Enrico Rizzi, al canile di Bitonto
Enrico Rizzi, al canile di Bitonto
Cronaca

L’animalista Enrico Rizzi a Bitonto per accedere al canile. Ma nessuno gli apre

Per più di mezz'ora ha cercato di entrare nella struttura, ricevendo in cambio una secchiata d'acqua

Enrico Rizzi, attivista per i diritti degli animali, si è interessato alla vicenda dei 65 gattini recuperati in un'abitazione in Via Ugo La Malfa a Bitonto. La situazione era stata documentata per la prima volta da Il quotidiano Italiano, lo scorso ottobre e dopo sei mesi i gatti sono stati recuperati e collocati nel ricovero temporaneo per gatti, ricavato in uno spazio del canile. L'episodio è stato anche oggetto di un servizio de La Vita in diretta, andato in onda il 14 marzo su RaiUno e visionabile su Youtube.

Prima del recupero, la situazione era stata denunciata sui profili social del noto attivista trapanese, comunicando ai suoi 355mila follower che il 14 e 15 marzo sarebbe stato a Bitonto per denunciare a tutta Italia le condizione igienico sanitarie dell'appartamento. La situazione del condominio in Via Ugo La Malfa, infatti, era ormai diventata insopportabile, i condomini parlano addirittura di quattro anni passati in questo stato.

Il comune di Bitonto e la Asl territoriale erano già intervenuti nel 2021, sottraendo alla famiglia circa 20 gatti, ma l'intervento non era risultato definitivo e la situazione è peggiorata repentinamente. Grazie ad un'ordinanza ad Hoc emanata dal sindaco Michele Abbaticchio, i gatti sono stati recuperati lo scorso 11 marzo 2022, attraverso l'azione coadiuvata dell'Asl di Bari, della Polizia di Stato, e dei Vigili del Fuoco.

«I gatti erano chiusi dentro un appartamento, adesso, sono chiusi in una stanza. Voglio capire che cosa è cambiato» ha affermato in un video social Enrico Rizzi, il quale, nelle giornate del 14 e del 15 marzo è stato a Bitonto per constatare le condizioni dei gatti dopo il prelievo. Una volta arrivato al canile però, nessuno lo ha fatto entrare. Secondo infatti quanto recita il cartello posto sulla porta d'ingresso del ricovero temporaneo, a causa dell'emergenza Covid-19, l'accesso sarebbe consentito esclusivamente alle associazioni animaliste registrate all'albo e a coloro che sono interessati ad adottare un animali, previo appuntamento da fissare almeno una settimana prima.

«È una cosa illegale, tutti i canili d' Italia sono aperti, negli orari prestabiliti, c'è una Circolare del Ministero della Salute che consente l'apertura dei canili» ha affermato l'attivista durante la diretta streaming trasmessa su Facebook, la circolare alla quale fa riferimento è la n° 11185 del 15 maggio 2020 «e poi in nessun canile d'Italia, per adottare un animale devo chiamare 7 giorni prima. Ricordiamo che questo canile è gestito da una Cooperativa, non da un'associazione di volontari, loro vengono pagati per stare qui, con i soldi pubblici. Io ho il diritto di entrare in un canile pubblico, ho rispettato gli orari di apertura, qui dice che dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 13 è possibile accedere all'interno» ha proseguito parlando con due agenti della Polizia sopraggiunti al canile.

Per oltre mezzora Enrico Rizzi ha cercato invano di entrare nel canile, ricevendo in cambio una secchiata d'acqua. In seguito, l'attivista si è recato al Comando di Polizia per formalizzare la denuncia trovando i cancelli serrati. La situazione sembra essersi sbloccata con l'arrivo dei Carabinieri.
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