Cronaca
«Fabbrica della droga a Bitonto», confermata la condanna al boss Conte
20 anni, in Corte d'Appello, per il capoclan. 18 anni, invece, per Mario D'Elia, considerato il suo braccio destro
Bitonto - venerdì 1 novembre 2024
9.19
Dieci pene confermate e 30 rideterminate. Ieri la Corte d'Appello di Bari ha confermato la condanna a 20 anni per il boss Domenico Conte coinvolto nell'indagine "Market Drugs" che portò alla luce, nel febbraio 2022, il mercato della droga a Bitonto: venivano smerciati ogni mese tra i 30 e i 40 chilogrammi di stupefacenti.
Un vero market della droga, tra cocaina, hashish e marijuana, che riusciva a far fruttare al clan egemone del rione 167 guadagni dai 20 ai 30mila euro al giorno. Il collegio presieduto da Francesca La Malfa che ha giudicato capi, vedette e spacciatori - 43 furono quelli arrestati nel 2022 - ha anche confermato la condanna a 18 anni per Mario D'Elia, considerato il braccio destro di Conte, «Mimm u negr», a capo dell'organizzazione, e quella a 13 anni e 4 mesi per Francesco Bonasia.
10 anni di reclusione la pena rideterminata invece a carico di Giovanni Di Cosimo, mentre per Damiano Giordano e di Giovanni Palmieri, con ruoli di organizzatori e dirigenti del gruppo criminale, le pene sono state ridotte, rispettivamente, a 9 anni, 9 mesi e 10 giorni e a 10 anni. Pena rideterminata a titolo di continuazione in 2 anni e 8 mesi (pena complessiva 14 anni) per Alessandro D'Elia, mentre è stata confermata quella nei confronti di Giuseppe Antuofermo: 11 anni e 4 mesi.
Condanna ridotta a 9 anni per Cosimo Liso (di 37 anni), rideterminata a titolo di continuazione in 2 anni, 1 mese e 10 giorni per Vincenzo Caputo (pena totale di 11 anni, 5 mesi e 10 giorni) e in 4 anni per Ruggiero Ricci Coletto (pena complessiva di 13 anni). 25 anni, invece, la condanna per Cosimo Liso (di 28 anni). Pene confermate, invece, per altri sette imputati, tra cui Rosa Natilla, detta «Rosa Scapezz» (come un noto personaggio della serie Gomorra): per lei 6 anni e 6 mesi.
Ridotte altre pene: 6 anni per Francesco Amendolara, Paolo Belardi (pena totale di 10 anni e 2 mesi), Michelangelo Brilli (complessiva di 8 anni e 8 mesi), Angelo Castellaneta e Danilo Gentile; 6 anni, 2 mesi e 20 giorni per Alessandro Castellaneta. Ed ancora: 6 anni per Francesco Grottola (totale di 6 anni e 5 mesi), 2 anni e 6 mesi per Carmine Leone, 9 anni per Domenico Liso, 6 anni per Giuseppe Maggiulli e 1 anno e 6 mesi per Mauro Palmieri (complessiva di 10 anni e 6 mesi).
Pene riformulate anche per Michelangelo Palmieri (8 anni), Vito Palmieri (6 anni, totale 10 anni e 4 mesi) e Alessandro Rafaschieri (6 anni). 8 anni per Tommaso Ruggiero, 6 anni per Alessandro Ruggiero (complessiva 9 anni), 8 anni per Vittorio Cristian Scaringella (totale 11 anni e 2 mesi), 6 anni per Arcangelo Vitariello.
Un vero market della droga, tra cocaina, hashish e marijuana, che riusciva a far fruttare al clan egemone del rione 167 guadagni dai 20 ai 30mila euro al giorno. Il collegio presieduto da Francesca La Malfa che ha giudicato capi, vedette e spacciatori - 43 furono quelli arrestati nel 2022 - ha anche confermato la condanna a 18 anni per Mario D'Elia, considerato il braccio destro di Conte, «Mimm u negr», a capo dell'organizzazione, e quella a 13 anni e 4 mesi per Francesco Bonasia.
10 anni di reclusione la pena rideterminata invece a carico di Giovanni Di Cosimo, mentre per Damiano Giordano e di Giovanni Palmieri, con ruoli di organizzatori e dirigenti del gruppo criminale, le pene sono state ridotte, rispettivamente, a 9 anni, 9 mesi e 10 giorni e a 10 anni. Pena rideterminata a titolo di continuazione in 2 anni e 8 mesi (pena complessiva 14 anni) per Alessandro D'Elia, mentre è stata confermata quella nei confronti di Giuseppe Antuofermo: 11 anni e 4 mesi.
Condanna ridotta a 9 anni per Cosimo Liso (di 37 anni), rideterminata a titolo di continuazione in 2 anni, 1 mese e 10 giorni per Vincenzo Caputo (pena totale di 11 anni, 5 mesi e 10 giorni) e in 4 anni per Ruggiero Ricci Coletto (pena complessiva di 13 anni). 25 anni, invece, la condanna per Cosimo Liso (di 28 anni). Pene confermate, invece, per altri sette imputati, tra cui Rosa Natilla, detta «Rosa Scapezz» (come un noto personaggio della serie Gomorra): per lei 6 anni e 6 mesi.
Ridotte altre pene: 6 anni per Francesco Amendolara, Paolo Belardi (pena totale di 10 anni e 2 mesi), Michelangelo Brilli (complessiva di 8 anni e 8 mesi), Angelo Castellaneta e Danilo Gentile; 6 anni, 2 mesi e 20 giorni per Alessandro Castellaneta. Ed ancora: 6 anni per Francesco Grottola (totale di 6 anni e 5 mesi), 2 anni e 6 mesi per Carmine Leone, 9 anni per Domenico Liso, 6 anni per Giuseppe Maggiulli e 1 anno e 6 mesi per Mauro Palmieri (complessiva di 10 anni e 6 mesi).
Pene riformulate anche per Michelangelo Palmieri (8 anni), Vito Palmieri (6 anni, totale 10 anni e 4 mesi) e Alessandro Rafaschieri (6 anni). 8 anni per Tommaso Ruggiero, 6 anni per Alessandro Ruggiero (complessiva 9 anni), 8 anni per Vittorio Cristian Scaringella (totale 11 anni e 2 mesi), 6 anni per Arcangelo Vitariello.