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Politica
Fermate bus per le frazioni, centrodestra: «Prima vittoria per nostra raccolta firme»
La nota a firma dei consiglieri Damascelli, Toscano, Rossiello, Lorusso, Altamura e Putignano
Bitonto - venerdì 21 febbraio 2025
06.30
«Arrivano i primi frutti della mobilitazione promossa dai consiglieri comunali Domenico Damascelli, Francesco Toscano, Carmela Rossiello, Ivan Lorusso, Onofrio Altamura e Arcangelo Putignano. Con il dietrofront dell'Amministrazione Comunale sui capolinea degli autobus urbani gestiti dall'Asv, che da oggi tornano nel centro cittadino, arriva la prima vittoria di questa battaglia di buon senso e civiltà». Comincia così il comunicato stampa a firma dei consiglieri comunali che hanno promosso la raccolta firme per revocare l'ordinanza sindacale n. 61 del 27/01/2025.
«Dopo la prima mobilitazione popolare per la raccolta firme contro lo spostamento dei capolinea dei bus, si registra da parte del Comune una prima marcia indietro. A partire dal 21 febbraio, gli autobus urbani torneranno nel centro di Bitonto, come avveniva prima della scriteriata ordinanza del sindaco e della sua maggioranza di centrosinistra. Ma studenti, lavoratori e pendolari continuano a vivere il dramma causato dall'assurda decisione della civica Amministrazione, che costringe i cittadini a subire disagi enormi, con un servizio pubblico meno accessibile e un aumento del traffico privato, con conseguenze negative su mobilità, ambiente e qualità della vita», prosegue la nota.
«Questo passo indietro è la dimostrazione che il provvedimento è sbagliato e non ha alcun criterio: la qualità dell'aria deve essere salubre in tutta la città e, anziché decongestionare il traffico, lo si aumenta con queste scelte assurde e incomprensibili - scrivono i consiglieri -. La battaglia prosegue, a maggior ragione, più di prima. Chiediamo con forza che anche i capolinea dei bus extraurbani vengano ripristinati nel centro cittadino. L'attuale collocazione in periferia continua a penalizzare chi utilizza il trasporto pubblico, rendendo più difficili gli spostamenti, spingendo molte persone a tornare all'uso dell'auto privata, rovinando l'organizzazione delle famiglie bitontine e non solo. Invitiamo tutta la cittadinanza a restare unita e a proseguire la mobilitazione sottoscrivendo la nostra petizione popolare per raggiungere anche questo obiettivo. Il diritto a un trasporto pubblico efficiente e accessibile deve essere garantito a tutti».
«Dopo la prima mobilitazione popolare per la raccolta firme contro lo spostamento dei capolinea dei bus, si registra da parte del Comune una prima marcia indietro. A partire dal 21 febbraio, gli autobus urbani torneranno nel centro di Bitonto, come avveniva prima della scriteriata ordinanza del sindaco e della sua maggioranza di centrosinistra. Ma studenti, lavoratori e pendolari continuano a vivere il dramma causato dall'assurda decisione della civica Amministrazione, che costringe i cittadini a subire disagi enormi, con un servizio pubblico meno accessibile e un aumento del traffico privato, con conseguenze negative su mobilità, ambiente e qualità della vita», prosegue la nota.
«Questo passo indietro è la dimostrazione che il provvedimento è sbagliato e non ha alcun criterio: la qualità dell'aria deve essere salubre in tutta la città e, anziché decongestionare il traffico, lo si aumenta con queste scelte assurde e incomprensibili - scrivono i consiglieri -. La battaglia prosegue, a maggior ragione, più di prima. Chiediamo con forza che anche i capolinea dei bus extraurbani vengano ripristinati nel centro cittadino. L'attuale collocazione in periferia continua a penalizzare chi utilizza il trasporto pubblico, rendendo più difficili gli spostamenti, spingendo molte persone a tornare all'uso dell'auto privata, rovinando l'organizzazione delle famiglie bitontine e non solo. Invitiamo tutta la cittadinanza a restare unita e a proseguire la mobilitazione sottoscrivendo la nostra petizione popolare per raggiungere anche questo obiettivo. Il diritto a un trasporto pubblico efficiente e accessibile deve essere garantito a tutti».