Cronaca
«Il clan Strisciuglio manifesta forti mire espansionistiche a Bitonto»
La relazione dell'Antimafia al Parlamento secondo cui «può contare su un nuovo gruppo nato da una frattura interna al clan Conte»
Bitonto - mercoledì 19 giugno 2024
«Il clan Strisciuglio rappresenta per i gruppi criminali satellite fonte di fibrillazioni a Bari e in provincia. Continua a manifestare forti mire espansionistiche anche in provincia, come a Bitonto ove può contare su un nuovo gruppo finora considerato come un gruppo minore poiché nato da una frattura interna al clan Conte».
È quanto rimarca la relazione della Direzione Investigativa Antimafia relativa al semestre da gennaio a giugno 2023 nel capitolo dedicato al fenomeno criminale delle mafie pugliesi. «Lo scenario mafioso pugliese - si legge nel documento ufficiale - è costituito da una varietà di organizzazioni criminali, per lo più autonome, caratterizzate da un accentuato dinamismo, tradizionalmente distinto in tre fattispecie mafiose: la camorra barese, le mafie foggiane e la sacra corona unita».
Per gli inquirenti dell'Antimafia «la camorra barese è contraddistinta da una pluralità di clan che, come nel modello camorristico napoletano, operano in completa autonomia, sebbene si assiste a violenti conflitti finalizzati ad affermare la supremazia di un determinato sodalizio. Il traffico di stupefacenti - rileva la Direzione Investigativa Antimafia - si conferma il principale interesse delle consorterie del capoluogo barese che gestiscono direttamente anche le modalità di spaccio».
Non solo: «La criminalità organizzata del capoluogo - si legge ancora -, dedita pure al contrabbando, alle estorsioni, all'usura e alle scommesse illecite, mediante forme sempre più complesse di riciclaggio si dimostra capace di insinuarsi nel tessuto economico sano». Quattro i clan egemoni a Bari, per lo più corrispondenti ad altrettanti gruppi mafiosi storicamente radicati in città, con ramificazioni nella provincia: i Capriati, gli Strisciuglio, i Parisi-Palermiti ed i Diomede-Mercante.
Per l'Antimafia «le complesse dinamiche criminali che caratterizzano Bari si riverberano, inevitabilmente, sui precari equilibri mafiosi della provincia. Le proiezioni degli interessi criminali generano un perdurante stato di fibrillazione in provincia. Le maggiori organizzazioni criminali di Bari estendono la loro sfera di influenza nella provincia servendosi di fidati referenti ovvero ricorrendo alla affiliazione di soggetti apicali di gruppi delinquenziali di stanza nei singoli comuni», è scritto.
Fra questi, «i gruppi criminali che fanno riferimento al clan Capriati nella provincia di Bari sono stanziati nel comune di Bitonto, nel comune di Triggiano - rivela l'Antimafia - nonché nei comuni di Putignano, Noci, Turi, Castellana Grotte, Monopoli, Alberobello e Conversano. Alcuni referenti opererebbero anche a Modugno, Giovinazzo, Terlizzi, Corato, Palo del Colle (ove sembrerebbe subire l'egemonia del clan Strisciuglio e la presenza dei Cipriano), Molfetta e, infine, Mola di Bari».
Inoltre «il clan Strisciuglio rappresenta per i gruppi criminali satellite fonte di fibrillazioni nella città di Bari e nei paesi viciniori. Continua a manifestare forti mire espansionistiche anche in provincia, come nel comune di Bitonto ove può contare su un nuovo gruppo finora considerato come un gruppo minore poiché nato da una frattura interna al clan Conte». Ma a Bitonto è attivo pure il clan Parisi-Palermiti che «può contare sulla compagine Cipriano», egemone nel centro storico.
Infine «il clan Diomede-Mercante, federato al clan Capriati, vanta varie aree di influenza sia nel capoluogo sia nel suo hinterland, come Bitonto, Triggiano, Adelfia nonché, in via residuale, ad Altamura e a Gravina in Puglia. Il clan in esame, a Bitonto, è presente mediante il gruppo Cassano-Di Cataldo (legato ai Diomede)».
È quanto rimarca la relazione della Direzione Investigativa Antimafia relativa al semestre da gennaio a giugno 2023 nel capitolo dedicato al fenomeno criminale delle mafie pugliesi. «Lo scenario mafioso pugliese - si legge nel documento ufficiale - è costituito da una varietà di organizzazioni criminali, per lo più autonome, caratterizzate da un accentuato dinamismo, tradizionalmente distinto in tre fattispecie mafiose: la camorra barese, le mafie foggiane e la sacra corona unita».
Per gli inquirenti dell'Antimafia «la camorra barese è contraddistinta da una pluralità di clan che, come nel modello camorristico napoletano, operano in completa autonomia, sebbene si assiste a violenti conflitti finalizzati ad affermare la supremazia di un determinato sodalizio. Il traffico di stupefacenti - rileva la Direzione Investigativa Antimafia - si conferma il principale interesse delle consorterie del capoluogo barese che gestiscono direttamente anche le modalità di spaccio».
Non solo: «La criminalità organizzata del capoluogo - si legge ancora -, dedita pure al contrabbando, alle estorsioni, all'usura e alle scommesse illecite, mediante forme sempre più complesse di riciclaggio si dimostra capace di insinuarsi nel tessuto economico sano». Quattro i clan egemoni a Bari, per lo più corrispondenti ad altrettanti gruppi mafiosi storicamente radicati in città, con ramificazioni nella provincia: i Capriati, gli Strisciuglio, i Parisi-Palermiti ed i Diomede-Mercante.
Per l'Antimafia «le complesse dinamiche criminali che caratterizzano Bari si riverberano, inevitabilmente, sui precari equilibri mafiosi della provincia. Le proiezioni degli interessi criminali generano un perdurante stato di fibrillazione in provincia. Le maggiori organizzazioni criminali di Bari estendono la loro sfera di influenza nella provincia servendosi di fidati referenti ovvero ricorrendo alla affiliazione di soggetti apicali di gruppi delinquenziali di stanza nei singoli comuni», è scritto.
Fra questi, «i gruppi criminali che fanno riferimento al clan Capriati nella provincia di Bari sono stanziati nel comune di Bitonto, nel comune di Triggiano - rivela l'Antimafia - nonché nei comuni di Putignano, Noci, Turi, Castellana Grotte, Monopoli, Alberobello e Conversano. Alcuni referenti opererebbero anche a Modugno, Giovinazzo, Terlizzi, Corato, Palo del Colle (ove sembrerebbe subire l'egemonia del clan Strisciuglio e la presenza dei Cipriano), Molfetta e, infine, Mola di Bari».
Inoltre «il clan Strisciuglio rappresenta per i gruppi criminali satellite fonte di fibrillazioni nella città di Bari e nei paesi viciniori. Continua a manifestare forti mire espansionistiche anche in provincia, come nel comune di Bitonto ove può contare su un nuovo gruppo finora considerato come un gruppo minore poiché nato da una frattura interna al clan Conte». Ma a Bitonto è attivo pure il clan Parisi-Palermiti che «può contare sulla compagine Cipriano», egemone nel centro storico.
Infine «il clan Diomede-Mercante, federato al clan Capriati, vanta varie aree di influenza sia nel capoluogo sia nel suo hinterland, come Bitonto, Triggiano, Adelfia nonché, in via residuale, ad Altamura e a Gravina in Puglia. Il clan in esame, a Bitonto, è presente mediante il gruppo Cassano-Di Cataldo (legato ai Diomede)».