Cronaca
Il Coronavirus a Bitonto non ferma i roghi tossici
Rifiuti incendiati sul cantiere abbandonato del ponte sulla SP231
Bitonto - giovedì 9 aprile 2020
13.24
Il blocco agli spostamenti non autorizzati imposto per evitare il contagio da Coronavirus non sembra spaventare gli inquinatori seriali di Bitonto che girano indisturbati con i loro carichi di rifiuti speciali e pneumatici da abbandonare nelle campagne e poi dare alle fiamme. È successo ancora questa mattina, all'incrocio tra la Strada Provinciale 231 e la Strada Provinciale 218, meglio nota come Poligonale di Bitonto, proprio lì dove sarebbe dovuto sorgere un ponte ed invece rimasto da anni solo un cantiere abbandonato diventato monumento locale allo spreco di denaro pubblico.
«Come se non bastasse il Covid19 – scrive il presidente di Fare Verde, Beppe Cazzolla - continuano i roghi dannosi per l'ambiente e la salute, provocati da pneumatici abbandonati, alla periferia di Bitonto. Qui ci troviamo sulla Poligonale di Bitonto, lì dove qualcuno ha deciso di interromperla, non proseguendo con i lavori di edificazione del ponte, favorendo l'abbandono dei rifiuti in quanto non più transitabile».
Il rogo era stato segnalato dai volontari dei SASS Puglia, impegnati, insieme alle altre associazioni di volontariato del territorio, a supporto della popolazione bloccata nelle proprie abitazioni a causa della pandemia da Coronavirus.
«Anni fa, avevamo già denunciato con un servizio video fotografico la disastrosa situazione in cui versa quella zona – conclude Cazzolla - Continuiamo a farci del male!».
«Come se non bastasse il Covid19 – scrive il presidente di Fare Verde, Beppe Cazzolla - continuano i roghi dannosi per l'ambiente e la salute, provocati da pneumatici abbandonati, alla periferia di Bitonto. Qui ci troviamo sulla Poligonale di Bitonto, lì dove qualcuno ha deciso di interromperla, non proseguendo con i lavori di edificazione del ponte, favorendo l'abbandono dei rifiuti in quanto non più transitabile».
Il rogo era stato segnalato dai volontari dei SASS Puglia, impegnati, insieme alle altre associazioni di volontariato del territorio, a supporto della popolazione bloccata nelle proprie abitazioni a causa della pandemia da Coronavirus.
«Anni fa, avevamo già denunciato con un servizio video fotografico la disastrosa situazione in cui versa quella zona – conclude Cazzolla - Continuiamo a farci del male!».