Territorio e Ambiente
«Fuori la politica dai consorzi di bonifica»
Damascelli critico sul nuovo statuto. E attacca ancora sulla xylella: «La Regione ferma uccide i vivaisti»
Bitonto - mercoledì 13 febbraio 2019
12.39
«L'esperienza, pagata col sudore dei nostri agricoltori, insegna: la politica deve rimanere fuori dalla gestione dei Consorzi di Bonifica». Duro monito da parte di Domenico Damascelli, vicepresidente della IV Commissione Agricoltura, durante l'esame dello statuto del futuro Consorzio unico Centro Sud Puglia.
«Per questa ragione - ha detto il consigliere regionale di Forza Italia - ho presentato più emendamenti al testo. A partire dall'organo di governo, ovvero il consiglio di amministrazione: il testo dello statuto prevede la nomina di sette componenti da parte degli agricoltori, più i rappresentanti dei Comuni, delle Province e della Città Metropolitana rientranti nel comprensorio Consorzio. Ora, mi domando come il sindaco della Città Metropolitana possa avere contezza della situazione nelle campagne della provincia, notevolmente lontane non solo fisicamente ma anche per contesto socioeconomico. Perciò è bene che tutti i componenti del cda siano espressione degli agricoltori consorziati, anche per evitare che la politica ci metta ulteriormente lo zampino o che il consorzio diventi l'ennesimo poltronificio».
Dopo aver espresso perplessità anche sulle cause di ineleggibilità ed incompatibilità troppo flessibili e sulla paternità della situazione debitoria preesistente, Damascelli ha attaccato la Regione anche sull'immobilità per la questione xylella che sta strangolando, fra gli altri, anche i vivaisti.
«Chiediamo risposte strutturali, decisive – ha detto Damascelli - perché l'agricoltura pugliese cammina sui carboni ardenti, come pure tutto l'indotto che patisce la catastrofe della Xylella: i vivaisti hanno lanciato un grido di dolore, ma la Giunta pugliese fa sempre e solo orecchie da mercante».
«Ai vivaisti è impedito di produrre e lavorare – denuncia il forzista - e così si infligge un duro colpo ad un settore portante della nostra economia, a causa dell'inerzia di chi amministra la Puglia».
«Per questa ragione - ha detto il consigliere regionale di Forza Italia - ho presentato più emendamenti al testo. A partire dall'organo di governo, ovvero il consiglio di amministrazione: il testo dello statuto prevede la nomina di sette componenti da parte degli agricoltori, più i rappresentanti dei Comuni, delle Province e della Città Metropolitana rientranti nel comprensorio Consorzio. Ora, mi domando come il sindaco della Città Metropolitana possa avere contezza della situazione nelle campagne della provincia, notevolmente lontane non solo fisicamente ma anche per contesto socioeconomico. Perciò è bene che tutti i componenti del cda siano espressione degli agricoltori consorziati, anche per evitare che la politica ci metta ulteriormente lo zampino o che il consorzio diventi l'ennesimo poltronificio».
Dopo aver espresso perplessità anche sulle cause di ineleggibilità ed incompatibilità troppo flessibili e sulla paternità della situazione debitoria preesistente, Damascelli ha attaccato la Regione anche sull'immobilità per la questione xylella che sta strangolando, fra gli altri, anche i vivaisti.
«Chiediamo risposte strutturali, decisive – ha detto Damascelli - perché l'agricoltura pugliese cammina sui carboni ardenti, come pure tutto l'indotto che patisce la catastrofe della Xylella: i vivaisti hanno lanciato un grido di dolore, ma la Giunta pugliese fa sempre e solo orecchie da mercante».
«Ai vivaisti è impedito di produrre e lavorare – denuncia il forzista - e così si infligge un duro colpo ad un settore portante della nostra economia, a causa dell'inerzia di chi amministra la Puglia».