Politica
Franco Natilla lascia il Partito Democratico e passa in MDP
«In questo PD non mi riconosco. Aderisco a quello che è un partito autenticamente di sinistra»
Bitonto - sabato 4 novembre 2017
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È stato il più agguerrito avversario del sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio, sia durante i suoi primi 5 anni di amministrazione che in campagna elettorale, ispirando e influenzando le battaglie politiche di tutto il Partito Democratico. Oggi, a pochi giorni dall'elezione del nuovo segretario della locale sezione del partito, lascia il PD per passare ad Articolo Uno, Movimento Democratico e Progressista che ha aperto i battenti anche a Bitonto appena 10 giorni fa. Si tratta di Franco Natilla, ex consigliere comunale, rimasto fuori dalla massima assise cittadina dopo le elezioni dello scorso 11 giugno come primo dei non eletti del PD, che adesso sceglie di cambiare rotta in polemica, stando alle sue parole, con la deriva renziana del partito.
«Il renzismo, e i corifei che lo sostengono per opportunismo – spiega Natilla in una lunga nota - ha trasformato il Pd nel partito delle banche, dei poteri forti, dei pochi al comando, delle decisioni irrevocabili. Non è più il partito della gente, non sta più dalla parte dei deboli, è lontano dalle fabbriche, dai quartieri popolari, dai bisogni dei semplici, ha scelto i padroni al posto dei lavoratori operai, sostiene le lobby, i petrolieri, il gioco d'azzardo. Io voglio riprendere a fare cose di sinistra, ecco perché in questo PD non mi riconosco e aderisco a quello che è e che sarà un partito autenticamente di sinistra, interprete dei bisogni di determinate fasce sociali oggi in difficoltà, rimaste senza una voce, senza un riferimento politico che le rappresenti».
Ad accogliere l'impegno politico di Natilla - che conserva il ruolo di segretario particolare del presidente del consiglio regionale pugliese, Mario Loizzo, anch'egli pronto a confluire in MDP – sarà dunque il progetto politico nato dalla scissione del PD a livello nazionale, che ha visto i vari Roberto Speranza, Pierluigi Bersani e Massimo D'Alema prendere le distanze dall'ex sindaco di Firenze per costituire un progetto autonomo lontano dalle componenti centriste e moderate del partito. Il referente di Articolo Uno – MDP a Bitonto sarà, a quanto pare, proprio Gianluca Natilla, figlio dell'ex consigliere comunale. Entusiasta della nuova sezione del partito a Bitonto Vito Antonacci, attuale coordinatore provinciale barese di MDP, già segretario provinciale del PD nonché commissario della sezione PD di Bitonto dopo le dimissioni dell'allora segretario Francesco Fallacara.
«Benvenuti a Ester, Luca, Franco, Davide, Francesco, Gianluca, Domenica, Pasquale, Franca – ha salutato Antonacci accomunando all'esperienza bitontina anche la contemporanea di Acquaviva delle Fonti - e molti altri amici e compagni che hanno dato vita ai gruppi promotori sui rispettivi territori. Donne e uomini impegnati nelle istruzioni, assessori e consiglieri comunali, attivi nel campo sociale, nei sindacati, professionisti, giovani, operai, espressioni di un grande consenso popolare e che riprendono un cammino di militanza ed impegno politico».
Natilla, dal suo canto, è certo sia necessario «difendere i giovani, chi non ha un lavoro, chi non ha un reddito. Dobbiamo rilanciare la scuola, aggredita da una riforma statale che la rende tutto tranne che 'buona'. Quello che serve non sono presidi-padroni e docenti stabilizzati a centinaia di chilometri dalle famiglie: la nostra scuola ha bisogno di cambiamenti radicali, per andare al passo con quelle del resto d'Europa».
«Basta con un PD che si fa usare dall'alta finanza – conclude Natilla - ed è insensibile alle esigenze vere delle persone, al centro come nelle periferie. Personalmente non voglio servire i potenti, non voglio saltare sul carro dei vincitori. Io voglio stare con chi ha più bisogno: chi lavora in silenzio ogni giorno, le famiglie che tirano avanti nonostante tutto, i deboli, gli ultimi, chi soffre ed ha perso una forza politica che una volta era capace di interpretare la vita reale, ma oggi non è più capace di farlo. O non ha interesse a farlo».
«Il renzismo, e i corifei che lo sostengono per opportunismo – spiega Natilla in una lunga nota - ha trasformato il Pd nel partito delle banche, dei poteri forti, dei pochi al comando, delle decisioni irrevocabili. Non è più il partito della gente, non sta più dalla parte dei deboli, è lontano dalle fabbriche, dai quartieri popolari, dai bisogni dei semplici, ha scelto i padroni al posto dei lavoratori operai, sostiene le lobby, i petrolieri, il gioco d'azzardo. Io voglio riprendere a fare cose di sinistra, ecco perché in questo PD non mi riconosco e aderisco a quello che è e che sarà un partito autenticamente di sinistra, interprete dei bisogni di determinate fasce sociali oggi in difficoltà, rimaste senza una voce, senza un riferimento politico che le rappresenti».
Ad accogliere l'impegno politico di Natilla - che conserva il ruolo di segretario particolare del presidente del consiglio regionale pugliese, Mario Loizzo, anch'egli pronto a confluire in MDP – sarà dunque il progetto politico nato dalla scissione del PD a livello nazionale, che ha visto i vari Roberto Speranza, Pierluigi Bersani e Massimo D'Alema prendere le distanze dall'ex sindaco di Firenze per costituire un progetto autonomo lontano dalle componenti centriste e moderate del partito. Il referente di Articolo Uno – MDP a Bitonto sarà, a quanto pare, proprio Gianluca Natilla, figlio dell'ex consigliere comunale. Entusiasta della nuova sezione del partito a Bitonto Vito Antonacci, attuale coordinatore provinciale barese di MDP, già segretario provinciale del PD nonché commissario della sezione PD di Bitonto dopo le dimissioni dell'allora segretario Francesco Fallacara.
«Benvenuti a Ester, Luca, Franco, Davide, Francesco, Gianluca, Domenica, Pasquale, Franca – ha salutato Antonacci accomunando all'esperienza bitontina anche la contemporanea di Acquaviva delle Fonti - e molti altri amici e compagni che hanno dato vita ai gruppi promotori sui rispettivi territori. Donne e uomini impegnati nelle istruzioni, assessori e consiglieri comunali, attivi nel campo sociale, nei sindacati, professionisti, giovani, operai, espressioni di un grande consenso popolare e che riprendono un cammino di militanza ed impegno politico».
Natilla, dal suo canto, è certo sia necessario «difendere i giovani, chi non ha un lavoro, chi non ha un reddito. Dobbiamo rilanciare la scuola, aggredita da una riforma statale che la rende tutto tranne che 'buona'. Quello che serve non sono presidi-padroni e docenti stabilizzati a centinaia di chilometri dalle famiglie: la nostra scuola ha bisogno di cambiamenti radicali, per andare al passo con quelle del resto d'Europa».
«Basta con un PD che si fa usare dall'alta finanza – conclude Natilla - ed è insensibile alle esigenze vere delle persone, al centro come nelle periferie. Personalmente non voglio servire i potenti, non voglio saltare sul carro dei vincitori. Io voglio stare con chi ha più bisogno: chi lavora in silenzio ogni giorno, le famiglie che tirano avanti nonostante tutto, i deboli, gli ultimi, chi soffre ed ha perso una forza politica che una volta era capace di interpretare la vita reale, ma oggi non è più capace di farlo. O non ha interesse a farlo».