Territorio e Ambiente
Inceneritore alle porte di Bitonto: oggi riunione in ASI per la cessione di un altro suolo
Modugno ribadisce il no. Magrone: «Non cedete quel terreno alla Newo»
Bitonto - venerdì 28 settembre 2018
10.35
Potrebbe rappresentare un nuovo concreto passo verso la costruzione dell'inceneritore la riunione di oggi dell'Assemblea dei Soci del Consorzio per l'Area Industriale Bari-Modugno per decidere sulla cessione definitiva di un suolo dell'area alla Newo SpA, l'azienda che vorrebbe realizzare il discusso impianto di co-incenerimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi.
Non sono bastati dunque i ricorsi al Tar dei comuni interessati – Bitonto e Modugno, oltre a Bari – e nemmeno le proteste di ambientalisti e cittadini per fermare il progetto dell'impianto di ossidocombustione.
Il sindaco di Modugno, Nicola Magrone, intanto, ha ribadito qualche giorno fa che il suo comune «prende posizione e ribadisce che farà la sua parte anche in assemblea affinché non si ceda ora quel suolo. In coerenza con i ricorsi al Tar avanzati per ottenere l'annullamento dell'autorizzazione concessa dalla Regione Puglia alla Newo, il Comune ritiene doveroso attendere il pronunciamento del Tar. Se l'assemblea deciderà invece per la cessione definitiva del suolo, Newo potrà cominciare subito, ben prima che si esprima il Tar, la costruzione del pericoloso inceneritore. Per impedire ciò, l'amministrazione comunale chiederà a tutta l'Asi non solo di non stipulare l'atto definitivo di cessione ma anche di unirsi a Modugno e agli altri comuni nei ricorsi al giudice amministrativo».
Sulla questione si è tenuto nel pomeriggio di ieri un incontro tra i rappresentanti del Comitato NO Inceneritore e il sindaco di Bari, Antonio Decaro, in cui il comitato ha «esortato il Sindaco a mantenere la netta posizione di contrarietà alla vendita del suolo alla Newo, in coerenza con l'azione giudiziaria del ricorso al Tar già intrapresa dal Comune di Bari insieme agli altri Sindaci dei Comuni facenti parte del Consorzio Asi».
Non sono bastati dunque i ricorsi al Tar dei comuni interessati – Bitonto e Modugno, oltre a Bari – e nemmeno le proteste di ambientalisti e cittadini per fermare il progetto dell'impianto di ossidocombustione.
Il sindaco di Modugno, Nicola Magrone, intanto, ha ribadito qualche giorno fa che il suo comune «prende posizione e ribadisce che farà la sua parte anche in assemblea affinché non si ceda ora quel suolo. In coerenza con i ricorsi al Tar avanzati per ottenere l'annullamento dell'autorizzazione concessa dalla Regione Puglia alla Newo, il Comune ritiene doveroso attendere il pronunciamento del Tar. Se l'assemblea deciderà invece per la cessione definitiva del suolo, Newo potrà cominciare subito, ben prima che si esprima il Tar, la costruzione del pericoloso inceneritore. Per impedire ciò, l'amministrazione comunale chiederà a tutta l'Asi non solo di non stipulare l'atto definitivo di cessione ma anche di unirsi a Modugno e agli altri comuni nei ricorsi al giudice amministrativo».
Sulla questione si è tenuto nel pomeriggio di ieri un incontro tra i rappresentanti del Comitato NO Inceneritore e il sindaco di Bari, Antonio Decaro, in cui il comitato ha «esortato il Sindaco a mantenere la netta posizione di contrarietà alla vendita del suolo alla Newo, in coerenza con l'azione giudiziaria del ricorso al Tar già intrapresa dal Comune di Bari insieme agli altri Sindaci dei Comuni facenti parte del Consorzio Asi».