Vita di città
Il "regalo" di Padre Patriciello alla comunità bitontina di San Leone Magno
Lunedì 4 novembre l'incontro con tanti giovanissimi per parlare di testimonianza ed antimafia sul campo
Bitonto - martedì 5 novembre 2024
17.34
Padre Maurizio Patriciello, simbolo dell'antimafia campana, capace di spezzare da anni il muro di omertà e fiancheggiamento che opprimevano la sua Caivano e la Terra dei Fuochi, è sato ospite il 4 novembre della parrocchia di San Leone Magno a Bitonto.
In una chiesa gremita da tantissimi fedeli, molti dei quali giovanissimi, padre Maurizio, al suo solito, ha regalato alla comunità bitontina tutta momenti di grande riflessione sulla necessità di un cammino unitario contro le mafie, contro la deturpazione dell'ambiente. Ha regalata ai ragazzi ed alle ragazze presenti la sua infinita voglia di riscatto, prete della strada, tra gli ultimi, tra coloro i quali non avevano voce per ribellarsi alla Camorra ed ai suoi sporchi affari.
Caivano e la Terra dei Fuochi non sono idealmente lontani da Bitonto e da altre zone del Sud Italia, vessate dall'arroganza criminale. Oggi, la criminalità si è presa intere zone di Bitonto e prova ad arruolare tra le sue fila schiere di giovani come quelli che hanno ascoltato padre Maurizio. L'altro suo regalo alla comunità di San Leone in questo 2024 in festa è stato quel suo divenire punto di riferimento e modello per alcuni di essi, per i bitontini del domani.
«Una voce profetica», è stata definita quella del prete antimafia della Campania, un seminatore ostinato in quello che in tanti vogliono disegnare come un deserto e che invece oggi, anche grazie a quei pochi come lui, germoglia. Alle mafie, anche a quella spicciola e spesso grottesca bitontina, quelli come padre Maurizio Patriciello, ma anche come il giornalista Giancarlo Siani, ucciso nel settembre 1985, danno un enorme fastidio: non si comprano e non si fanno tacere mai. E fanno tanta rabbia in chi vive di prevaricazione e violenza.
La parrocchia di San Leone Magno, grazie alla guida di padre Leonardo, sta da tempo tracciando una strada chiarissima per i suoi giovani, quella dell'amore, dell'accoglienza, dell'aiuto reciproco, della "non paura" di chi vorrebbe silenzi complici ed omertà. Padre Patriciello è l'antimafia apolitica, quella che non fa compromessi coi palazzi e coi partiti, che parla alla gente guardandola negli occhi.
L'incontro del 4 novembre ha quindi restituito ai presenti la sensazione di una "sana e santa inquietudine", come si legge anche dalle pagine social della parrocchia. Quella inquietudine che fa alzare la testa, che non la fa abbassare e che ci aiuta a restare "vivi", uomini e donne liberi dalla pressione malavitosa.
In una chiesa gremita da tantissimi fedeli, molti dei quali giovanissimi, padre Maurizio, al suo solito, ha regalato alla comunità bitontina tutta momenti di grande riflessione sulla necessità di un cammino unitario contro le mafie, contro la deturpazione dell'ambiente. Ha regalata ai ragazzi ed alle ragazze presenti la sua infinita voglia di riscatto, prete della strada, tra gli ultimi, tra coloro i quali non avevano voce per ribellarsi alla Camorra ed ai suoi sporchi affari.
Caivano e la Terra dei Fuochi non sono idealmente lontani da Bitonto e da altre zone del Sud Italia, vessate dall'arroganza criminale. Oggi, la criminalità si è presa intere zone di Bitonto e prova ad arruolare tra le sue fila schiere di giovani come quelli che hanno ascoltato padre Maurizio. L'altro suo regalo alla comunità di San Leone in questo 2024 in festa è stato quel suo divenire punto di riferimento e modello per alcuni di essi, per i bitontini del domani.
«Una voce profetica», è stata definita quella del prete antimafia della Campania, un seminatore ostinato in quello che in tanti vogliono disegnare come un deserto e che invece oggi, anche grazie a quei pochi come lui, germoglia. Alle mafie, anche a quella spicciola e spesso grottesca bitontina, quelli come padre Maurizio Patriciello, ma anche come il giornalista Giancarlo Siani, ucciso nel settembre 1985, danno un enorme fastidio: non si comprano e non si fanno tacere mai. E fanno tanta rabbia in chi vive di prevaricazione e violenza.
La parrocchia di San Leone Magno, grazie alla guida di padre Leonardo, sta da tempo tracciando una strada chiarissima per i suoi giovani, quella dell'amore, dell'accoglienza, dell'aiuto reciproco, della "non paura" di chi vorrebbe silenzi complici ed omertà. Padre Patriciello è l'antimafia apolitica, quella che non fa compromessi coi palazzi e coi partiti, che parla alla gente guardandola negli occhi.
L'incontro del 4 novembre ha quindi restituito ai presenti la sensazione di una "sana e santa inquietudine", come si legge anche dalle pagine social della parrocchia. Quella inquietudine che fa alzare la testa, che non la fa abbassare e che ci aiuta a restare "vivi", uomini e donne liberi dalla pressione malavitosa.