Cronaca
«Grosso topo tra una pizzeria e un ristorante: inaccettabile»
La denuncia del consigliere comunale Bonasia (ID) sulla pulizia del centro storico di Bitonto
Bitonto - mercoledì 17 luglio 2019
10.45
«Con rammarico mi trovo costretto a farlo. Ai tempi d'oggi non è accettabile». Con queste parole il consigliere comunale di Iniziativa Democratica, Cosimo Bonasia, ha commentato l'immagine di un grosso topo "aggrappato" fra i muri del centro storico di Bitonto, nei pressi di via Matteotti.
«Tra un ristorante e una pizzeria del centro, girovagava indisturbato – continua il racconto del consigliere - non c'è giustificazione che tenga, che si intervenga con un piano di derattizzazione serio ed uniforme su tutto il territorio. Domattina solleciterò la struttura preposta».
La segnalazione giunge al termine di una lunga sequenza di polemiche sui tempi della disinfestazione contro ratti, blatte e zanzare che sarebbe avvenuta troppo tardi.
«Colpa delle piogge e del maltempo» si erano giustificati da Palazzo Gentile da dove è stato predisposto un lungo calendario di trattamenti che si protrarrà fino a ottobre.
Una situazione che in realtà si riscontra nella stessa misura praticamente in tutte le città delle province di Bari e Bat e che apre la discussione su una questione ben più profonda: l'effettiva efficacia ed utilità di questa (costosa) serie di trattamenti "diffusi" sulla popolazione di ratti e blatte che sembrano essere diventati molto più resistenti alle disinfestazioni. Secondo una ricerca pubbliata su Scientific Reports gli scarafaggi e i topi che sviluppano la resistenza per un particolare insetticida o veleno, nel tempo, riescono a diventare resistenti anche ad altri prodotti con formulazioni diverse.
Quando poi, per un motivo o per l'altro, i tempi delle disinfestazioni e delle derattizzazioni non si riescono a rispettare la situazione degenera, come sta accadendo in questi giorni in tanti comuni della Terra di Bari.
«Tra un ristorante e una pizzeria del centro, girovagava indisturbato – continua il racconto del consigliere - non c'è giustificazione che tenga, che si intervenga con un piano di derattizzazione serio ed uniforme su tutto il territorio. Domattina solleciterò la struttura preposta».
La segnalazione giunge al termine di una lunga sequenza di polemiche sui tempi della disinfestazione contro ratti, blatte e zanzare che sarebbe avvenuta troppo tardi.
«Colpa delle piogge e del maltempo» si erano giustificati da Palazzo Gentile da dove è stato predisposto un lungo calendario di trattamenti che si protrarrà fino a ottobre.
Una situazione che in realtà si riscontra nella stessa misura praticamente in tutte le città delle province di Bari e Bat e che apre la discussione su una questione ben più profonda: l'effettiva efficacia ed utilità di questa (costosa) serie di trattamenti "diffusi" sulla popolazione di ratti e blatte che sembrano essere diventati molto più resistenti alle disinfestazioni. Secondo una ricerca pubbliata su Scientific Reports gli scarafaggi e i topi che sviluppano la resistenza per un particolare insetticida o veleno, nel tempo, riescono a diventare resistenti anche ad altri prodotti con formulazioni diverse.
Quando poi, per un motivo o per l'altro, i tempi delle disinfestazioni e delle derattizzazioni non si riescono a rispettare la situazione degenera, come sta accadendo in questi giorni in tanti comuni della Terra di Bari.