Cronaca
Falsi addetti Enel e spray al peperoncino, una bufala diffamatoria
Le verifiche degli agenti del Commissariato hanno escluso si tratti di notizie fondate
Bitonto - martedì 6 febbraio 2024
21.38
Si è sparsa la notizia, in giornata, attraverso immagini e audio inoltrati su WhatsApp, di due donne che avrebbero citofonato a casa di alcune persone di Bitonto, fingendosi tecnici di utenze domestiche, pronte a spruzzare lo spray al peperoncino agli ignari abitanti al fine di rubare all'interno degli appartamenti della città.
La segnalazione si è presentata come la classica catena WhatsApp con un testo e con tanto di foto delle due donne: oltre alle immagini, reperite dal web, quindi non corrispondenti alla realtà, ci sono state anche delle immagini che ritraevano due ragazze effettivamente residenti a Bitonto. A seguito di verifiche da parte del Commissariato di Pubblica Sicurezza, in merito alle generalità delle due, si è accertato che la notizia non corrisponde al vero: trattasi dunque di fake news.
Le ragazze (due semplici venditrici), vittime della diffamazione da psicosi collettiva, al momento, hanno paura di uscire di casa, per paure di ritorsioni. Per questo si invita la popolazione, con ripetuti interventi e appelli social, a mettere fine all'inoltro delle immagini. Le informazioni diffuse, infatti, non corrispondono al vero.
La segnalazione si è presentata come la classica catena WhatsApp con un testo e con tanto di foto delle due donne: oltre alle immagini, reperite dal web, quindi non corrispondenti alla realtà, ci sono state anche delle immagini che ritraevano due ragazze effettivamente residenti a Bitonto. A seguito di verifiche da parte del Commissariato di Pubblica Sicurezza, in merito alle generalità delle due, si è accertato che la notizia non corrisponde al vero: trattasi dunque di fake news.
Le ragazze (due semplici venditrici), vittime della diffamazione da psicosi collettiva, al momento, hanno paura di uscire di casa, per paure di ritorsioni. Per questo si invita la popolazione, con ripetuti interventi e appelli social, a mettere fine all'inoltro delle immagini. Le informazioni diffuse, infatti, non corrispondono al vero.