Vita di città
L'Olimpia Bitonto esce dalla gestione dello Stadio. Ma chi paga per le vecchie bollette?
L'associazione sportiva deve al Comune circa 70mila euro
Bitonto - martedì 3 novembre 2020
8.06
Esce di scena l'Olimpia Bitonto, la società sportiva locale che si era aggiudicata la gestione dello stadio comunale Città degli Ulivi, dove gioca, fra gli altri, anche la squadra di calcio della città, l'Us Bitonto, quest'estate a un soffio dalla serie C. Una situazione già di per sé abbastanza singolare visto che non era la società neroverde a gestire l'impianto ma proprio l'Olimpia, con cui, in particolare negli ultimi mesi, si erano registrati fortissimi attriti.
La questione più stringente resta però ora quella legata alle bollette per le forniture di luce, acqua e gas che il Comune di Bitonto ha anticipato durante la gestione Olimpia e che l'associazione avrebbe dovuto saldare, volturando le utenze. Una voltura mai eseguita e che adesso lascia ancora più in bilico le pendenze, che ammontano a circa 70mila euro. Una somma già richiesta in maniera ufficiale dal Comune all'associazione attraverso una comunicazione ufficiale, in risposta alla quale non si conoscono ancora gli esiti.
Il Comune, dal suo canto, ha preso atto della richiesta dell'Olimpia di tirarsi fuori dalla gestione, comunicata attraverso una nota ufficiale datata 8 ottobre 2020. Una comunicazione cui ha fatto seguito, la scorsa settimana, la procedura di riconsegna ufficiale dell'impianto, con annessa constatazione dello stato dei luoghi. Certo, il Comune, nella determina di presa d'atto della rinuncia, ha assicurato di «riservarsi di valutare ogni problematica pendente». Le perplessità nascono però dal fatto che ad assicurare la verifica delle pendenze è lo stesso ufficio che nei mesi precedenti aveva dimostrato di non aver verificato le utenze, la manutenzione e la custodia della struttura, come rilevato dal consigliere d'opposizione Franco Natilla.
Una constatazione in riferimento alla quale il responsabile dell'ufficio, Paolo Leoci, interrogato durante la Commissione di Controllo e Garanzia, aveva spiegato di «avere rappresentato più volte verbalmente al responsabile del servizio di riferimento, nonché all'assessore al ramo dott. Nacci, le problematiche che insistono nel mio ufficio, che non consentono, così come è tuttora, di adempiere ai mei compiti con efficacia. Le risposte alle mie richieste di riorganizzare l'ufficio sono state piuttosto vaghe».
Lecito, dunque, che la situazione alimenti più di qualche ragionevole dubbio.
La questione più stringente resta però ora quella legata alle bollette per le forniture di luce, acqua e gas che il Comune di Bitonto ha anticipato durante la gestione Olimpia e che l'associazione avrebbe dovuto saldare, volturando le utenze. Una voltura mai eseguita e che adesso lascia ancora più in bilico le pendenze, che ammontano a circa 70mila euro. Una somma già richiesta in maniera ufficiale dal Comune all'associazione attraverso una comunicazione ufficiale, in risposta alla quale non si conoscono ancora gli esiti.
Il Comune, dal suo canto, ha preso atto della richiesta dell'Olimpia di tirarsi fuori dalla gestione, comunicata attraverso una nota ufficiale datata 8 ottobre 2020. Una comunicazione cui ha fatto seguito, la scorsa settimana, la procedura di riconsegna ufficiale dell'impianto, con annessa constatazione dello stato dei luoghi. Certo, il Comune, nella determina di presa d'atto della rinuncia, ha assicurato di «riservarsi di valutare ogni problematica pendente». Le perplessità nascono però dal fatto che ad assicurare la verifica delle pendenze è lo stesso ufficio che nei mesi precedenti aveva dimostrato di non aver verificato le utenze, la manutenzione e la custodia della struttura, come rilevato dal consigliere d'opposizione Franco Natilla.
Una constatazione in riferimento alla quale il responsabile dell'ufficio, Paolo Leoci, interrogato durante la Commissione di Controllo e Garanzia, aveva spiegato di «avere rappresentato più volte verbalmente al responsabile del servizio di riferimento, nonché all'assessore al ramo dott. Nacci, le problematiche che insistono nel mio ufficio, che non consentono, così come è tuttora, di adempiere ai mei compiti con efficacia. Le risposte alle mie richieste di riorganizzare l'ufficio sono state piuttosto vaghe».
Lecito, dunque, che la situazione alimenti più di qualche ragionevole dubbio.