Cronaca
Distrutte le scritte antimafia lungo la "strada degli eroi" a Bitonto
Ennesimo raid - su cui indaga la Polizia di Stato - in via San Luca. Abbaticchio: «Noi torneremo a ripararle»
Bitonto - martedì 19 maggio 2020
16.59
Non c'è due senza tre. A cinque mesi dal primo raid (clicca qui) ed a tre dal secondo (clicca qui) due delle dieci scritte antimafia installate nel cuore del centro storico di Bitonto, in via San Luca, finiscono per la terza volta sotto tiro. A denunciarlo è il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio.
Sono finite nel mirino di mani ignote le targhe con i nomi di Peppino Impastato e Placido Rizzotto con le citazioni degli eroi dell'antimafia che l'amministrazione aveva fatto issare sulla strada dell'omicidio di Anna Rosa Tarantino. «Nel triste periodo di isolamento, Peppino Impastato e Placido Rizzotto - afferma il sindaco su Facebook - sono stati uniti anche dalla barbarie di gente che, mi auguro, non conosca quello che rappresentano per Bitonto e per l'Italia intera».
«Accade in via San Luca - prosegue Abbaticchio - e noi torneremo a riparare la memoria sulla "strada degli eroi" con le luminarie antimafia rimaste accese dopo l'ultimo 30 dicembre scorso dedicato alla nostra Anna Rosa Tarantino (l'84enne vittima innocente di mafia, morta il 30 dicembre 2017, nda). E le forze dell'ordine torneranno ancora, ancora, sempre più spesso quanto più spesso cercherete di cancellare la firma di queste frasi sulle quali vi accanite».
L'amministrazione comunale, proprio in via San Luca, aveva deciso di celebrare il sacrificio di Anna Rosa Tarantino iniziando un percorso di riappropriazione di un altro pezzo della città, inaugurando la "Strada dei nostri eroi", dedicata proprio alla "martire dolce" della città di Bitonto: via Porta Robustina illuminata con le frasi più significative delle vittime di mafia, in particolare di quanti, a vario titolo, hanno contrastato le organizzazioni criminali.
Peppino Impastato e Placido Rizzotto «sono due firme che parlano di vite donate in nome della verità e della giustizia sociale. Due frasi che - dice Abbaticchio - raccontano la loro vita e un insegnamento che continueremo a leggere, illuminate, sulle strade che porteremo sempre più a trasformarsi in libri di educazione sociale aperti: "La mafia uccide. Il silenzio pure" di Peppino Impastato e "La terra che ci ha cresciuto è il nostro futuro" di Placido Rizzotto».
Sull'episodio - le scritte erano state già danneggiate in passato - sono in corso indagini da parte dei poliziotti del Commissariato di P.S.. Ai "poveri" amministratori locali il compito di educare e tentare di ricucire. Ancora una volta.
Sono finite nel mirino di mani ignote le targhe con i nomi di Peppino Impastato e Placido Rizzotto con le citazioni degli eroi dell'antimafia che l'amministrazione aveva fatto issare sulla strada dell'omicidio di Anna Rosa Tarantino. «Nel triste periodo di isolamento, Peppino Impastato e Placido Rizzotto - afferma il sindaco su Facebook - sono stati uniti anche dalla barbarie di gente che, mi auguro, non conosca quello che rappresentano per Bitonto e per l'Italia intera».
«Accade in via San Luca - prosegue Abbaticchio - e noi torneremo a riparare la memoria sulla "strada degli eroi" con le luminarie antimafia rimaste accese dopo l'ultimo 30 dicembre scorso dedicato alla nostra Anna Rosa Tarantino (l'84enne vittima innocente di mafia, morta il 30 dicembre 2017, nda). E le forze dell'ordine torneranno ancora, ancora, sempre più spesso quanto più spesso cercherete di cancellare la firma di queste frasi sulle quali vi accanite».
L'amministrazione comunale, proprio in via San Luca, aveva deciso di celebrare il sacrificio di Anna Rosa Tarantino iniziando un percorso di riappropriazione di un altro pezzo della città, inaugurando la "Strada dei nostri eroi", dedicata proprio alla "martire dolce" della città di Bitonto: via Porta Robustina illuminata con le frasi più significative delle vittime di mafia, in particolare di quanti, a vario titolo, hanno contrastato le organizzazioni criminali.
Peppino Impastato e Placido Rizzotto «sono due firme che parlano di vite donate in nome della verità e della giustizia sociale. Due frasi che - dice Abbaticchio - raccontano la loro vita e un insegnamento che continueremo a leggere, illuminate, sulle strade che porteremo sempre più a trasformarsi in libri di educazione sociale aperti: "La mafia uccide. Il silenzio pure" di Peppino Impastato e "La terra che ci ha cresciuto è il nostro futuro" di Placido Rizzotto».
Sull'episodio - le scritte erano state già danneggiate in passato - sono in corso indagini da parte dei poliziotti del Commissariato di P.S.. Ai "poveri" amministratori locali il compito di educare e tentare di ricucire. Ancora una volta.