Attualità
Giochi e scommesse, nel 2018 a Bitonto spesi 50 milioni di euro
I dati arrivano dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che li ha raccolti nel Libro Blu 2018
Bitonto - giovedì 19 settembre 2019
10.34
Ben 50.219.421,03 euro: tanto hanno "investito" i cittadini di Bitonto nel corso dell'anno passato, il 2018, in termini di spesa per Lotto, Enalotto, lotterie varie, scommesse, Bingo, slot machine, videolottery e giochi online.
I dati arrivano dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che li ha raccolti nello speciale Libro Blu 2018, il rapporto annuale delle attività dell'Agenzia sullo stato dell'arte (raccolta, spesa, vincite, entrate erariali) del mercato del gioco d'azzardo legale in Italia. Oltre 2.500 pagine di dati, tabelle e grafici in grado di fornire, per aree geografiche e settore di competenza, un quadro complessivo dei trend, delle criticità e dei progressi.
15.118.176,22 euro i soldi letteralmente gettati dai bitontini negli apparecchi da gioco AWP (Amusement with Prizes), addirittura 12.464.789,50 euro nel gioco del Lotto, 10.503.161,01 euro nelle lotterie istantanee, "solo" 4.929.618,56 euro (un dato in controtendenza rispetto ai comuni viciniori e al trend provinciale, nda) negli apparecchi da gioco VLT (Video Lottery Terminal), ovvero nelle slot-machine e nelle videolottery.
Nell'ultimo anno, infatti, è stato attuato il taglio del 35% degli apparecchi da gioco in tutta l'Italia, in virtù di un decreto dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli seguito al patto Stato-Regioni sul riordino delle slot. Ancora: 4.342.895,00 euro sulle scommesse sportive, 1.345.448,00 euro sul Superenalotto e 1.333.769,15 euro sulle scommesse virtuali. Chiudono la speciale classifica le scommesse ippiche in agenzia (541,00 euro) e Big (38,00 euro).
Il Libro Blu 2018 registra poi un aumento del numero dei siti web irregolari inibiti: 1.042 nel 2018 contro i 418 nel 2013, anche se sempre meno sono i tentativi di accesso (-82%). «La nostra priorità - sottolinea il direttore Giochi dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Fanelli - è il contrasto al gioco illecito, perché danneggia sia l'Erario, sia gli operatori corretti, sia i giocatori, che senza controlli non sono tutelati».
Per il settore dei Giochi, nel 2018 gli italiani hanno speso complessivamente 18,9 miliardi di euro, una spesa identica a quella del 2017. Insomma, il settore del gioco sembra davvero non conoscere alcuna crisi.
I dati arrivano dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che li ha raccolti nello speciale Libro Blu 2018, il rapporto annuale delle attività dell'Agenzia sullo stato dell'arte (raccolta, spesa, vincite, entrate erariali) del mercato del gioco d'azzardo legale in Italia. Oltre 2.500 pagine di dati, tabelle e grafici in grado di fornire, per aree geografiche e settore di competenza, un quadro complessivo dei trend, delle criticità e dei progressi.
15.118.176,22 euro i soldi letteralmente gettati dai bitontini negli apparecchi da gioco AWP (Amusement with Prizes), addirittura 12.464.789,50 euro nel gioco del Lotto, 10.503.161,01 euro nelle lotterie istantanee, "solo" 4.929.618,56 euro (un dato in controtendenza rispetto ai comuni viciniori e al trend provinciale, nda) negli apparecchi da gioco VLT (Video Lottery Terminal), ovvero nelle slot-machine e nelle videolottery.
Nell'ultimo anno, infatti, è stato attuato il taglio del 35% degli apparecchi da gioco in tutta l'Italia, in virtù di un decreto dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli seguito al patto Stato-Regioni sul riordino delle slot. Ancora: 4.342.895,00 euro sulle scommesse sportive, 1.345.448,00 euro sul Superenalotto e 1.333.769,15 euro sulle scommesse virtuali. Chiudono la speciale classifica le scommesse ippiche in agenzia (541,00 euro) e Big (38,00 euro).
Il Libro Blu 2018 registra poi un aumento del numero dei siti web irregolari inibiti: 1.042 nel 2018 contro i 418 nel 2013, anche se sempre meno sono i tentativi di accesso (-82%). «La nostra priorità - sottolinea il direttore Giochi dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Fanelli - è il contrasto al gioco illecito, perché danneggia sia l'Erario, sia gli operatori corretti, sia i giocatori, che senza controlli non sono tutelati».
Per il settore dei Giochi, nel 2018 gli italiani hanno speso complessivamente 18,9 miliardi di euro, una spesa identica a quella del 2017. Insomma, il settore del gioco sembra davvero non conoscere alcuna crisi.