Politica
Elezioni: Sannicandro spiega il burrascoso addio ad Abbaticchio
Parole di fuoco del candidato del centrosinistra
Bitonto - venerdì 24 marzo 2017
23.03
Il giorno della verità, almeno della sua verità, è arrivato. Emanuele Sannicandro ha deciso finalmente di spiegare "le ragioni di una scelta", come lui stesso le ha definite. Ossia come mai, dopo l'alleanza con il sindaco Michele Abbaticchio, ha deciso repentinamente di abbandonarlo e candidarsi alle Primarie del centrosinistra, poi addirittura vinte. Parole di fuoco che aprono la campagna elettorale dei veleni.
"Ho sentito l'esigenza di fare chiarezza - ha detto l'ex consigliere regionale lanciando una stoccata ad alcune testate giornalistiche prima ancora che al suo avversario politico - Ho rispetto per la stampa ma credo debba essere reciproco. Spesso la penna entra nella carne viva come bisturi o come una mannaia. A volte mi chiedo i motivi, forse è colpa anche della pessima comunicazione da parte nostra. Mi rifiuto di pensare che possa essere malafede o altro".
Poi Sannicandro ha ricostruito la vicenda che ha portato alla separazione da Abbaticchio: "La lista Insieme per la città è nata dalla fusione di due realtà all'inizio sostenitrici di Abbaticchio. C'è stata anche una conferenza stampa in cui furono espressi gli intenti per la nuova amministrazione e avevamo fiducia nella possibilità di riunificazione del centrosinistra. Poi ci siamo resi conto che il Pd ha evidenziato alcune situazioni anomale nella maggioranza, poi il presidente del consiglio Palmieri si è dimesso esprimendo disagio. Il Psi è uscito dalla maggioranza. SEL ha avvertito un certo malessere. C'era qualcuno che decideva per tutti. Sono sempre state rinviate le riunioni programmatiche".
"Due episodi sono stati decisivi dopo la costituzione di Insieme per la città. Il sindaco decide di organizzare una giornata in cui si deve parlare di programmi, mangiando. Noi abbiamo ritenuto non opportuno il metodo e di non partecipare. Poi l'assessore Daucelli per caso non partecipa a un consiglio comunale e lo stesso fanno tre consiglieri. A quel punto il Sindaco mi ha chiamato prima pretendendo le scuse di Daucelli entro tre ore. Poi mi ha chiama bypassando anche la segreteria e dandoci un ultimatum per il giorno dopo. È venuta meno l' idea di condivisione della politica e il rispetto delle persone. Non ci sono promesse incarichi che tengano. Siamo rimasti frastornati e increduli. Non avevamo nemmeno preso una decisione quando è iniziato lo sciacallaggio, è stata messa in moto la macchina del fango".
Una azione che ha portato alla rottura. E che ora, dopo queste dichiarazioni, infiamma la campagna elettorale.
"Ho sentito l'esigenza di fare chiarezza - ha detto l'ex consigliere regionale lanciando una stoccata ad alcune testate giornalistiche prima ancora che al suo avversario politico - Ho rispetto per la stampa ma credo debba essere reciproco. Spesso la penna entra nella carne viva come bisturi o come una mannaia. A volte mi chiedo i motivi, forse è colpa anche della pessima comunicazione da parte nostra. Mi rifiuto di pensare che possa essere malafede o altro".
Poi Sannicandro ha ricostruito la vicenda che ha portato alla separazione da Abbaticchio: "La lista Insieme per la città è nata dalla fusione di due realtà all'inizio sostenitrici di Abbaticchio. C'è stata anche una conferenza stampa in cui furono espressi gli intenti per la nuova amministrazione e avevamo fiducia nella possibilità di riunificazione del centrosinistra. Poi ci siamo resi conto che il Pd ha evidenziato alcune situazioni anomale nella maggioranza, poi il presidente del consiglio Palmieri si è dimesso esprimendo disagio. Il Psi è uscito dalla maggioranza. SEL ha avvertito un certo malessere. C'era qualcuno che decideva per tutti. Sono sempre state rinviate le riunioni programmatiche".
"Due episodi sono stati decisivi dopo la costituzione di Insieme per la città. Il sindaco decide di organizzare una giornata in cui si deve parlare di programmi, mangiando. Noi abbiamo ritenuto non opportuno il metodo e di non partecipare. Poi l'assessore Daucelli per caso non partecipa a un consiglio comunale e lo stesso fanno tre consiglieri. A quel punto il Sindaco mi ha chiamato prima pretendendo le scuse di Daucelli entro tre ore. Poi mi ha chiama bypassando anche la segreteria e dandoci un ultimatum per il giorno dopo. È venuta meno l' idea di condivisione della politica e il rispetto delle persone. Non ci sono promesse incarichi che tengano. Siamo rimasti frastornati e increduli. Non avevamo nemmeno preso una decisione quando è iniziato lo sciacallaggio, è stata messa in moto la macchina del fango".
Una azione che ha portato alla rottura. E che ora, dopo queste dichiarazioni, infiamma la campagna elettorale.