Cronaca
Fiumi di coca dal Sud America: un 45enne di Bitonto fra gli indagati
Concluse le indagini su un maxitraffico di stupefacenti che portava la droga nei porti di Bari, Livorno e Gioia Tauro
Bitonto - martedì 6 ottobre 2020
11.13
Era la Calabria il centro logistico della vasta organizzazione criminale che dal Sud America era in grado di portare in Italia una quantità incredibile di cocaina facendola passare nei porti di Gioia Tauro, Livorno e Bari grazie alla complicità di referenti sul posto. Tra i quali c'era, secondo la Dda di Catanzaro, anche Cataldo Girasoli, 45enne di Bitonto indagato, insieme ad altre 69 persone, nel processo che sta tentando di dare un nome e un ruolo ai responsabili.
L'indagine, giunta solo oggi alla conclusione delle indagini e che per i reati contestati copre un arco temporale dal 2008 al 2011, è in realtà la prosecuzione di una maxi inchiesta dei ROS di Roma, l'operazione "Meta 2010", spostata poi a Catanzaro dopo l'omicidio del broker della cocaina, Vincenzo Barbieri, ucciso a San Calogero l'11marzo del 2011 davanti al locale del cugino tabaccaio, dopo essere tornato al paese da Bologna.
Gli omicidi di Barbieri e quelli a breve distanza di Salvatore Drommi e Domenico Campisi, sarebbero stati infatti l'atto conclusivo di una violenta frattura nel gruppo criminale che dopo questi brutali assassinii avrebbe continuato ad agire nei suoi interessi. Proprio a Bologna si innerva un terzo filone dell'inchiesta, denominata "Due Torri Connection", scaturita dal tentativo di far approdare in Italia un carico da 1500 chili di cocaina dall'Ecuador.
Fiumi di droga gestiti in Calabria direttamente dal gruppo dirigente dell'organizzazione e localmente da alcuni referenti fidati. Oltre a Girasoli, in provincia di Bari ci sono altri 3 indagati: Nunzia Berardino (64') di Valenzano, Giovanni Calia (51') di Altamura e Nunzio Mallardi (68') di Santeramo in Colle. Tutti sono accusati, a vario titolo, di oltre 15 capi di imputazione fra i quali il principale è quello dell'associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale.
L'indagine, giunta solo oggi alla conclusione delle indagini e che per i reati contestati copre un arco temporale dal 2008 al 2011, è in realtà la prosecuzione di una maxi inchiesta dei ROS di Roma, l'operazione "Meta 2010", spostata poi a Catanzaro dopo l'omicidio del broker della cocaina, Vincenzo Barbieri, ucciso a San Calogero l'11marzo del 2011 davanti al locale del cugino tabaccaio, dopo essere tornato al paese da Bologna.
Gli omicidi di Barbieri e quelli a breve distanza di Salvatore Drommi e Domenico Campisi, sarebbero stati infatti l'atto conclusivo di una violenta frattura nel gruppo criminale che dopo questi brutali assassinii avrebbe continuato ad agire nei suoi interessi. Proprio a Bologna si innerva un terzo filone dell'inchiesta, denominata "Due Torri Connection", scaturita dal tentativo di far approdare in Italia un carico da 1500 chili di cocaina dall'Ecuador.
Fiumi di droga gestiti in Calabria direttamente dal gruppo dirigente dell'organizzazione e localmente da alcuni referenti fidati. Oltre a Girasoli, in provincia di Bari ci sono altri 3 indagati: Nunzia Berardino (64') di Valenzano, Giovanni Calia (51') di Altamura e Nunzio Mallardi (68') di Santeramo in Colle. Tutti sono accusati, a vario titolo, di oltre 15 capi di imputazione fra i quali il principale è quello dell'associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale.