Attualità
L'amarezza del Sindaco Abbaticchio per l'apparizione di frasi infamanti sul suo conto
«Hanno imbrattato le mura pubbliche per scrivere che mi sono messo in tasca mezzo milione di euro»
Bitonto - venerdì 11 giugno 2021
17.00
«Hanno imbrattato mura pubbliche per scrivere che mi sono messo in tasca oltre mezzo milione di euro destinato allo stadio e altre offese». L'amarezza di Michele Abbaticchio, Sindaco di Bitonto, per quanto comparso nella giornata di venerdì 11 giugno su un muro di cinta del campo "Rossiello", è tutta in un post attraverso il quale il primo cittadino ha inteso controbattere a quelle che ritiene accuse infamanti.
«Non credo siano stati tifosi, perché chi tifa Bitonto davvero, non interessandosi di strumentalizzazioni politiche o altro, sa perfettamente come stanno le cose» ha rimarcato. «Sa persino che i soldi comunali non sono trasferibili, ovviamente, su un conto corrente personale. Forse sa anche che, una volta impegnati - come è stato fatto in tutte le sedi - per ristrutturare uno stadio non possono più essere utilizzati per altre opere. E, se mi conosce un pochino, sa anche che i flussi dei soldi del mio conto corrente si sono, letteralmente, dimezzati per lavorare solo come Sindaco. Basta scaricare le mie dichiarazioni dei redditi dal 2012 in poi, liberamente visionabili» ha spiegato.
L'episodio ha indotto Abbaticchio a un'altra riflessione: «Dell'esperienza amministrativa mi porto dentro anche il ricordo di non poter neanche gioire pubblicamente di vittorie sportive né di augurarle alla mia città, perché se qualcosa andasse male oltre che "ladro" sarei definito persino "iettatore".
Forza U. S. Bitonto, sempre e comunque: il nome della mia città in giro per platee sportive procurerà sempre soddisfazione. Da Sindaco o da cittadino. Sempre».
La vicenda inerente la partenza dei lavori nell'impianto di via Megra ha catalizzato l'attenzione degli sportivi e caratterizzato il dibattito politico locale nelle ultime settimane. Lo stadio "Città degli ulivi" necessita di interventi di riqualificazione che, secondo quanto sostenuto dall'amministrazione, non possono essere avviati in assenza dell'esito definitivo del bando "Sport e periferie" (ben 3380 i progetti presentati per il 2020 su tutto il territorio nazionale), a seguito del quale gli uffici comunali darebbero subito il via libera. I risultati, attesi dal ministero dello sport entro la fine di maggio, non sono stati ancora resi noti. Da qui il protrarsi dello stallo.
«Non credo siano stati tifosi, perché chi tifa Bitonto davvero, non interessandosi di strumentalizzazioni politiche o altro, sa perfettamente come stanno le cose» ha rimarcato. «Sa persino che i soldi comunali non sono trasferibili, ovviamente, su un conto corrente personale. Forse sa anche che, una volta impegnati - come è stato fatto in tutte le sedi - per ristrutturare uno stadio non possono più essere utilizzati per altre opere. E, se mi conosce un pochino, sa anche che i flussi dei soldi del mio conto corrente si sono, letteralmente, dimezzati per lavorare solo come Sindaco. Basta scaricare le mie dichiarazioni dei redditi dal 2012 in poi, liberamente visionabili» ha spiegato.
L'episodio ha indotto Abbaticchio a un'altra riflessione: «Dell'esperienza amministrativa mi porto dentro anche il ricordo di non poter neanche gioire pubblicamente di vittorie sportive né di augurarle alla mia città, perché se qualcosa andasse male oltre che "ladro" sarei definito persino "iettatore".
Forza U. S. Bitonto, sempre e comunque: il nome della mia città in giro per platee sportive procurerà sempre soddisfazione. Da Sindaco o da cittadino. Sempre».
La vicenda inerente la partenza dei lavori nell'impianto di via Megra ha catalizzato l'attenzione degli sportivi e caratterizzato il dibattito politico locale nelle ultime settimane. Lo stadio "Città degli ulivi" necessita di interventi di riqualificazione che, secondo quanto sostenuto dall'amministrazione, non possono essere avviati in assenza dell'esito definitivo del bando "Sport e periferie" (ben 3380 i progetti presentati per il 2020 su tutto il territorio nazionale), a seguito del quale gli uffici comunali darebbero subito il via libera. I risultati, attesi dal ministero dello sport entro la fine di maggio, non sono stati ancora resi noti. Da qui il protrarsi dello stallo.