Territorio e Ambiente
In arrivo 100 milioni dalla Regione per il reimpianto degli ulivi eradicati per xylella
Soddisfatti i gilet arancioni: «Si intravedono i primi risultati della protesta». Ma a Lecce agricoltori nuovamente in piazza
Bitonto - sabato 23 marzo 2019
9.42
«Considerato l'impegno del Presidente Emiliano di stanziare 100 milioni di euro regionali per i reimpianti direi che qualche spiraglio di luce inizia ad intravedersi». Sono soddisfatti i gilet arancioni scesi in piazza negli scorsi mesi per chiedere l'intervento urgente di Governo e Regione in soccorso dell'agricoltura pugliese, messa in ginocchio dalle gelate dello scorso anno e dal batterio della xylella.
Per il portavoce degli agricoltori pugliesi, Onofrio Spagnoletti Zeuli, bisognare dire «grazie a tutte quelle sacrosante proteste degli agricoltori che non si sono ridotte alle manifestazioni di piazza ma che hanno invece portato alla presentazione di proposte concrete per il rilancio del Salento e della Puglia olivicola».
«Naturalmente questo è tempo di fatti e non più di parole – continua Zeuli - a questo punto chiediamo al Presidente Emiliano l'istituzione di un tavolo permanente con le migliori professionalità pugliesi per mettere finalmente ordine e fare chiarezza su tutte le questioni agricole, al fine di poter recuperare il troppo tempo perso. La richiesta di 500 milioni di euro per il Salento, contenuta nel piano presentato da Italia Olivicola venti giorni fa, finalmente è stata fatta propria da tutta la politica, per cui invito il Presidente Emiliano e l'assessore Di Gioia a spingere sull'acceleratore per ottenere dall'Unione Europea, che ha già in mano il testo della più importante organizzazione della produzione olivicola italiana, i fondi veri che per altre emergenze, vedi la mucca pazza, non sono mancati».
Nonostante il clima di concertazione e unità di intenti da stamattina all'alba a Lecce è partito un presidio permanente di agricoltori salentini.
«Centinaia i trattori ed i mezzi agricoli che stanzieranno in piazza Mazzini fino a quando non arriveranno risposte certe per le aziende salentine messe in ginocchio dalla xylella – preannunciano i manifestanti - sono 4 milioni le piante di ulivo definitivamente morte a causa del batterio, altre 17 milioni rischiano di fare la stessa fine, mentre sono migliaia le aziende agricole in ginocchio».
«Dopo le proteste delle scorse settimane – hanno tenuto a precisare Mimino Primiceri e Benedetto Accogli, responsabili della mobilitazione di Lecce - per non dare alibi a nessuno, continuiamo senza bandiere delle associazioni e senza simboli, compresi i gilet arancioni, che è il movimento della terra con cui abbiamo manifestato a Bari e a Roma per ottenere un decreto legge e tempi certi Qualcuno, nonostante i problemi, ha tentato in maniera meschina prima di spaccare il fronte agricolo tra associazioni, poi di provare a dividere tra Nord e Sud della Puglia, pur di mantenere la propria posizione privilegiata e la propria poltrona, per questo togliamo qualsiasi simbolo che possa fornire alibi utili a rimandare decisioni e provvedimenti».
«Tutti hanno fatto errori sul batterio – spiegano Primiceri e Accogli - da chi non l'ha capito a chi non l'ha affrontato, da chi ha seguito i complottisti a chi ha esultato per i provvedimenti di Tar e magistratura, da chi si è avventato in dichiarazioni scomposte a chi ha prodotto studi e rapporti che sono diventati la Bibbia dei santoni. Adesso però è il momento dell'unità per raggiungere l'obiettivo comune del riscatto del Salento».
Le richieste sono precise: sburocratizzazione per gli espianti, fondi per reimpianti, ristoro per mancato reddito.
«e non smobiliteremo il presidio fino a quando non ci ascolteranno e fino a quando il Governo, l'Unione Europea e la Regione Puglia non interverranno con atti concreti», promettono i manifestanti.
Per il portavoce degli agricoltori pugliesi, Onofrio Spagnoletti Zeuli, bisognare dire «grazie a tutte quelle sacrosante proteste degli agricoltori che non si sono ridotte alle manifestazioni di piazza ma che hanno invece portato alla presentazione di proposte concrete per il rilancio del Salento e della Puglia olivicola».
«Naturalmente questo è tempo di fatti e non più di parole – continua Zeuli - a questo punto chiediamo al Presidente Emiliano l'istituzione di un tavolo permanente con le migliori professionalità pugliesi per mettere finalmente ordine e fare chiarezza su tutte le questioni agricole, al fine di poter recuperare il troppo tempo perso. La richiesta di 500 milioni di euro per il Salento, contenuta nel piano presentato da Italia Olivicola venti giorni fa, finalmente è stata fatta propria da tutta la politica, per cui invito il Presidente Emiliano e l'assessore Di Gioia a spingere sull'acceleratore per ottenere dall'Unione Europea, che ha già in mano il testo della più importante organizzazione della produzione olivicola italiana, i fondi veri che per altre emergenze, vedi la mucca pazza, non sono mancati».
Nonostante il clima di concertazione e unità di intenti da stamattina all'alba a Lecce è partito un presidio permanente di agricoltori salentini.
«Centinaia i trattori ed i mezzi agricoli che stanzieranno in piazza Mazzini fino a quando non arriveranno risposte certe per le aziende salentine messe in ginocchio dalla xylella – preannunciano i manifestanti - sono 4 milioni le piante di ulivo definitivamente morte a causa del batterio, altre 17 milioni rischiano di fare la stessa fine, mentre sono migliaia le aziende agricole in ginocchio».
«Dopo le proteste delle scorse settimane – hanno tenuto a precisare Mimino Primiceri e Benedetto Accogli, responsabili della mobilitazione di Lecce - per non dare alibi a nessuno, continuiamo senza bandiere delle associazioni e senza simboli, compresi i gilet arancioni, che è il movimento della terra con cui abbiamo manifestato a Bari e a Roma per ottenere un decreto legge e tempi certi Qualcuno, nonostante i problemi, ha tentato in maniera meschina prima di spaccare il fronte agricolo tra associazioni, poi di provare a dividere tra Nord e Sud della Puglia, pur di mantenere la propria posizione privilegiata e la propria poltrona, per questo togliamo qualsiasi simbolo che possa fornire alibi utili a rimandare decisioni e provvedimenti».
«Tutti hanno fatto errori sul batterio – spiegano Primiceri e Accogli - da chi non l'ha capito a chi non l'ha affrontato, da chi ha seguito i complottisti a chi ha esultato per i provvedimenti di Tar e magistratura, da chi si è avventato in dichiarazioni scomposte a chi ha prodotto studi e rapporti che sono diventati la Bibbia dei santoni. Adesso però è il momento dell'unità per raggiungere l'obiettivo comune del riscatto del Salento».
Le richieste sono precise: sburocratizzazione per gli espianti, fondi per reimpianti, ristoro per mancato reddito.
«e non smobiliteremo il presidio fino a quando non ci ascolteranno e fino a quando il Governo, l'Unione Europea e la Regione Puglia non interverranno con atti concreti», promettono i manifestanti.