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La chiesa di Bitonto vola in Transilvania per la Festa dell’Ortodossia del Perdono
Donata a Mgr. Simeone Pintea una medaglia con un’incisione dell’Immacolata patrona della città
Bitonto - giovedì 7 marzo 2019
9.06
La chiesa di Bitonto a Cluj Napoca capitale della Transilvania in Romania (proclamata capitale europea della Gioventù nel 2015). A rappresentarla nell'ovest d'Europa è stato il teologo professor Giuseppe Cannito ,presidente dell'Arciconfraternita Immacolata Concezione di Bitonto, che ha portato i cordiali saluti di S.E. mons. Francesco Cacucci arcivescovo metropolita di Bari Bitonto, di mons. Domenico Ciavarella vicario generale dell'arcidiocesi, di don Michele Lacetera cancelliere vescovile della curia, di don Francesco Acquafredda parroco della concattedrale, di padre Santo Pagnotta segretario amministratore della Facoltà Teologica Pugliese di Bari e di Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto.
Il teologo bitontino ha invitato i delegati religiosi della chiesa cattolica, ortodossa e calvinista della Transilvania a visitare la città di Bitonto, risultata la città finalista capitale italiana della cultura 2020.
In Romania questa visita religiosa-ecumenica nel dialogo interreligioso fra le diverse religioni monoteiste, fa parte del corso accademico universitario di formazione in ecumenismo, con la relazione della profssoressa Cristina Arcidiacono, pastora dell'Unione Cristiana Evangelica Battista in Italia, con il contributo del Servizio Nazionale per gli Studi Superiori di Teologia e della Conferenza Episcopale Italiana, incentrato sulla frase teologica di Papa Francesco "La via della comunione riconciliata, quella fraternità che già unisce i credenti", riportato nel Notiziario Diocesano dell'arcidiocesi.
Domenica 4 e lunedì 5 marzo 2019 nella capitale Cluj Napoca Cannito ha partecipato alle diverse divine liturgie eucaristiche ed è stato ricevuto con onore da mgr. Simeone Pintea archimandrita della cattedrale ortodossa russa, da don Stefano Laszlo parroco della chiesa romana cattolica, da padre Josef Sickel pastore della chiesa calvinista riformata e da don Josef Irimie rettore della cattedrale greco-bizantina cattolica.
«Con stupore abbiamo ammirato la monumentale Biserica Romano Sfantul Mihail del XIV secolo – ha raccontato Cannito - principale luogo cultuale patronale di rito romano cattolico in stile gotico rumeno, nonché uno degli edifici più sacri ed emblematici della Transilvania, poi la splendida Catedrala Greco-Catolica Schimbarea la Fata del XVIII secolo un vero gioiello architettonico in stile barocco, principale sede dell'eparchia greco-bizantina. Successivamente abbiamo visitato la spettacolare Catedrala Adormirea Maicii Domunului Theotokos eparchia metropolitana ortodossa del XIX secolo, classificata come monumento storico artistico rappresentativo del Patrimonio Culturale Nazionale Rumeno (la cupola principale della cattedrale ortodossa è ispirata alla spettacolare cupola della Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli in Turchia), e infine la maestosa Biserica Reformata de pe Ulita Lupilor del XIV secolo, un vero capolavoro di architettura in stile rinascimentale neogotico rumeno (è una delle più grandi chiese calviniste riformate nell'ovest d'Europa)».
La visita religiosa si è conclusa con una passeggiata nella città di Turda luogo geografico, storico, ambientale e religioso ortodosso della Transilvania, con la visita nell'antica miniera di sale del II secolo d.C., in cui le stalattiti di sale formatesi nel corso dei secoli hanno scavato una sontuosa chiesa scolpita nel sale nella roccia.
Il teologo bitontino ha invitato i delegati religiosi della chiesa cattolica, ortodossa e calvinista della Transilvania a visitare la città di Bitonto, risultata la città finalista capitale italiana della cultura 2020.
In Romania questa visita religiosa-ecumenica nel dialogo interreligioso fra le diverse religioni monoteiste, fa parte del corso accademico universitario di formazione in ecumenismo, con la relazione della profssoressa Cristina Arcidiacono, pastora dell'Unione Cristiana Evangelica Battista in Italia, con il contributo del Servizio Nazionale per gli Studi Superiori di Teologia e della Conferenza Episcopale Italiana, incentrato sulla frase teologica di Papa Francesco "La via della comunione riconciliata, quella fraternità che già unisce i credenti", riportato nel Notiziario Diocesano dell'arcidiocesi.
Domenica 4 e lunedì 5 marzo 2019 nella capitale Cluj Napoca Cannito ha partecipato alle diverse divine liturgie eucaristiche ed è stato ricevuto con onore da mgr. Simeone Pintea archimandrita della cattedrale ortodossa russa, da don Stefano Laszlo parroco della chiesa romana cattolica, da padre Josef Sickel pastore della chiesa calvinista riformata e da don Josef Irimie rettore della cattedrale greco-bizantina cattolica.
«Con stupore abbiamo ammirato la monumentale Biserica Romano Sfantul Mihail del XIV secolo – ha raccontato Cannito - principale luogo cultuale patronale di rito romano cattolico in stile gotico rumeno, nonché uno degli edifici più sacri ed emblematici della Transilvania, poi la splendida Catedrala Greco-Catolica Schimbarea la Fata del XVIII secolo un vero gioiello architettonico in stile barocco, principale sede dell'eparchia greco-bizantina. Successivamente abbiamo visitato la spettacolare Catedrala Adormirea Maicii Domunului Theotokos eparchia metropolitana ortodossa del XIX secolo, classificata come monumento storico artistico rappresentativo del Patrimonio Culturale Nazionale Rumeno (la cupola principale della cattedrale ortodossa è ispirata alla spettacolare cupola della Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli in Turchia), e infine la maestosa Biserica Reformata de pe Ulita Lupilor del XIV secolo, un vero capolavoro di architettura in stile rinascimentale neogotico rumeno (è una delle più grandi chiese calviniste riformate nell'ovest d'Europa)».
La visita religiosa si è conclusa con una passeggiata nella città di Turda luogo geografico, storico, ambientale e religioso ortodosso della Transilvania, con la visita nell'antica miniera di sale del II secolo d.C., in cui le stalattiti di sale formatesi nel corso dei secoli hanno scavato una sontuosa chiesa scolpita nel sale nella roccia.