Attualità
Discarica Torre d'Agera, il Comune di Bitonto deposita in Procura una denuncia-querela
Le indagini di caratterizzazione ne confermerebbero la pericolosità
Bitonto - mercoledì 10 aprile 2024
Comunicato Stampa
Le risultanze delle analisi tecniche condotte in base al piano di caratterizzazione della discarica per rifiuti solidi urbani "Ecoambiente" in contrada Torre d'Agera ha indotto il Comune di Bitonto a presentare una denuncia-querela alla Procura della Repubblica.
L'ha ufficializzato il sindaco Francesco Paolo Ricci nel corso della conferenza stampa, convocata questa mattina a Palazzo di Città, per fare il punto sulle iniziative conseguenti alla conclusione delle indagini condotte sull'impianto, a lungo ostacolate dalla società proprietaria (oggi in stato di liquidazione giudiziale).
Nella memoria depositata nei giorni scorsi dal Sindaco di Bitonto si chiede di indagare per individuare persone fisiche e giuridiche responsabili di condotte penalmente rilevanti, per le quali si configurerebbe il reato di disastro/inquinamento ambientale.
"Danno e disastro ambientale – ha precisato l'avvocato comunale, Franco Mercutello – non sono le uniche ipotesi di reato contro l'ambiente relative a condotte penalmente rilevanti che potranno emergere in sede di indagine".
In base alle analisi condotte dai tecnici la fonte primaria di contaminazione è costituita dal liquido prodotto dai rifiuti conferiti (percolato), che ha determinato, a causa della scarsa tenuta dello strato impermeabile del fondo della discarica, il successivo inquinamento della falda acquifera sotterranea della zona, divenuta pertanto fonte secondaria di contaminazione. Di qui i danni e i pericoli per l'ambiente circostante (acqua e suolo) e le persone.
"I dati emersi – ha spiegato il sindaco Francesco Paolo Ricci – prefigurano un'evidente alterazione dell'equilibrio dell'ecosistema di tutta la zona, che richiederebbe nell'immediato una serie di misure urgenti per la messa in sicurezza del sito e in prospettiva un oneroso intervento di ripristino ambientale. Per questo abbiamo già allertato tutti gli enti preposti al controllo del territorio e delle discariche, perché si faccia tutto quanto necessario".
"Primo significativo risultato in questa direzione – ha aggiunto il Sindaco – è rappresentato dalla convocazione fissata per domani di un tavolo tecnico promosso dalla Regione Puglia, che coinvolge insieme al Comune anche Asl, Arpa Puglia e Città Metropolitana di Bari. Dal tavolo dovranno venire le risposte tecniche e scientifiche, sulle quali l'Amministrazione comunale baserà l'individuazione delle misure di propria competenza da adottare a tutela della salute pubblica".
Attualmente la discarica di contrada Torre d'Agera non è più funzionante. Non lo è dal 2009, in seguito a un primo intervento dei Carabinieri del NOE e dell'Arpa Puglia che avevano riscontrato la presenza di metalli pesanti nelle acque passanti per la discarica, tanto da indurre il Comune a ordinare il divieto, valido ancora oggi, di prelevare acqua per uso irriguo dai pozzi limitrofi al sito.
Successivamente una complessa e intricata vicenda burocratica, amministrativa e legale, ha rimandato l'adozione di tutte le misure di sicurezza necessarie, trascinando la questione negli anni sino al 2023, quando, grazie a un finanziamento di 370mila euro concesso dalla Regione nell'ambito del P.O.R. Puglia F.E.S.R.-F.S.E. 2014-2020, il Comune di Bitonto, sostituendosi all'impresa inadempiente, ha potuto provvedere a redigere il piano di caratterizzazione ambientale della discarica, effettuando le relative attività di indagine e analisi.
"Il Comune – ha poi assicurato il sindaco Ricci – si riserva, alla luce dei dati riscontrati e degli ulteriori accertamenti che saranno condotti dell'Autorità giudiziaria, di costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento di tutti i danni materiali e morali, che i cittadini hanno subìto e rischiano di subire a causa di un autentico scempio ambientale. Su questo saremo inflessibili e pretenderemo da tutti gli attori in gioco la massima tempestività e risolutezza, perché la tutela della salute ha priorità assoluta su tutto".
L'ha ufficializzato il sindaco Francesco Paolo Ricci nel corso della conferenza stampa, convocata questa mattina a Palazzo di Città, per fare il punto sulle iniziative conseguenti alla conclusione delle indagini condotte sull'impianto, a lungo ostacolate dalla società proprietaria (oggi in stato di liquidazione giudiziale).
Nella memoria depositata nei giorni scorsi dal Sindaco di Bitonto si chiede di indagare per individuare persone fisiche e giuridiche responsabili di condotte penalmente rilevanti, per le quali si configurerebbe il reato di disastro/inquinamento ambientale.
"Danno e disastro ambientale – ha precisato l'avvocato comunale, Franco Mercutello – non sono le uniche ipotesi di reato contro l'ambiente relative a condotte penalmente rilevanti che potranno emergere in sede di indagine".
In base alle analisi condotte dai tecnici la fonte primaria di contaminazione è costituita dal liquido prodotto dai rifiuti conferiti (percolato), che ha determinato, a causa della scarsa tenuta dello strato impermeabile del fondo della discarica, il successivo inquinamento della falda acquifera sotterranea della zona, divenuta pertanto fonte secondaria di contaminazione. Di qui i danni e i pericoli per l'ambiente circostante (acqua e suolo) e le persone.
"I dati emersi – ha spiegato il sindaco Francesco Paolo Ricci – prefigurano un'evidente alterazione dell'equilibrio dell'ecosistema di tutta la zona, che richiederebbe nell'immediato una serie di misure urgenti per la messa in sicurezza del sito e in prospettiva un oneroso intervento di ripristino ambientale. Per questo abbiamo già allertato tutti gli enti preposti al controllo del territorio e delle discariche, perché si faccia tutto quanto necessario".
"Primo significativo risultato in questa direzione – ha aggiunto il Sindaco – è rappresentato dalla convocazione fissata per domani di un tavolo tecnico promosso dalla Regione Puglia, che coinvolge insieme al Comune anche Asl, Arpa Puglia e Città Metropolitana di Bari. Dal tavolo dovranno venire le risposte tecniche e scientifiche, sulle quali l'Amministrazione comunale baserà l'individuazione delle misure di propria competenza da adottare a tutela della salute pubblica".
Attualmente la discarica di contrada Torre d'Agera non è più funzionante. Non lo è dal 2009, in seguito a un primo intervento dei Carabinieri del NOE e dell'Arpa Puglia che avevano riscontrato la presenza di metalli pesanti nelle acque passanti per la discarica, tanto da indurre il Comune a ordinare il divieto, valido ancora oggi, di prelevare acqua per uso irriguo dai pozzi limitrofi al sito.
Successivamente una complessa e intricata vicenda burocratica, amministrativa e legale, ha rimandato l'adozione di tutte le misure di sicurezza necessarie, trascinando la questione negli anni sino al 2023, quando, grazie a un finanziamento di 370mila euro concesso dalla Regione nell'ambito del P.O.R. Puglia F.E.S.R.-F.S.E. 2014-2020, il Comune di Bitonto, sostituendosi all'impresa inadempiente, ha potuto provvedere a redigere il piano di caratterizzazione ambientale della discarica, effettuando le relative attività di indagine e analisi.
"Il Comune – ha poi assicurato il sindaco Ricci – si riserva, alla luce dei dati riscontrati e degli ulteriori accertamenti che saranno condotti dell'Autorità giudiziaria, di costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento di tutti i danni materiali e morali, che i cittadini hanno subìto e rischiano di subire a causa di un autentico scempio ambientale. Su questo saremo inflessibili e pretenderemo da tutti gli attori in gioco la massima tempestività e risolutezza, perché la tutela della salute ha priorità assoluta su tutto".