I comuni possono così riconoscere la cittadinanza onoraria, in tal modo le civiche amministrazioni garantiranno al soldato per sempre il valore storico e di fratellanza comunitaria», è l'auspicio di Damascelli.
Non solo: «Sarebbe anche significativo se al Milite Ignoto fossero intitolate piazze, vie od altri luoghi pubblici».
La presenza del corpo del semplice fante presso il Vittoriano fu codificato dalla legge 1075 dell'11 agosto del 1921. Il Parlamento approvò la legge perché fosse data degna sepoltura alla salma di un soldato ignoto, salma che fu scelta secondo un rito pietoso ed altamente commovente. Il 28 ottobre 1921, alla madre di un caduto il cui corpo non era stato trovato, fu affidato il compito di designare quale dovesse essere la salma del Milite Ignoto. Totale, naturalmente, la non conoscenza circa l'identità anagrafica del caduto: sicura però la sua assoluta italianità. In questa maniera, infatti, tutti gli italiani potettero riconoscere nel 'sacro' loculo di quel militare sconosciuto i resti di una persona cara perita durante il conflitto. Il 4 novembre dello stesso 1921, poi, la bara, portata a spalla da 12 decorati di Medaglia d'Oro al Valor Militare, venne deposta nella cripta ai piedi della Dea Roma.
Ecco che «anche l'Anci, in rappresentanza di tutti i comuni italiani, supporta questa proposta, una valida e giusta iniziativa che condivido e sostengo perché il soldato d'Italia, un fante elevato a simbolica figura di completo e gratuito amore per la Patria, tale da portarlo all'estremo sacrificio della vita, sia riconosciuto come Cittadino d'Italia», sostiene ancora Damascelli.
«Per suggellare a dovere questo importante anniversario del prossimo 4 novembre, giorno emblematico e di festa nazionale, invito gli amministratori dei vari comuni pugliesi ad adottare una deliberazione per onorare degnamente questa memoria, associandosi ai nobili propositi dell'iniziativa, conferendo la cittadinanza onoraria del proprio Comune al Milite Ignoto. Lo merita il sacrificio di milioni di giovani italiani periti durante il primo conflitto bellico mondiale. Lo meritano il Paese e tutti gli italiani», conclude Damascelli.
Iniziativa a cui ha aderito Domenico Damascelli, ex consigliere regionale, che sostiene l'iniziativa.
«Quest'anno ricorre il centenario della sepoltura del Milite Ignoto all'Altare della Patria, uno dei simboli massimi della nostra nazione assieme al Tricolore e all'Inno nazionale», ricorda Damascelli andando poi ad annunciare il suo appoggio ad un progetto nazionale di grande interesse, "Milite Ignoto, Cittadino d'Italia (1921-2021)", un'idea nata per attribuire adeguato ed ancor più sentito valore a questo considerevole simbolo di italianità.
Il progetto, di assoluto rilievo, prevede di onorare degnamente il 'celebre' soldato ignoto caduto in guerra, conferendogli il titolo, appunto, di "Cittadino d'Italia", da parte di tutti i comuni italiani.
«Così che il Milite costituisca davvero, al di là della retorica di rito, un momento straordinario di unità nazionale - dichiara Damascelli -. I comuni possono così riconoscere la cittadinanza onoraria, in tal modo le civiche amministrazioni garantiranno al soldato per sempre il valore storico e di fratellanza comunitaria», è l'auspicio di Damascelli.
Non solo: «Sarebbe anche significativo se al Milite Ignoto fossero intitolate piazze, vie od altri luoghi pubblici».
La presenza del corpo del semplice fante presso il Vittoriano fu codificato dalla legge 1075 dell'11 agosto del 1921. Il Parlamento approvò la legge perché fosse data degna sepoltura alla salma di un soldato ignoto, salma che fu scelta secondo un rito pietoso ed altamente commovente. Il 28 ottobre 1921, alla madre di un caduto il cui corpo non era stato trovato, fu affidato il compito di designare quale dovesse essere la salma del Milite Ignoto. Totale, naturalmente, la non conoscenza circa l'identità anagrafica del caduto: sicura però la sua assoluta italianità. In questa maniera, infatti, tutti gli italiani potettero riconoscere nel 'sacro' loculo di quel militare sconosciuto i resti di una persona cara perita durante il conflitto. Il 4 novembre dello stesso 1921, poi, la bara, portata a spalla da 12 decorati di Medaglia d'Oro al Valor Militare, venne deposta nella cripta ai piedi della Dea Roma.
Ecco che «anche l'Anci, in rappresentanza di tutti i comuni italiani, supporta questa proposta, una valida e giusta iniziativa che condivido e sostengo perché il soldato d'Italia, un fante elevato a simbolica figura di completo e gratuito amore per la Patria, tale da portarlo all'estremo sacrificio della vita, sia riconosciuto come Cittadino d'Italia», sostiene ancora Damascelli.
«Per suggellare a dovere questo importante anniversario del prossimo 4 novembre, giorno emblematico e di festa nazionale, invito gli amministratori dei vari comuni pugliesi ad adottare una deliberazione per onorare degnamente questa memoria, associandosi ai nobili propositi dell'iniziativa, conferendo la cittadinanza onoraria del proprio Comune al Milite Ignoto. Lo merita il sacrificio di milioni di giovani italiani periti durante il primo conflitto bellico mondiale. Lo meritano il Paese e tutti gli italiani», conclude Damascelli.