Vita di città
Innamorati in corsia nel reparto Covid: l'infermiere bitontino e la fidanzata commuovono il web
Lo scatto su un bacio attraverso le bardature celebra il San Valentino del Policlinico di Bari
Bitonto - domenica 14 febbraio 2021
16.24
«Gli sguardi intensi attraverso la visiera. Gli incontri quotidiani in ospedale. La condivisione emotiva della stessa esperienza. E le chiacchierate durante le pause di lavoro. È nato così l'amore in corsia». Il racconto che arriva dal Policlinico di Bari sembra il modo migliore per celebrare la festa degli innamorati. Una ricorrenza suggellata dalla foto di un romantico bacio tra i due ragazzi – Michele Bonasia, un infermiere di Bitonto e la sua fidanzata Antonella - scambiato nell'unico modo possibile in questo tempo di pandemia in ospedale: attraverso le bardature dei Dispositivi di Sicurezza Individuali che riducono i contatti, ma non i sentimenti.
Entrambi sono impegnati nei reparti Covid del Policlinico di Bari, lui in Pneumologia, lei in Nefrologia, e si sono conosciuti e innamorati in pieno lockdown quando era vietato uscire e si poteva solo andare al lavoro.
«Il Policlinico mi ha regalato quello che tutti sognano e soprattutto in un periodo così difficile per tutti – ha commentato Michele Bonasia che ha preso servizio nel Covid Hospital a marzo scorso - Mi ha dato un posto di lavoro; in più mi ha fatto conoscere medici, operatori sociosanitari, infermieri che non sono stati solo colleghi ma degli amici con cui ho condiviso tutto. Dalle gioie al dolore. E in corsia ho conosciuto la mia ragazza e per questo non basterebbero i grazie: senza il Policlinico non ci saremmo mai trovati».
Entrambi sono impegnati nei reparti Covid del Policlinico di Bari, lui in Pneumologia, lei in Nefrologia, e si sono conosciuti e innamorati in pieno lockdown quando era vietato uscire e si poteva solo andare al lavoro.
«Il Policlinico mi ha regalato quello che tutti sognano e soprattutto in un periodo così difficile per tutti – ha commentato Michele Bonasia che ha preso servizio nel Covid Hospital a marzo scorso - Mi ha dato un posto di lavoro; in più mi ha fatto conoscere medici, operatori sociosanitari, infermieri che non sono stati solo colleghi ma degli amici con cui ho condiviso tutto. Dalle gioie al dolore. E in corsia ho conosciuto la mia ragazza e per questo non basterebbero i grazie: senza il Policlinico non ci saremmo mai trovati».