Cultura, Eventi e Spettacolo
Incanto e meraviglia a Bitonto per il Corteo Storico con più di 500 figuranti
Si è concluso con la rievocazione della battaglia del 1734, con 50 comparse dei Pistonieri Santa Maria del Rovo da Cava dei Tirreni
Bitonto - lunedì 3 giugno 2019
11.44
È tornato a regalare la magia dei secoli passati il Corteo Storico della Città di Bitonto che, per il 36esimo anno consecutivo, grazie all'impegno dell'Accademia della Battaglia, ha animato vicoli, strade e palazzi per tutto il mese di maggio. I numerosi eventi, le sedici rappresentazioni e gli oltre cento artisti impegnati, hanno dato vita a un ricco programma culturale, grazie anche al contributo del Comune.
L'appuntamento più atteso era però quello di ieri con i 500 figuranti - cavalli, carrozze, musicisti, ballerini e attori – che hanno sfilato per le vie principali del centro fino a raggiungere Porta Baresana, con un inatteso finale, quest'anno affidato alla spettacolare simulazione di una battaglia portata in scena per la prima volta a Bitonto dalle 50 comparse dell'associazione Pistonieri Santa Maria Del Rovo, giunti per l'occasione da Cava dei Tirreni e muniti di rare riproduzioni degli antichi archibugi. A rendere tutto più spettacolare i musici e le chiarine dell'associazione musicale Bastiani-Lella, i tamburini baresi della formazione Militia Sancti Nicolai, paggi porta vessillo e picchieri. Un grande finale a sorpresa ideato da Piergiorgio Meola, quest'anno direttore artistico del Corteo, che ha lasciato tutti col naso all'insù. «Il nostro obiettivo è di rendere sempre più protagonista la rievocazione storica della fondamentale battaglia che si combatté proprio sotto le nostre mura e in quelle che oggi sono le vie del centro cittadino quel 25 maggio del 1734 e che portò definitivamente il Regno di Napoli e Sicilia non più sotto il dominio di un viceré bensì sotto un re autonomo e illuminato, re Carlo III di Borbone, così l'intero Sud poté finalmente vivere la rinascita illuministica, già florida nell'intera Europa, ma negata al Meridione da secoli di servilismo e sfruttamento straniero», ha detto la presidente dell'Accademia, Concetta Tota.
Partendo da via Cesare Battisti il corteo si è dipanato lungo via Generale Planelli, via Carlo Rosa, piazza Partigiani, via Verdi, via Repubblica, piazza Moro, via Matteotti, via Mazzini, piazza XXVI maggio, via Dante e corso Vittorio Emanuele, per fermarsi in piazza Marconi. Il tutto attraversando i vari scenari della rievocazione storica della vita di una pacifica e ricca cittadina del XVIII secolo allestiti, col contributo del Gruppo Folklorico Re Pambanelle in tutta la città, con balli itineranti fra le due principali piazze del centro storico, musica, laboratori, botteghe e mercati d'epoca, nell'area fra il Torrione Angioino, piazza Cavour, piazza Cattedrale e le principali vie dell'antico borgo.
Nel Torrione Angioino poi è stato ricreato un vero e proprio laboratorio dell'epoca con il farmacista Teodoro Ugone che ha svelato i segreti della farmacopea illuminista, fra spezie, saponi, unguenti e ritrovati naturali. La ceramista Rosy Chiapparino, la decoratrice Anna Laura Rucci, la gioielliera Giovanna Mitolo e le artigiane di burattini Anna Maria Stellacci e Simona Rutigliano della Cooperativa Zip.h hanno mostrato invece le loro creazioni ispirate al XVIII secolo. Ricostruita persino una vera bottega di pittura dove è stato possibile ammirare l'artista Emanuele Ciavarella intento nel ritrarre la sua musa. A impreziosire gli ambienti dell'antica torre difensiva la bottega delle abili sarte Maria Tullo, Rosaria Rubino, Sabina Perrini e Titti Gentile con nobili acquirenti in cerca dell'abito con le sete, i damaschi e i pizzi più pregiati. I bottegai, come in vere botteghe di un tempo, oltre a mettere in mostra i loro prodotti, hanno anche insegnato a realizzarli, condividendo i loro preziosi saperi con grandi e piccini.
L'appuntamento più atteso era però quello di ieri con i 500 figuranti - cavalli, carrozze, musicisti, ballerini e attori – che hanno sfilato per le vie principali del centro fino a raggiungere Porta Baresana, con un inatteso finale, quest'anno affidato alla spettacolare simulazione di una battaglia portata in scena per la prima volta a Bitonto dalle 50 comparse dell'associazione Pistonieri Santa Maria Del Rovo, giunti per l'occasione da Cava dei Tirreni e muniti di rare riproduzioni degli antichi archibugi. A rendere tutto più spettacolare i musici e le chiarine dell'associazione musicale Bastiani-Lella, i tamburini baresi della formazione Militia Sancti Nicolai, paggi porta vessillo e picchieri. Un grande finale a sorpresa ideato da Piergiorgio Meola, quest'anno direttore artistico del Corteo, che ha lasciato tutti col naso all'insù. «Il nostro obiettivo è di rendere sempre più protagonista la rievocazione storica della fondamentale battaglia che si combatté proprio sotto le nostre mura e in quelle che oggi sono le vie del centro cittadino quel 25 maggio del 1734 e che portò definitivamente il Regno di Napoli e Sicilia non più sotto il dominio di un viceré bensì sotto un re autonomo e illuminato, re Carlo III di Borbone, così l'intero Sud poté finalmente vivere la rinascita illuministica, già florida nell'intera Europa, ma negata al Meridione da secoli di servilismo e sfruttamento straniero», ha detto la presidente dell'Accademia, Concetta Tota.
Partendo da via Cesare Battisti il corteo si è dipanato lungo via Generale Planelli, via Carlo Rosa, piazza Partigiani, via Verdi, via Repubblica, piazza Moro, via Matteotti, via Mazzini, piazza XXVI maggio, via Dante e corso Vittorio Emanuele, per fermarsi in piazza Marconi. Il tutto attraversando i vari scenari della rievocazione storica della vita di una pacifica e ricca cittadina del XVIII secolo allestiti, col contributo del Gruppo Folklorico Re Pambanelle in tutta la città, con balli itineranti fra le due principali piazze del centro storico, musica, laboratori, botteghe e mercati d'epoca, nell'area fra il Torrione Angioino, piazza Cavour, piazza Cattedrale e le principali vie dell'antico borgo.
Nel Torrione Angioino poi è stato ricreato un vero e proprio laboratorio dell'epoca con il farmacista Teodoro Ugone che ha svelato i segreti della farmacopea illuminista, fra spezie, saponi, unguenti e ritrovati naturali. La ceramista Rosy Chiapparino, la decoratrice Anna Laura Rucci, la gioielliera Giovanna Mitolo e le artigiane di burattini Anna Maria Stellacci e Simona Rutigliano della Cooperativa Zip.h hanno mostrato invece le loro creazioni ispirate al XVIII secolo. Ricostruita persino una vera bottega di pittura dove è stato possibile ammirare l'artista Emanuele Ciavarella intento nel ritrarre la sua musa. A impreziosire gli ambienti dell'antica torre difensiva la bottega delle abili sarte Maria Tullo, Rosaria Rubino, Sabina Perrini e Titti Gentile con nobili acquirenti in cerca dell'abito con le sete, i damaschi e i pizzi più pregiati. I bottegai, come in vere botteghe di un tempo, oltre a mettere in mostra i loro prodotti, hanno anche insegnato a realizzarli, condividendo i loro preziosi saperi con grandi e piccini.