Cronaca
Furti e rapine in provincia, primo arresto. È un 25enne di Bitonto
L'uomo, Arcangelo Cassano, è un componente di una banda che agiva tra Corato e Modugno. Si cercano i complici
Bitonto - lunedì 8 ottobre 2018
14.11
I Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato Arcangelo Cassano, 25enne pregiudicato di Bitonto, legato ad una delle famiglie criminali della città dell'olio. I militari, diretti dal maresciallo maggiore Giuseppe Salierno, lo hanno fermato e condotto nel carcere di Bari.
Per lui le accuse sono di furto in abitazione, utilizzo indebito di carte di credito e due rapine a mano armata commesse in danno di due distributori di benzina, a Modugno e Corato: secondo gli investigatori dell'Arma, infatti, il 25enne è uno dei componenti della banda delle rapine alle aree di servizio ubicate sulla strada statale 96 e sulla strada provinciale 231 avvenute tra il dicembre del 2016 e il gennaio del 2017.
Le indagini, infatti, hanno consentito di far luce su alcuni gravi fatti che hanno visto come artefici più individui travisati che per compiere i loro delitti utilizzavano sempre lo stesso tipo di mezzo: una Lancia Delta di colore nero. Nella nottata del 12 dicembre 2016, ad esempio, quattro uomini fecero irruzione in un'abitazione di Bitonto e, dopo aver forzato con la fiamma ossidrica una cassaforte, riuscirono ad asportare monili preziosi, soldi e carte di credito.
Proprio l'utilizzo di una carta, avvenuta pochi minuti dopo il furto presso alcuni sportelli bancari ed esercizi commerciali della zona, ha consentito agli inquirenti, tramite l'acquisizione delle telecamere di videosorveglianza, di individuare uno dei responsabili del colpo giunto sul posto proprio a bordo di una Lancia Delta nera. Il suo volto, nonostante fosse parzialmente travisato, venne subito riconosciuto dai Carabinieri.
Pochi giorni dopo, lo stesso modello di autovettura di colore nero, ma stavolta con un'altra targa, fu utilizzata dai malfattori per portare a segno una rapina a mano armata, con tanto di pistola, presso un distributore di benzina e annesso bar, lungo la strada statale 96, in territorio di Modugno. Bottino: tabacchi, gratta e vinci, dolciumi e 5 mila euro in contanti.
La scena si ripetette il giorno successivo a Corato, presso un distributore sito sulla strada provinciale 231 e il bar posizionato nell'area antistante. Stessi individui, stessa auto, con targa nuovamente cambiata, una pistola puntata al benzinaio e alla cassiera del bar per un bottino di 750 euro in contanti, oltre a tabacchi e una teca.
I sospetti dei Carabinieri sul 25enne bitontino trovarono riscontro in alcune perquisizioni, veicolari e domiciliari, eseguite nei suoi confronti nel corso delle quali furono rinvenuti gli stessi indumenti utilizzati durante le rapine, alcuni gratta e vinci rubati e la teca asportata a Corato.
Durante le indagini, inoltre, è stato accertato che con una delle carte sottratte dalla cassaforte il 25enne ha anche acquistato un telefono cellulare e che le targhe apposte di volta in volta sull'autovettura di colore nero, di proprietà dello stesso Cassano, erano tutte appartenenti ad altre autovetture.
Alla luce di quanto accertato durante le indagini, il 25enne pregiudicato è stato così portato nella casa circondariale di Bari, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria, mentre sono ancora in corso accertamenti per accertare l'identità dei complici.
Per lui le accuse sono di furto in abitazione, utilizzo indebito di carte di credito e due rapine a mano armata commesse in danno di due distributori di benzina, a Modugno e Corato: secondo gli investigatori dell'Arma, infatti, il 25enne è uno dei componenti della banda delle rapine alle aree di servizio ubicate sulla strada statale 96 e sulla strada provinciale 231 avvenute tra il dicembre del 2016 e il gennaio del 2017.
Le indagini, infatti, hanno consentito di far luce su alcuni gravi fatti che hanno visto come artefici più individui travisati che per compiere i loro delitti utilizzavano sempre lo stesso tipo di mezzo: una Lancia Delta di colore nero. Nella nottata del 12 dicembre 2016, ad esempio, quattro uomini fecero irruzione in un'abitazione di Bitonto e, dopo aver forzato con la fiamma ossidrica una cassaforte, riuscirono ad asportare monili preziosi, soldi e carte di credito.
Proprio l'utilizzo di una carta, avvenuta pochi minuti dopo il furto presso alcuni sportelli bancari ed esercizi commerciali della zona, ha consentito agli inquirenti, tramite l'acquisizione delle telecamere di videosorveglianza, di individuare uno dei responsabili del colpo giunto sul posto proprio a bordo di una Lancia Delta nera. Il suo volto, nonostante fosse parzialmente travisato, venne subito riconosciuto dai Carabinieri.
Pochi giorni dopo, lo stesso modello di autovettura di colore nero, ma stavolta con un'altra targa, fu utilizzata dai malfattori per portare a segno una rapina a mano armata, con tanto di pistola, presso un distributore di benzina e annesso bar, lungo la strada statale 96, in territorio di Modugno. Bottino: tabacchi, gratta e vinci, dolciumi e 5 mila euro in contanti.
La scena si ripetette il giorno successivo a Corato, presso un distributore sito sulla strada provinciale 231 e il bar posizionato nell'area antistante. Stessi individui, stessa auto, con targa nuovamente cambiata, una pistola puntata al benzinaio e alla cassiera del bar per un bottino di 750 euro in contanti, oltre a tabacchi e una teca.
I sospetti dei Carabinieri sul 25enne bitontino trovarono riscontro in alcune perquisizioni, veicolari e domiciliari, eseguite nei suoi confronti nel corso delle quali furono rinvenuti gli stessi indumenti utilizzati durante le rapine, alcuni gratta e vinci rubati e la teca asportata a Corato.
Durante le indagini, inoltre, è stato accertato che con una delle carte sottratte dalla cassaforte il 25enne ha anche acquistato un telefono cellulare e che le targhe apposte di volta in volta sull'autovettura di colore nero, di proprietà dello stesso Cassano, erano tutte appartenenti ad altre autovetture.
Alla luce di quanto accertato durante le indagini, il 25enne pregiudicato è stato così portato nella casa circondariale di Bari, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria, mentre sono ancora in corso accertamenti per accertare l'identità dei complici.