Politica
Il ricordo di Damascelli: «Conoscevo Annina fin da bambino»
«Era la sarta di famiglia ed è stata lei a cucire i miei primi abiti»
Bitonto - domenica 31 dicembre 2017
14.08
«Casi come quello di oggi (ieri, ndr), di una gravità assoluta, non possono essere trattati come un fatto estemporaneo. A Bitonto devono essere dedicate forze straordinarie, per poter tranquillizzare i cittadini che hanno il diritto di sentirsi sereni. Non era mai accaduto prima che venisse ucciso un innocente».
Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, all'indomani dell'omicidio di Anna Rosa Tarantino, l'84enne uccisa a 50 passi da casa, dove viveva. Tornava dal Monastero delle Vergini, dopo aver ascoltato la messa mattutina, come faceva ogni giorno. Era a pochi passi dalla propria abitazione, nella Corte Camerata. È stata coinvolta nella guerra fra i Conte ed i Cipriano, forse utilizzata addirittura come scudo umano.
«Sono basito e profondamente addolorato, - continua Damascelli - esprimo la mia vicinanza alla famiglia della povera Anna Rosa Tarantino. Conoscevo Annina fin da bambino, era la sarta di famiglia ed è stata lei a cucire i miei primi abiti. La notizia della sua uccisione mi lascia sgomento. Non si può morire così, sulla strada di casa, di ritorno da messa.
La comunità bitontina, oltre a far sentire il proprio sdegno e il dolore profondo per la tragica morte di una sua anima innocente, si dimostri graniticamente unita, compatta e forte nella lotta all'illegalità. Le due sparatorie nel centro abitato, in pieno giorno, non solo mettono a rischio la pubblica incolumità ma - come purtroppo è accaduto - coinvolgono innocenti, come la povera signora Anna Rosa che ha avuto la sventura di trovarsi in quella strada al momento sbagliato.
In una città a forte rischio criminalità come Bitonto, la gestione della sicurezza - nonostante l'impegno costante e prezioso delle forze dell'ordine - non può essere più considerata di ordinaria amministrazione. Occorrono - conclude Damascelli - interventi decisi, forti, seri, strutturali e permanenti».
Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, all'indomani dell'omicidio di Anna Rosa Tarantino, l'84enne uccisa a 50 passi da casa, dove viveva. Tornava dal Monastero delle Vergini, dopo aver ascoltato la messa mattutina, come faceva ogni giorno. Era a pochi passi dalla propria abitazione, nella Corte Camerata. È stata coinvolta nella guerra fra i Conte ed i Cipriano, forse utilizzata addirittura come scudo umano.
«Sono basito e profondamente addolorato, - continua Damascelli - esprimo la mia vicinanza alla famiglia della povera Anna Rosa Tarantino. Conoscevo Annina fin da bambino, era la sarta di famiglia ed è stata lei a cucire i miei primi abiti. La notizia della sua uccisione mi lascia sgomento. Non si può morire così, sulla strada di casa, di ritorno da messa.
La comunità bitontina, oltre a far sentire il proprio sdegno e il dolore profondo per la tragica morte di una sua anima innocente, si dimostri graniticamente unita, compatta e forte nella lotta all'illegalità. Le due sparatorie nel centro abitato, in pieno giorno, non solo mettono a rischio la pubblica incolumità ma - come purtroppo è accaduto - coinvolgono innocenti, come la povera signora Anna Rosa che ha avuto la sventura di trovarsi in quella strada al momento sbagliato.
In una città a forte rischio criminalità come Bitonto, la gestione della sicurezza - nonostante l'impegno costante e prezioso delle forze dell'ordine - non può essere più considerata di ordinaria amministrazione. Occorrono - conclude Damascelli - interventi decisi, forti, seri, strutturali e permanenti».