Vita di città
Il varco della stazione resta chiuso e sale l'ira dei pendolari
Notevoli i disagi ricordati dal consigliere comunale Mundo
Bitonto - sabato 6 maggio 2017
12.20
Il varco di via Pannone, che dovrebbe permettere ai viaggiatori di raggiungere la stazione centrale di Bitonto dalla zona artigianale senza dover necessariamente fare l'attuale giro, per il momento resta chiuso. E non si sa quando verrà aperto. Circa un mese fa avevamo già denunciato la situazione. Da allora non è cambiato nulla. E da Ferrotramviaria non arrivano segnali ufficiali. Il motivo della mancata apertura sarebbe "solo" organizzativo. Nel frattempo monta la rabbia dei pendolari per disagi che potrebbero essere, almeno in parte, evitati.
Portavoce della "protesta" si è fatto il consigliere comunale Franco Mundo: "Oltre alla lentezza esasperante dei convogli, alle corse soppresse e ai continui ritardi da e per il capoluogo di Regione, che già di per se costituiscono motivo di notevole disagio, per i viaggiatori bitontini residenti a nord della ferrovia (Zona P.I.P., tutta la zona che va da via Giovinazzo a via Santo Spirito) si aggiunge anche la beffa di vedere completato da circa un anno il varco verso via Pannone, alla stazione centrale, ma di non poterlo utilizzare.
E motivi di risentimento nei confronti di Ferrotramviaria i cittadini di Bitonto e frazioni ne hanno anche altri ancor piu' gravi: Stazione Medici invasa dalle acque meteoriche a seguito di piogge intense; mancata realizzazione del sottopasso di via S.Spirito; mancata realizzazione dei due parcheggi a servizio delle due stazioni, uno in zona P.I.P. per la stazione centrale e l'altro a ridosso della stazione Medici; nessuna barriera antirumore per attenuare l'inquinamento acustico così come fatto in altri comuni serviti. Ma la cosa che lascia profondamente amareggiati è la totale latitanza della Ferrotramviaria nel dare qualche risposta alla cittadinanza affidandola magari alla stampa.
Un modo quanto meno sconveniente di rapportarsi con i propri utenti che sono anche contribuenti. Perché non si danno spiegazioni alla città? Ci sono problemi tecnici non ancora risolti? E se si quali? O ci sono solo questioni organizzative interne che stentano a trovare soluzioni? Voglio sperare che la Dirigenza di Ferrotramviaria abbia la compiacenza di fornire qualche spiegazione sulle questioni segnalate".
Novità potrebbero però arrivare, su diversi fronti, nei prossimi mesi. Dopo la tragedia del 12 luglio i lavori di ammodernamento e di automatizzazione sulla linea hanno subito rallentamenti che però, come emerso anche da un recente incontro con Legambiente a Corato, dovrebbero essere superati in tempi ragionevoli ma sempre tenendo presenti gli standard di sicurezza. In particolare, ha fatto sapere la società, "sono state avviate le nuove procedure di apertura del procedimento di richiesta di autorizzazione allo sviluppo dei nuovi impianti, ottenuta nel mese di gennaio 2017, e si sta procedendo alla richiesta di ammissione tecnica che si ritiene di poter ottenere nel mese di maggio per la tratta Bari C.le Bitonto e a seguire per la tratta Bitonto Ruvo. L'obbiettivo è, ottenuta l'AMIS (ammissione tecnica) di ritornare, su tutta la tratta Bari c.le Ruvo, alle velocità massime di linea con l'entrata in vigore del nuovo orario invernale 2017".
Portavoce della "protesta" si è fatto il consigliere comunale Franco Mundo: "Oltre alla lentezza esasperante dei convogli, alle corse soppresse e ai continui ritardi da e per il capoluogo di Regione, che già di per se costituiscono motivo di notevole disagio, per i viaggiatori bitontini residenti a nord della ferrovia (Zona P.I.P., tutta la zona che va da via Giovinazzo a via Santo Spirito) si aggiunge anche la beffa di vedere completato da circa un anno il varco verso via Pannone, alla stazione centrale, ma di non poterlo utilizzare.
E motivi di risentimento nei confronti di Ferrotramviaria i cittadini di Bitonto e frazioni ne hanno anche altri ancor piu' gravi: Stazione Medici invasa dalle acque meteoriche a seguito di piogge intense; mancata realizzazione del sottopasso di via S.Spirito; mancata realizzazione dei due parcheggi a servizio delle due stazioni, uno in zona P.I.P. per la stazione centrale e l'altro a ridosso della stazione Medici; nessuna barriera antirumore per attenuare l'inquinamento acustico così come fatto in altri comuni serviti. Ma la cosa che lascia profondamente amareggiati è la totale latitanza della Ferrotramviaria nel dare qualche risposta alla cittadinanza affidandola magari alla stampa.
Un modo quanto meno sconveniente di rapportarsi con i propri utenti che sono anche contribuenti. Perché non si danno spiegazioni alla città? Ci sono problemi tecnici non ancora risolti? E se si quali? O ci sono solo questioni organizzative interne che stentano a trovare soluzioni? Voglio sperare che la Dirigenza di Ferrotramviaria abbia la compiacenza di fornire qualche spiegazione sulle questioni segnalate".
Novità potrebbero però arrivare, su diversi fronti, nei prossimi mesi. Dopo la tragedia del 12 luglio i lavori di ammodernamento e di automatizzazione sulla linea hanno subito rallentamenti che però, come emerso anche da un recente incontro con Legambiente a Corato, dovrebbero essere superati in tempi ragionevoli ma sempre tenendo presenti gli standard di sicurezza. In particolare, ha fatto sapere la società, "sono state avviate le nuove procedure di apertura del procedimento di richiesta di autorizzazione allo sviluppo dei nuovi impianti, ottenuta nel mese di gennaio 2017, e si sta procedendo alla richiesta di ammissione tecnica che si ritiene di poter ottenere nel mese di maggio per la tratta Bari C.le Bitonto e a seguire per la tratta Bitonto Ruvo. L'obbiettivo è, ottenuta l'AMIS (ammissione tecnica) di ritornare, su tutta la tratta Bari c.le Ruvo, alle velocità massime di linea con l'entrata in vigore del nuovo orario invernale 2017".