Cronaca
Droga dal Salento: 150 anni di carcere per l'organizzazione che riforniva le piazze bitontine
È la richiesta dei giudici nel processo contro le 37 persone arrestate nell'operazione Orione
Bitonto - mercoledì 15 maggio 2019
10.21
Rifornivano le piazze di Bitonto e quelle di Secondigliano, a Napoli, con fiumi di droga, facendo affari d'oro anche con i clan albanesi, che fornivano la materia prima, ma sono stati tutti arrestati e adesso i giudici chiedono pene per 150 anni complessivi. Sono i primi 18 imputati delle 37 persone arrestate a marzo scorso durante l'operazione Orione con cui i Carabinieri di Lecce e Maglie hanno sgominato un'organizzazione dedita al traffico di stupefacenti, accusata anche di estorsioni ai commercianti, incendi ed esplosioni in modalità mafiosa.
Per loro adesso è cominciato il processo, nel quale le indagini sono state coordinate «dalla Dda con i pm Guglielmo Cataldi e Maria Vallefuoco – come spiegano da TRnews - e il pubblico ministero che durante la sua requisitoria davanti al gup Cinzia Vergine ha avanzato le richieste: 15 anni per Vincenzo Amato di Scorrano, ritenuto al vertice di una delle organizzazioni. 15 anni anche per Antonio e Paolo Guadadiello, attivi su Torchiarolo e Squinzano. 15 anni per Marco Maggio di Trepuzzi, 15 anche per Cosimo Miggiano di Muro Leccese, 12 anni per Paolo Merico e per Vittorio Tunno, entrambi di Muro Leccese, 13 anni per Andrea Caputo di Muro Leccese. Queste le richieste più alte con la sentenza prevista per il 25 giugno».
Nell'altro filone d'inchiesta ci sono altri 14 indagati che hanno chiesto il rito abbreviato, tra cui anche l'ex portiere del Lecce – ora al Nardò, ma con un passato anche in serie A - Davide Petrachi. Per loro il gup deciderà a luglio.
Per loro adesso è cominciato il processo, nel quale le indagini sono state coordinate «dalla Dda con i pm Guglielmo Cataldi e Maria Vallefuoco – come spiegano da TRnews - e il pubblico ministero che durante la sua requisitoria davanti al gup Cinzia Vergine ha avanzato le richieste: 15 anni per Vincenzo Amato di Scorrano, ritenuto al vertice di una delle organizzazioni. 15 anni anche per Antonio e Paolo Guadadiello, attivi su Torchiarolo e Squinzano. 15 anni per Marco Maggio di Trepuzzi, 15 anche per Cosimo Miggiano di Muro Leccese, 12 anni per Paolo Merico e per Vittorio Tunno, entrambi di Muro Leccese, 13 anni per Andrea Caputo di Muro Leccese. Queste le richieste più alte con la sentenza prevista per il 25 giugno».
Nell'altro filone d'inchiesta ci sono altri 14 indagati che hanno chiesto il rito abbreviato, tra cui anche l'ex portiere del Lecce – ora al Nardò, ma con un passato anche in serie A - Davide Petrachi. Per loro il gup deciderà a luglio.