Cronaca
Gaetano Napoli guida un raro intervento all’Oncologico di Bari
Realizzata una straordinaria ricostruzione microchirurgica del dotto toracico su una paziente di 29 anni
Bitonto - giovedì 1 dicembre 2022
È Giovanni Napoli il chirurgo che ha guidato l'equipe medica del reparto di Chirurgia Toracica dell'Istituto Tumori 'Giovanni Paolo II' di Bari, nell'asportazione di un grosso linfonodo che aveva invaso il dotto toracico di una 29enne.
Un intervento raro e delicato di microchirurgia vascolare, realizzato per l'asportazione di una grande ghiandola linfatica ubicata superiormente alla clavicola, che aveva invaso il dotto toracico.
L'equipe medica, guidata dal dottor Napoli, ha eseguito una straordinaria sutura microchirurgica per ricollegare i due monconi del condotto lacerato, laddove tendenzialmente si preferisca chiudere il dotto toracico per bloccare la perdita di linfa. Questa ricostruzione del dotto toracico ha richiesto una particolare perizia per la stretta prossimità dei vasi del collo, come la vena giugulare e l'arteria carotide, e la presenza di tessuti già compromessi dal precedente intervento subito dalla paziente.
Dall'intervento sono passate alcune settimane, la paziente sta bene e ha preso peso, consentendole di proseguire le cure per la patologia oncoematologica.
Un intervento raro e delicato di microchirurgia vascolare, realizzato per l'asportazione di una grande ghiandola linfatica ubicata superiormente alla clavicola, che aveva invaso il dotto toracico.
L'equipe medica, guidata dal dottor Napoli, ha eseguito una straordinaria sutura microchirurgica per ricollegare i due monconi del condotto lacerato, laddove tendenzialmente si preferisca chiudere il dotto toracico per bloccare la perdita di linfa. Questa ricostruzione del dotto toracico ha richiesto una particolare perizia per la stretta prossimità dei vasi del collo, come la vena giugulare e l'arteria carotide, e la presenza di tessuti già compromessi dal precedente intervento subito dalla paziente.
Dall'intervento sono passate alcune settimane, la paziente sta bene e ha preso peso, consentendole di proseguire le cure per la patologia oncoematologica.