
Politica
Il M5S contro l'ingresso del Pd in maggioranza: «Numeri da plebiscito»
Dubbi anche sulla vicinanza tra le sedi di Pd e Italia in Comune
Bitonto - mercoledì 13 febbraio 2019
11.28
Una foto con le sedi di Italia in Comune e del PD a Bitonto distanti poche decine di metri con una lunga invettiva contro l'ingresso in maggioranza del partito della "pescara". Così il Comitato locale di cittadini ispirato ai valori del Movimento 5 Stelle ha commentato l'ingresso in maggioranza del Partito Democratico, per anni all'opposizione della coalizione del sindaco Abbaticchio.
«La notizia non stupisce l'opinione pubblica e le opposizioni – spiegano i grillini - (a proposito, ce ne sono ancora a Palazzo Gentile?), la quota di maggioranza raggiunge numeri da plebiscito, il contraddittorio diventerà flebile voce inascoltata, con il beneplacito di buona parte dell'elettorato, ormai assuefatto dai giochi della politica. Ebbene ci hanno messo quasi due anni per concordare il giusto peso al "compromesso", compulsato come il migliore dei contratti prematrimoniali; il risultato è sicuramente il reciproco appoggio nelle spartizioni di ruoli e cariche nel panorama della politica nostrana. Abbaticchio quale bomber d'attacco della coalizione di csx per l'europee e il PD e i suoi rappresentanti, quali figure pronte ad assurgere a nuovi ruoli di rappresentanza amministrativa nell'assise comunale, o, ad esser più maliziosi, pronti a presentare il papabile sostituto del primo cittadino, nelle prossime amministrative».
Per i pentastellati bitontini, insomma, l'arrivo del Pd in maggioranza definisce addirittura il sindaco che succederà ad Abbaticchio, sacrificando sull'altare della politica «il vincolo di mandato» e «il voto consapevole».
«In questo teatrino della politica – si legge ancora nella nota - tra consiglieri che cambiano continuamente i propri schieramenti e riferimenti (alcuni consiglieri di maggioranza hanno cambiato più di un partito nell'ultimo periodo), tra gli interessi personali e quelli di parte, constatata la fine del civismo politico cittadino, nato ad hoc solo per la tornata elettorale (i portatori d'acqua), quale Comitato di cittadini attivi 5 stelle, rifuggiamo tali azioni legate a usi e costumi della vecchia politica, ricordando che il concetto di cambiamento da noi evocato, sempre contrasterà queste forme dispotiche di spartizione di cariche e poltrone. Evidentemente loro il cambiamento lo intendono in altro modo».
«La notizia non stupisce l'opinione pubblica e le opposizioni – spiegano i grillini - (a proposito, ce ne sono ancora a Palazzo Gentile?), la quota di maggioranza raggiunge numeri da plebiscito, il contraddittorio diventerà flebile voce inascoltata, con il beneplacito di buona parte dell'elettorato, ormai assuefatto dai giochi della politica. Ebbene ci hanno messo quasi due anni per concordare il giusto peso al "compromesso", compulsato come il migliore dei contratti prematrimoniali; il risultato è sicuramente il reciproco appoggio nelle spartizioni di ruoli e cariche nel panorama della politica nostrana. Abbaticchio quale bomber d'attacco della coalizione di csx per l'europee e il PD e i suoi rappresentanti, quali figure pronte ad assurgere a nuovi ruoli di rappresentanza amministrativa nell'assise comunale, o, ad esser più maliziosi, pronti a presentare il papabile sostituto del primo cittadino, nelle prossime amministrative».
Per i pentastellati bitontini, insomma, l'arrivo del Pd in maggioranza definisce addirittura il sindaco che succederà ad Abbaticchio, sacrificando sull'altare della politica «il vincolo di mandato» e «il voto consapevole».
«In questo teatrino della politica – si legge ancora nella nota - tra consiglieri che cambiano continuamente i propri schieramenti e riferimenti (alcuni consiglieri di maggioranza hanno cambiato più di un partito nell'ultimo periodo), tra gli interessi personali e quelli di parte, constatata la fine del civismo politico cittadino, nato ad hoc solo per la tornata elettorale (i portatori d'acqua), quale Comitato di cittadini attivi 5 stelle, rifuggiamo tali azioni legate a usi e costumi della vecchia politica, ricordando che il concetto di cambiamento da noi evocato, sempre contrasterà queste forme dispotiche di spartizione di cariche e poltrone. Evidentemente loro il cambiamento lo intendono in altro modo».