Cronaca
I battiporta dell'ingresso del Comune di Bitonto sono stati rubati
Spariti dopo Natale. Bonasia (ID): «Esposta denuncia in commissariato». Rubato anche rubinetto della fontana del Maria Cristina
Bitonto - sabato 29 giugno 2019
10.15
Ladri senza scrupoli che per pochi centesimi di guadagno o per adornare le proprie abitazioni private non hanno alcuna remora a danneggiare beni pubblici e di elevato valore storico. È quello che sta succedendo a Bitonto in questi mesi dove, complice forse l'aumento dei prezzi sul mercato nero dei metalli da riciclo, si stanno moltiplicando in maniera sempre più spudorata i casi di furti di materiali in ferro e rame. I ladri non hanno risparmiato nemmeno il portone della casa comunale per eccellenza: il Municipio. Ignoti hanno infatti rimosso i battiporta a forma di leone sulla grande porta in legno di ingresso di Palazzo Gentile.
A denunciare l'accaduto è stato il consigliere comunale di Iniziativa Democratica, Cosimo Bonasia, che ha spiegato come il suo gruppo politico abbia esposto anche denuncia presso il commissariato di Polizia corredata da foto prima e dopo il furto. «Non per metterci particolari medaglie – ha tenuto a precisare Bonasia in consiglio comunale – ma solo per fare in modo che queste immagini ricevessero una maggiore visibilità nella speranza che qualche privato cittadino, magari notandole sul camino o sulla porta di qualche altra abitazione, potesse indicare, anche in forma anonima, il luogo del ritrovamento e recuperarle alla collettività».
Indipendentemente dalle (flebili) speranze di ritrovare gli oggetti, per Bonasia si tratta di «un fatto gravissimo: siamo arrivati a strappare dalla casa comune oggetti, non tanto di valore economico, quanto di valore storico e simbolico».
Destino similare è toccato anche al rubinetto di un altro storico "monumento" della città: la fontana che si affaccia su piazzale Ferdinando II di Borbone, proprio di fronte all'ex Istituto Maria Cristina di Savoia. Qui i ladri, armati di chiave apposita, hanno svitato e poi rubato il rubinetto d'ottone da cui usciva l'acqua per il pubblico approvvigionamento. L'amministrazione comunale ha provveduto prontamente al ripristino, ma questo episodio, insieme a quello dei battiporta dell'ingresso di Palazzo Gentile e degli altri innumerevoli episodi registrati nelle campagne bitontine, denota una situazione riguardo al furto di materiali ferrosi che sembra ormai essere sfuggita di mano.
A denunciare l'accaduto è stato il consigliere comunale di Iniziativa Democratica, Cosimo Bonasia, che ha spiegato come il suo gruppo politico abbia esposto anche denuncia presso il commissariato di Polizia corredata da foto prima e dopo il furto. «Non per metterci particolari medaglie – ha tenuto a precisare Bonasia in consiglio comunale – ma solo per fare in modo che queste immagini ricevessero una maggiore visibilità nella speranza che qualche privato cittadino, magari notandole sul camino o sulla porta di qualche altra abitazione, potesse indicare, anche in forma anonima, il luogo del ritrovamento e recuperarle alla collettività».
Indipendentemente dalle (flebili) speranze di ritrovare gli oggetti, per Bonasia si tratta di «un fatto gravissimo: siamo arrivati a strappare dalla casa comune oggetti, non tanto di valore economico, quanto di valore storico e simbolico».
Destino similare è toccato anche al rubinetto di un altro storico "monumento" della città: la fontana che si affaccia su piazzale Ferdinando II di Borbone, proprio di fronte all'ex Istituto Maria Cristina di Savoia. Qui i ladri, armati di chiave apposita, hanno svitato e poi rubato il rubinetto d'ottone da cui usciva l'acqua per il pubblico approvvigionamento. L'amministrazione comunale ha provveduto prontamente al ripristino, ma questo episodio, insieme a quello dei battiporta dell'ingresso di Palazzo Gentile e degli altri innumerevoli episodi registrati nelle campagne bitontine, denota una situazione riguardo al furto di materiali ferrosi che sembra ormai essere sfuggita di mano.