Vita di città
Il cuore grande di Bitonto: cibo per chi è in difficoltà e mascherine per volontari e forze dell'ordine
Aziende e privati cittadini impegnati a offrire aiuto a chiunque abbia bisogno di sostegno
Bitonto - mercoledì 1 aprile 2020
13.31
In uno dei momenti più difficili della storia moderna del Paese e del mondo intero, i cittadini di Bitonto danno prova di essere in grado di sostenere i soggetti più fragili e quelli che invece sono tutti i giorni per le strade e negli ospedali a lottare contro la pandemia da coronavirus. In moltissimi, infatti, si stanno mettendo al servizio della comunità, aiutando i volontari, sostenendo le Forze dell'Ordine e donando quanto hanno a disposizione per i soggetti in difficoltà.
L'elenco è ormai lunghissimo.
Sul fronte mascherine e dispositivi di protezione individuale chiunque può, si dà da fare. Alcuni giorni fa la ditta di tendaggi Martucci Francesco ha donato 50 mascherine alla Polizia Municipale. Un esempio seguito anche dalla Upsa Confartigianato che ha donato le 200 realizzate da Vincenzo Tedesco e Carmela Fusaro. Le instancabili "sartine" Bice e Assunta D'Alessandro continuano senza sosta e a loro si sono aggiunte la signora Nikla e Michela Fallacara.
Anche le aziende bitontine non si sono tirate indietro e hanno subito aderito all'appello lanciato dal sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio.
Tra i primi a rispondere alla chiamata il gruppo Carelli che ha subito messo a disposizione un carico di alimenti corrispondente a una spesa completa per 100 famiglie. Intere pedane di generi alimentari sono arrivati anche dal gruppo Maiora/Despar, dalla Vittorio Rizzi Srl e da Casa Milo. Presenti anche i frantoi Cima di Bitonto, che ha donato un quintale di olio EVO, e dei frantoi Agridè e Dellorusso, mentre il frantoio Minenna ha aggiunto all'olio anche alcune centinaia di mascherine. L'Antica Forneria ha donato invece i suoi prodotti da forno, così come la cornetteria Gimino che ha regalato circa 200 cornetti alle mense della città, mentre la macelleria Leuci ha messo a disposizione alcune casse di carni sigillate. La pasticceria Dolce Arte si è spostata nel capoluogo, ma solo per raggiungere il Policlinico dove ha donato le sue dolcezze ai sanitari al lavoro per salvare centinaia di persone.
La pizzeria Spazio Pizza, invece, ha realizzato e donato 100 arancini artigianali - ognuno dei quali equivalenti a un piatto di pasta - alla mensa dei poveri della Caritas Diocesana che offre all'interno della Fondazione Santi Medici pasti caldi alle persone in difficoltà. E altri arancini saranno consegnati anche nei prossimi giorni.
Prodotti di igiene della persona sono arrivati dalla Bottega Verde, mentre la ditta Azzaro ha messo a disposizione biscotti, omogeneizzati e altri prodotti per l'infanzia.
In tantissimi però hanno riempito i locali della Casa della Musica, dove i volontari della Pro Loco stanno raccogliendo le piccole donazioni da parte dei singoli cittadini.
Una bella storia di solidarietà e rilancio arriva dalla zona artigianale di Bitonto grazie a un'incredibile catena solidale.
Tutto è partito da un'anestesista bitontina in servizio presso l'ospedale ecclesiastico Miulli di Acquaviva delle Fonti, dove, come in altre strutture sanitarie italiane, hanno iniziato a scarseggiare i dispositivi di protezione individuale, in particolare i gambali. Dopo averne parlato con la madre, la notizia arriva all'Unitalsi che decide di donare alla ditta Punto e Virgola del "tessuto non tessuto" in sua dotazione, da cui vengono realizzati 300 gambali, consegnati nel giro di 48 ore con un mezzo del comune di Bitonto.
Una vicenda che ha un lieto fine ancora più importante perchè la direzione dell'ospedale è stata talmente soddisfatta dei prodotti consegnati che ha ordinato altri 20mila pezzi all'azienda bitontina che adesso riconvertirà la sua produzione "stoppata" dal DPCM.
Perchè probabilmente è vero che, come qualcuno ripete sempre, "il bene che fai ti torna indietro moltiplicato per 100".
L'elenco è ormai lunghissimo.
Sul fronte mascherine e dispositivi di protezione individuale chiunque può, si dà da fare. Alcuni giorni fa la ditta di tendaggi Martucci Francesco ha donato 50 mascherine alla Polizia Municipale. Un esempio seguito anche dalla Upsa Confartigianato che ha donato le 200 realizzate da Vincenzo Tedesco e Carmela Fusaro. Le instancabili "sartine" Bice e Assunta D'Alessandro continuano senza sosta e a loro si sono aggiunte la signora Nikla e Michela Fallacara.
Anche le aziende bitontine non si sono tirate indietro e hanno subito aderito all'appello lanciato dal sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio.
Tra i primi a rispondere alla chiamata il gruppo Carelli che ha subito messo a disposizione un carico di alimenti corrispondente a una spesa completa per 100 famiglie. Intere pedane di generi alimentari sono arrivati anche dal gruppo Maiora/Despar, dalla Vittorio Rizzi Srl e da Casa Milo. Presenti anche i frantoi Cima di Bitonto, che ha donato un quintale di olio EVO, e dei frantoi Agridè e Dellorusso, mentre il frantoio Minenna ha aggiunto all'olio anche alcune centinaia di mascherine. L'Antica Forneria ha donato invece i suoi prodotti da forno, così come la cornetteria Gimino che ha regalato circa 200 cornetti alle mense della città, mentre la macelleria Leuci ha messo a disposizione alcune casse di carni sigillate. La pasticceria Dolce Arte si è spostata nel capoluogo, ma solo per raggiungere il Policlinico dove ha donato le sue dolcezze ai sanitari al lavoro per salvare centinaia di persone.
La pizzeria Spazio Pizza, invece, ha realizzato e donato 100 arancini artigianali - ognuno dei quali equivalenti a un piatto di pasta - alla mensa dei poveri della Caritas Diocesana che offre all'interno della Fondazione Santi Medici pasti caldi alle persone in difficoltà. E altri arancini saranno consegnati anche nei prossimi giorni.
Prodotti di igiene della persona sono arrivati dalla Bottega Verde, mentre la ditta Azzaro ha messo a disposizione biscotti, omogeneizzati e altri prodotti per l'infanzia.
In tantissimi però hanno riempito i locali della Casa della Musica, dove i volontari della Pro Loco stanno raccogliendo le piccole donazioni da parte dei singoli cittadini.
Una bella storia di solidarietà e rilancio arriva dalla zona artigianale di Bitonto grazie a un'incredibile catena solidale.
Tutto è partito da un'anestesista bitontina in servizio presso l'ospedale ecclesiastico Miulli di Acquaviva delle Fonti, dove, come in altre strutture sanitarie italiane, hanno iniziato a scarseggiare i dispositivi di protezione individuale, in particolare i gambali. Dopo averne parlato con la madre, la notizia arriva all'Unitalsi che decide di donare alla ditta Punto e Virgola del "tessuto non tessuto" in sua dotazione, da cui vengono realizzati 300 gambali, consegnati nel giro di 48 ore con un mezzo del comune di Bitonto.
Una vicenda che ha un lieto fine ancora più importante perchè la direzione dell'ospedale è stata talmente soddisfatta dei prodotti consegnati che ha ordinato altri 20mila pezzi all'azienda bitontina che adesso riconvertirà la sua produzione "stoppata" dal DPCM.
Perchè probabilmente è vero che, come qualcuno ripete sempre, "il bene che fai ti torna indietro moltiplicato per 100".