Politica
Il Partito Democratico lascia la Pescara
Il segretario Brandi: «Ci torneremo solo con un nuovo contratto»
Bitonto - mercoledì 24 marzo 2021
6.30
Il Partito Democratico, con una nota firmata dal Segretario di Circolo Francesco Brandi, comunica di essere pronto a lasciare la sede storica in Corso Vittorio Emanuele, restituendo l'immobile al Comune di Bitonto che ne pretende la restituzione in forza di una delibera di Giunta del 2016.
«Ci rendiamo conto, a questo punto, di dover consentire a tutti voi, così come alla nostra comune rappresentanza amministrativa nel Comune di Bitonto, un momento di riflessione sull'inutile persecutoria azione di rimozione del politico, rappresentata dall'uscita del Partito Democratico dalla sede storica» ha affermato nella nota il segretario «non rimarremo abbarbicati alle sedie di quella sede. Ma vigileremo perché la scelta compiuta in maniera così unilaterale, con tanto di vessazioni, non sia solo un modo per danneggiare il nostro Partito per favorirne altri. Vigileremo perché la destinazione dell'immobile, storicamente legata all'associazionismo politico, non tradisca la propria memoria, oscurando cento anni di stratificazione storica. Vigileremo perché l'immobile, mai oggetto di manutenzione straordinaria da parte dell'Ente oggi così zelante, non deperisca, aprendo un'ulteriore ferita sul Corso della città».
«Ci rendiamo conto, a questo punto, di dover consentire a tutti voi, così come alla nostra comune rappresentanza amministrativa nel Comune di Bitonto, un momento di riflessione sull'inutile persecutoria azione di rimozione del politico, rappresentata dall'uscita del Partito Democratico dalla sede storica» ha affermato nella nota il segretario «non rimarremo abbarbicati alle sedie di quella sede. Ma vigileremo perché la scelta compiuta in maniera così unilaterale, con tanto di vessazioni, non sia solo un modo per danneggiare il nostro Partito per favorirne altri. Vigileremo perché la destinazione dell'immobile, storicamente legata all'associazionismo politico, non tradisca la propria memoria, oscurando cento anni di stratificazione storica. Vigileremo perché l'immobile, mai oggetto di manutenzione straordinaria da parte dell'Ente oggi così zelante, non deperisca, aprendo un'ulteriore ferita sul Corso della città».