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I fedeli in piazza a Bitonto per i Ss Medici dividono l'opinione pubblica
Critiche ad assembramenti e mascherine abbassate. La Basilica: «Rispettate tutte le norme»
Bitonto - lunedì 19 ottobre 2020
17.33
Nonostante la tradizionale processione e la concomitante fiera siano state stoppate dalle autorità per il pericolo covid, anche quest'anno la Festa dei Santi Medici divide l'opinione pubblica cittadina, pur se per motivi differenti rispetto al passato.
La battaglia si sta combattendo in queste ore a suon di prospettive fotografiche, con i critici a tutti i costi (della Festa, della Basilica, dell'Amministrazione Comunale) concentrati ad diffondere le immagini con la vista dal basso che aumenta l'effetto ottico delle presenze e con i difensori a prescindere (della Festa, della Basilica, dell'Amministrazione Comunale) che invece prediligono le viste dall'alto, possibilmente non negli orari di massimo afflusso. Il risultato è il solito disdicevole "tutti contro tutti" che ha confermato quanto poco attendibile fosse quell'ottimistico "ne usciremo migliori", che aveva accompagnato le prime fasi del lockdown.
La verità, come al solito, sta nel mezzo e racconta di una folla e di una organizzazione che ha fondamentalmente rispettato distanze e norme imposte grazie anche all'enorme lavoro di controllo che hanno fatto le Forze dell'Ordine e i volontari impiegati, pur con qualche momento in cui è stato più complicato gestire il trasporto spontaneo della gente, ansiosa di rendere omaggio ai Santi Anàrgiri. Una situazione che, in proporzione, si è ripetuta, ad onor del vero, in tutte le altre città scenario di feste religiose simili a quella bitontina, con la stessa e identica scia di polemiche e difese d'ufficio ad accompagnarle.
Uno sport in cui i primi ad esibirsi sono stati, manco a dirlo, i politici e aspiranti tali, seguiti poi da simpatizzanti e sodali di entrambe le fazioni, che si sono riscoperti attenti detective alla caccia dello "scatto" più incriminante o assolvente, da pubblicare su pagine personali e gruppi social cittadini, politici - satirici e non – che hanno intossicato il web per alcune ore e contano di farlo ancora per i prossimi giorni.
L'unica comunicazione ufficiale, al momento, è quella della direzione della Basilica Santi Medici che ha voluto ringraziare quanti, a partire dalle Forze dell'Ordine per arrivare ai volontari delle associazioni «si sono adoperati perché la Festa dei Santi Medici, anche in questo tempo di emergenza sanitaria, si sia potuta svolgere in maniera responsabile e con tutte le precauzioni del caso, pur consapevoli che tale organizzazione avrebbe comportato un impegno importante di risorse».
«Ribadendo che nessun dispositivo di legge impediva la celebrazione delle messe – continuano dalla Basilica - che, al contrario, sono ancora oggi consigliate in ambienti all'aperto, e fermamente convinti che la legge vada rispettata sempre e comunque, così come abbiamo fatto dall'inizio dell'emergenza sanitaria COVID-19, riteniamo che l'organizzazione messa in atto dalla Basilica sia stata adeguata e rispondente alle prescrizioni legislative. Nessuno, né in piazza né in Basilica, è entrato senza la mascherina, la sanificazione delle mani e il rispetto delle indicazioni fornite dai tanti volontari che presidiavano i varchi dei diversi accessi. Le sedie in piazza sono state sistemate tenendo conto delle misure previste per il distanziamento fisico».
Pur ammettendo «qualche criticità non dipendente dall'organizzazione», dalla Basilica si ritiene che «tra le diverse ipotesi di scelta, quella concretizzatasi sia stata, in coscienza, la più rispondente al contesto e al sensum fidei del popolo di Dio. Sperando che il prossimo anno si possa tornare a celebrare la nostra amata festa come i secoli ce l'hanno trasmessa, rivolgiamo a tutti un caro saluto ribadendo la necessità di vivere con responsabilità maggiore questo tempo».
La battaglia si sta combattendo in queste ore a suon di prospettive fotografiche, con i critici a tutti i costi (della Festa, della Basilica, dell'Amministrazione Comunale) concentrati ad diffondere le immagini con la vista dal basso che aumenta l'effetto ottico delle presenze e con i difensori a prescindere (della Festa, della Basilica, dell'Amministrazione Comunale) che invece prediligono le viste dall'alto, possibilmente non negli orari di massimo afflusso. Il risultato è il solito disdicevole "tutti contro tutti" che ha confermato quanto poco attendibile fosse quell'ottimistico "ne usciremo migliori", che aveva accompagnato le prime fasi del lockdown.
La verità, come al solito, sta nel mezzo e racconta di una folla e di una organizzazione che ha fondamentalmente rispettato distanze e norme imposte grazie anche all'enorme lavoro di controllo che hanno fatto le Forze dell'Ordine e i volontari impiegati, pur con qualche momento in cui è stato più complicato gestire il trasporto spontaneo della gente, ansiosa di rendere omaggio ai Santi Anàrgiri. Una situazione che, in proporzione, si è ripetuta, ad onor del vero, in tutte le altre città scenario di feste religiose simili a quella bitontina, con la stessa e identica scia di polemiche e difese d'ufficio ad accompagnarle.
Uno sport in cui i primi ad esibirsi sono stati, manco a dirlo, i politici e aspiranti tali, seguiti poi da simpatizzanti e sodali di entrambe le fazioni, che si sono riscoperti attenti detective alla caccia dello "scatto" più incriminante o assolvente, da pubblicare su pagine personali e gruppi social cittadini, politici - satirici e non – che hanno intossicato il web per alcune ore e contano di farlo ancora per i prossimi giorni.
L'unica comunicazione ufficiale, al momento, è quella della direzione della Basilica Santi Medici che ha voluto ringraziare quanti, a partire dalle Forze dell'Ordine per arrivare ai volontari delle associazioni «si sono adoperati perché la Festa dei Santi Medici, anche in questo tempo di emergenza sanitaria, si sia potuta svolgere in maniera responsabile e con tutte le precauzioni del caso, pur consapevoli che tale organizzazione avrebbe comportato un impegno importante di risorse».
«Ribadendo che nessun dispositivo di legge impediva la celebrazione delle messe – continuano dalla Basilica - che, al contrario, sono ancora oggi consigliate in ambienti all'aperto, e fermamente convinti che la legge vada rispettata sempre e comunque, così come abbiamo fatto dall'inizio dell'emergenza sanitaria COVID-19, riteniamo che l'organizzazione messa in atto dalla Basilica sia stata adeguata e rispondente alle prescrizioni legislative. Nessuno, né in piazza né in Basilica, è entrato senza la mascherina, la sanificazione delle mani e il rispetto delle indicazioni fornite dai tanti volontari che presidiavano i varchi dei diversi accessi. Le sedie in piazza sono state sistemate tenendo conto delle misure previste per il distanziamento fisico».
Pur ammettendo «qualche criticità non dipendente dall'organizzazione», dalla Basilica si ritiene che «tra le diverse ipotesi di scelta, quella concretizzatasi sia stata, in coscienza, la più rispondente al contesto e al sensum fidei del popolo di Dio. Sperando che il prossimo anno si possa tornare a celebrare la nostra amata festa come i secoli ce l'hanno trasmessa, rivolgiamo a tutti un caro saluto ribadendo la necessità di vivere con responsabilità maggiore questo tempo».