Cronaca
Deturpata la chiesa di San Francesco la Scarpa a Bitonto
A distanza di pochi mesi, nuove scritte spray sulla facciata dell’ex convento francescano
Bitonto - giovedì 6 settembre 2018
8.06
Non c'è pace per la chiesa di San Francesco la Scarpa a Bitonto, continuamente presa di mira da un gruppo di balordi che periodicamente la deturpa con scarabocchi e scritte spray.
Dopo l'episodio denunciato da BitontoViva a febbraio scorso, che aveva raccolto la segnalazione dell'associazione Bitonto da Riscoprire, è accaduto ancora negli scorsi giorni, non si sa di preciso quando. Mani ignote hanno disegnato motivi "decorativi" con della vernice nera sulla facciata trecentesca dell'edificio liturgico. Senza trovare, evidentemente, l'opposizione di nessun passante e nessun residente della zona. I sospetti di molti si concentrano, anche questa volta, su un gruppetto di ragazzini che frequentano la piazzetta su cui si affaccia la chiesa e la sua scalinata. Che potrebbero restare anche questa volta impuniti. Anche perché le telecamere di videosorveglianza che monitorano continuamente l'area conservano le immagini in memoria solo alcune settimane e se non c'è una segnalazione immediata del fatto, diventa praticamente impossibile risalire ai responsabili.
Anche questa volta bisognerà aspettare i tempi della Soprintendenza per sperare in una rapida operazione di pulizia che, ovviamente, peserà sulle tasche di tutti i contribuenti.
Dopo l'episodio denunciato da BitontoViva a febbraio scorso, che aveva raccolto la segnalazione dell'associazione Bitonto da Riscoprire, è accaduto ancora negli scorsi giorni, non si sa di preciso quando. Mani ignote hanno disegnato motivi "decorativi" con della vernice nera sulla facciata trecentesca dell'edificio liturgico. Senza trovare, evidentemente, l'opposizione di nessun passante e nessun residente della zona. I sospetti di molti si concentrano, anche questa volta, su un gruppetto di ragazzini che frequentano la piazzetta su cui si affaccia la chiesa e la sua scalinata. Che potrebbero restare anche questa volta impuniti. Anche perché le telecamere di videosorveglianza che monitorano continuamente l'area conservano le immagini in memoria solo alcune settimane e se non c'è una segnalazione immediata del fatto, diventa praticamente impossibile risalire ai responsabili.
Anche questa volta bisognerà aspettare i tempi della Soprintendenza per sperare in una rapida operazione di pulizia che, ovviamente, peserà sulle tasche di tutti i contribuenti.