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Festa patronale, Bitonto con gli occhi rivolti a Maria SS Immacolata - FOTO
Ieri sera la processione della sacra effigie per le strade della città
Bitonto - lunedì 27 maggio 2024
0.37
Le lacrime di alcuni si sono mescolate ai sorrisi di altri. Tutti, però, hanno alzato lo sguardo ed hanno rivolto la loro preghiera a Lei, la Madre che protegge da sempre Bitonto ed i bitontini.
La processione della sacra effigie di Maria SS Immacolata è stato il culmine di una domenica 26 maggio da ricordare. Dapprima la messa all'alba sul sagrato della Basilica dei SS Medici Cosma e Damiano, a cui la gente di Bitonto guarda con costante amore. Poi il pontificale di S.E. Mons. Giuseppe Satriano, a ribadire la centralità del culto mariano in tutta Italia e la necessità di rivolgerci a lei come Madre che tutto conosce, che non lascia inascoltate le nostre preghiere, che asciuga le nostre lacrime, che placa le angosce del popolo di Cristo.
Infine la processione per le vie della città, partita da piazza Cattedrale sul far della sera e poi giunta in piazza Marconi, ai piedi della Porta Baresana dove c'era il quadro che ricorda che Maria salvò Bitonto "dal sacco e fuoco delle truppe spagnuole" del 1734.
Da allora, da quasi tre secoli, Maria SS Immacolata viene venerata e quel passaggio, a due passi dal centro cittadino ed ingresso nella città vecchia, è stato salutato dal lancio della mongolfiera, a devozione per la Vergine.
Le note della Filarmonica Bitontina hanno accompagnato il corteo processionale, dove Comitato Feste, autorità civili e militari, i pii sodalizi e la politica bitontina hanno ritrovato, per qualche ora, unità. Un'unità che deriva dall'essere tutti consci dell'inscindibile legame tra Maria Vergine ed un popolo, che si creda o meno. Perché quel transito per le vie della città della sacra effigie, anche nel 2024, nell'epoca di secolarizzazioni e relativismi imperanti, è testimonianza vivissima di quanto ci sia una connessone tra storia, tradizione e fede che è difficile da spiegare se non si è nati a queste latitudini.
Infine il rientro a sera, attraverso via Rogadeo, nuovamente nella "sua casa", in Concattedrale.
Noi vi raccontiamo questa serata dalle fortissime emozioni, attraverso i nostri scatti.
La processione della sacra effigie di Maria SS Immacolata è stato il culmine di una domenica 26 maggio da ricordare. Dapprima la messa all'alba sul sagrato della Basilica dei SS Medici Cosma e Damiano, a cui la gente di Bitonto guarda con costante amore. Poi il pontificale di S.E. Mons. Giuseppe Satriano, a ribadire la centralità del culto mariano in tutta Italia e la necessità di rivolgerci a lei come Madre che tutto conosce, che non lascia inascoltate le nostre preghiere, che asciuga le nostre lacrime, che placa le angosce del popolo di Cristo.
Infine la processione per le vie della città, partita da piazza Cattedrale sul far della sera e poi giunta in piazza Marconi, ai piedi della Porta Baresana dove c'era il quadro che ricorda che Maria salvò Bitonto "dal sacco e fuoco delle truppe spagnuole" del 1734.
Da allora, da quasi tre secoli, Maria SS Immacolata viene venerata e quel passaggio, a due passi dal centro cittadino ed ingresso nella città vecchia, è stato salutato dal lancio della mongolfiera, a devozione per la Vergine.
Le note della Filarmonica Bitontina hanno accompagnato il corteo processionale, dove Comitato Feste, autorità civili e militari, i pii sodalizi e la politica bitontina hanno ritrovato, per qualche ora, unità. Un'unità che deriva dall'essere tutti consci dell'inscindibile legame tra Maria Vergine ed un popolo, che si creda o meno. Perché quel transito per le vie della città della sacra effigie, anche nel 2024, nell'epoca di secolarizzazioni e relativismi imperanti, è testimonianza vivissima di quanto ci sia una connessone tra storia, tradizione e fede che è difficile da spiegare se non si è nati a queste latitudini.
Infine il rientro a sera, attraverso via Rogadeo, nuovamente nella "sua casa", in Concattedrale.
Noi vi raccontiamo questa serata dalle fortissime emozioni, attraverso i nostri scatti.