Cronaca
Giornali e riviste diffuse su Telegram, interviene la Guardia di Finanza
Duro colpo alla pirateria digitale: migliaia di giornali sarebbero stati illecitamente diffusi attraverso almeno 17 canali
Bitonto - lunedì 27 aprile 2020
12.48
Giravano nelle chat, senza controllo. Migliaia di riviste, giornali e libri sarebbero stati illecitamente diffusi attraverso almeno 17 canali Telegram. È l'ipotesi della Procura di Bari che ha disposto un sequestro preventivo di urgenza, in corso di esecuzione da parte della Guardia di Finanza.
Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, infatti, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso per i reati di riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul diritto d'autore nei confronti di persone in corso di identificazione le quali, in concorso tra loro, introducendosi nei sistemi informatici di numerose società editrici di riviste, giornali e libri hanno sottratto migliaia di file in formato .pdf.
I file sono stati poi riversati illecitamente su numerosi canali - almeno 17 quelli individuati - di Telegram, permettendo così una capillare e abusiva diffusione in chiaro di migliaia di riviste, giornali e libri. Il contesto giudiziario scaturisce dalla denuncia della Federazione Italiana Editori Giornali presentata il 10 aprile scorso all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
L'Authority, in particolare, aveva richiesto e auspicato l'intervento dell'Autorità Giudiziaria, per una più incisiva ed auspicabilmente definitiva azione di contrasto al fenomeno della pirateria digitale, alquanto diffuso segnatamente sui social media. Le indagini proseguono per ricostruire l'illecito giro di affari.
Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, infatti, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso per i reati di riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul diritto d'autore nei confronti di persone in corso di identificazione le quali, in concorso tra loro, introducendosi nei sistemi informatici di numerose società editrici di riviste, giornali e libri hanno sottratto migliaia di file in formato .pdf.
I file sono stati poi riversati illecitamente su numerosi canali - almeno 17 quelli individuati - di Telegram, permettendo così una capillare e abusiva diffusione in chiaro di migliaia di riviste, giornali e libri. Il contesto giudiziario scaturisce dalla denuncia della Federazione Italiana Editori Giornali presentata il 10 aprile scorso all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
L'Authority, in particolare, aveva richiesto e auspicato l'intervento dell'Autorità Giudiziaria, per una più incisiva ed auspicabilmente definitiva azione di contrasto al fenomeno della pirateria digitale, alquanto diffuso segnatamente sui social media. Le indagini proseguono per ricostruire l'illecito giro di affari.