Cronaca
Dopo lo speronamento a Bitonto: ladri in fuga e analogie con un caso simile
La vicenda quasi identica a quella dello scorso 3 maggio in via Repubblica, mentre proseguono le indagini dei Carabinieri
Bitonto - sabato 6 agosto 2022
7.58
La loro auto - poi risultata provento di un furto avvenuto un mese prima - lanciata per speronare quella dei Carabinieri, pigiando sul pedale dell'acceleratore: solo con un impatto che ha messo fuori gioco i militari, una banda di malviventi - gente che aveva preso di mira un ferramenta del centro - è riuscita a guadagnare terreno e scappare.
Certo che s'è rischiato il peggio, nella notte fra giovedì e venerdì, a Bitonto. Il pericolo era che finisse male per tutte le persone coinvolte. I due militari coinvolti, per fortuna, sono rimasti illesi.
Tutto è accaduto in pieno centro, a due passi dalla villa comunale, dove due banditi, probabilmente aiutati da un terzo complice, hanno provato ad introdursi nella ferramenta Schiavone, in via Centola ad angolo con via Labini, attorno alle 2.30.
Ma a quell'ora, sulla scena del crimine, si è materializzata all'improvviso una gazzella dell'Aliquota Radiomobile, in un servizio di controllo notturno della città: i militari a bordo, notando evidentemente qualche anomalia, oltre alla presenza in zona di un'auto sospetta con targa svizzera, si sono così fiondati sul posto per un controllo e gli sono piombati subito addosso.
Ma davanti a quell'incontro sgradito, i malviventi, saliti a bordo di un'Alfa Romeo Giulietta, hanno ingranato la marcia e sono ripartiti con uno scatto felino. Inoltre, chi stava al volante, deve aver capito subito che la gazzella del 112 era lì per loro. E così, per farsi largo, non ci ha pensato un solo istante: ha fatto una manovra azzardata, speronando la vettura dell'Arma, per poi dileguarsi, inghiottita nel buio. Danni alla carrozzeria, illeso l'equipaggio, mentre l'auto dei banditi è riuscita a sgattaiolare rapida per le strade di Bitonto.
Nel frattempo, è facile intuire come siano state diramate le ricerche anche al di fuori della cinta urbana, dove la banda sembrava volersi dirigere. Da quel momento in poi, è partita una seconda fase. Le pattuglie della Compagnia di Modugno hanno iniziato a battere a tappeto tutti i dintorni, spingendosi in perlustrazioni a largo spettro anche nelle due frazioni, a caccia di un'auto rubata che, un'ora più tardi, è stata ritrovata in aperta campagna, fra gli ulivi di Mariotto, completamente avvolta dalle fiamme.
Sul posto, per domare il rogo, sono arrivati i Vigili del Fuoco, ma gli sforzi del personale in servizio presso il Distaccamento di Molfetta non sono bastati a contenere i danni: del mezzo utilizzato dalla banda - mezzo che, come scritto, dagli accertamenti dei militari è poi risultato provento di un furto denunciato a Grumo Appula - non è rimasto nulla. È stato completamente distrutto.
Sul furto, andato però in fumo, gli uomini guidati dal capitano Corrado Quarta stanno indagando a tutto spiano per risalire ai componenti della banda. Sono state recuperate le prime videocamere di sorveglianza dell'area attorno alla ferramenta per ricostruire il tragitto percorso dai banditi e per cercare di identificarli, mentre la storia si fa molto interessante, perché tutto rimanda a quanto avvenuto il 3 maggio scorso, sempre a Bitonto, ai danni del negozio di abbigliamento Silvia Boutique di via Repubblica.
Solo l'auto è diversa: venerdì una Alfa Romeo Giulietta, tre mesi fa un Fiat Doblò (con all'interno tutta la refurtiva, pari a circa 200mila euro, interamente recuperata) e un'Audi A3 per garantirsi la fuga. Per il resto, tutto s'è svolto con un copione che presenta un'impressionante sequenza di analogie. Malviventi (due, massimo tre) intercettati da un'auto delle forze dell'ordine pressappoco nella stessa identica zona (nelle immediate vicinanze della villa comunale, seppur dalla parte opposta) e un violento speronamento per assicurarsi la fuga.
Per ora, però, dei ladri nessuna traccia. I rilievi, e l'analisi degli occhi elettronici della zona, potranno forse fornire nuove informazioni.
Certo che s'è rischiato il peggio, nella notte fra giovedì e venerdì, a Bitonto. Il pericolo era che finisse male per tutte le persone coinvolte. I due militari coinvolti, per fortuna, sono rimasti illesi.
Tutto è accaduto in pieno centro, a due passi dalla villa comunale, dove due banditi, probabilmente aiutati da un terzo complice, hanno provato ad introdursi nella ferramenta Schiavone, in via Centola ad angolo con via Labini, attorno alle 2.30.
Ma a quell'ora, sulla scena del crimine, si è materializzata all'improvviso una gazzella dell'Aliquota Radiomobile, in un servizio di controllo notturno della città: i militari a bordo, notando evidentemente qualche anomalia, oltre alla presenza in zona di un'auto sospetta con targa svizzera, si sono così fiondati sul posto per un controllo e gli sono piombati subito addosso.
Ma davanti a quell'incontro sgradito, i malviventi, saliti a bordo di un'Alfa Romeo Giulietta, hanno ingranato la marcia e sono ripartiti con uno scatto felino. Inoltre, chi stava al volante, deve aver capito subito che la gazzella del 112 era lì per loro. E così, per farsi largo, non ci ha pensato un solo istante: ha fatto una manovra azzardata, speronando la vettura dell'Arma, per poi dileguarsi, inghiottita nel buio. Danni alla carrozzeria, illeso l'equipaggio, mentre l'auto dei banditi è riuscita a sgattaiolare rapida per le strade di Bitonto.
Nel frattempo, è facile intuire come siano state diramate le ricerche anche al di fuori della cinta urbana, dove la banda sembrava volersi dirigere. Da quel momento in poi, è partita una seconda fase. Le pattuglie della Compagnia di Modugno hanno iniziato a battere a tappeto tutti i dintorni, spingendosi in perlustrazioni a largo spettro anche nelle due frazioni, a caccia di un'auto rubata che, un'ora più tardi, è stata ritrovata in aperta campagna, fra gli ulivi di Mariotto, completamente avvolta dalle fiamme.
Sul posto, per domare il rogo, sono arrivati i Vigili del Fuoco, ma gli sforzi del personale in servizio presso il Distaccamento di Molfetta non sono bastati a contenere i danni: del mezzo utilizzato dalla banda - mezzo che, come scritto, dagli accertamenti dei militari è poi risultato provento di un furto denunciato a Grumo Appula - non è rimasto nulla. È stato completamente distrutto.
Sul furto, andato però in fumo, gli uomini guidati dal capitano Corrado Quarta stanno indagando a tutto spiano per risalire ai componenti della banda. Sono state recuperate le prime videocamere di sorveglianza dell'area attorno alla ferramenta per ricostruire il tragitto percorso dai banditi e per cercare di identificarli, mentre la storia si fa molto interessante, perché tutto rimanda a quanto avvenuto il 3 maggio scorso, sempre a Bitonto, ai danni del negozio di abbigliamento Silvia Boutique di via Repubblica.
Solo l'auto è diversa: venerdì una Alfa Romeo Giulietta, tre mesi fa un Fiat Doblò (con all'interno tutta la refurtiva, pari a circa 200mila euro, interamente recuperata) e un'Audi A3 per garantirsi la fuga. Per il resto, tutto s'è svolto con un copione che presenta un'impressionante sequenza di analogie. Malviventi (due, massimo tre) intercettati da un'auto delle forze dell'ordine pressappoco nella stessa identica zona (nelle immediate vicinanze della villa comunale, seppur dalla parte opposta) e un violento speronamento per assicurarsi la fuga.
Per ora, però, dei ladri nessuna traccia. I rilievi, e l'analisi degli occhi elettronici della zona, potranno forse fornire nuove informazioni.