Vita di città
La foto dell'anno a Bitonto
Non professionale, non bellissima ma pregna di significato e speranza per un 2022 migliore
Bitonto - venerdì 31 dicembre 2021
Il 2021 che si sta per chiudere sarà certamente ricordato per l'emergenza sanitaria ancora in corso, che ha di fatto caratterizzato e condizionato la vita sociale nei primi mesi e negli ultimi due.
Ma il 2021 è stato anche anno di rinascita, dopo la grande paura del 2020, il distanziamento sociale obbligatorio, i silenzi e le strade deserte che raccontavano di dolore e morte (in aprile 40 decessi per Covid). Ed è nella parte centrale di quest'anno si sono concentrate forse le emozioni più grandi, di diversissimo tenore, eppure così intensamente vissute dalla popolazione locale che non possono giacere nel cassetto dei ricordi e debbono essere rispolverate ogni volta che si potrà.
La foto (non professionale) che abbiamo deciso di premiare come la più pregna di significato per i bitontini. Non bella in senso assoluto, ma importante per quel che rappresenta. Che sia davvero di buon auspicio per il 2022.
Perché è di questo che parliamo, di storia di un Paese, non di storia semplicemente sportiva. Le massime istituzioni nazionali coinvolte ed il grande corteo di rientro a Roma lo dimostrano. Sport potente veicolo di unità nazionale e di felicità. E quella notte per le strade di Bitonto è stata bellissima, chiassosa e bellissima, con gente finalmente ebbra di gioia.
Ma il 2021 è stato anche anno di rinascita, dopo la grande paura del 2020, il distanziamento sociale obbligatorio, i silenzi e le strade deserte che raccontavano di dolore e morte (in aprile 40 decessi per Covid). Ed è nella parte centrale di quest'anno si sono concentrate forse le emozioni più grandi, di diversissimo tenore, eppure così intensamente vissute dalla popolazione locale che non possono giacere nel cassetto dei ricordi e debbono essere rispolverate ogni volta che si potrà.
La foto (non professionale) che abbiamo deciso di premiare come la più pregna di significato per i bitontini. Non bella in senso assoluto, ma importante per quel che rappresenta. Che sia davvero di buon auspicio per il 2022.
IL SUCCESSO AGLI EUROPEI DI CALCIO METAFORA DI RISCATTO
Abbiamo pensato alla grande festa della notte tra l'11 ed il 12 luglio 2021: dopo 53 anni la nazionale italiana di calcio saliva sul tetto d'Europa. È stata una notte pazza, con canti e balli fino a tardissimo per celebrare un successo sportivo che mancava da più di mezzo secolo. E se nel 1968 gli eroi si chiamavano Gigi Riva, Pierino Anastasi, Sandro Mazzola, Gianni Rivera, Giacinto Facchetti e Dino Zoff, la scorsa estate hanno avuto i volti di Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci, Enrico Chiesa, Lorenzo Insigne, Leonardo Spinazzola, Jorginho, Gigio Donnarumma, Nicolò Barella, Ciro Immobile, ma soprattutto Roberto Mancini. Ricorderemo l'abbraccio tra il CT e il suo eterno amico Gianluca Vialli come metafora di lotta ad ogni male, ricorderemo il tormentone neomelodico "Ma quale dieta?" cantato ad ogni vittoria nel pullman degli azzurri e ci siamo scoperti bambini con il tricolore in mano per le strade del centro. In quella notte "ci siamo definitivamente ripresi le piazze e le strade" dopo le grandi paure invernali e primaverili. I bitontini se le sono riprese grazie ad uno sport meraviglioso e ad una cavalcata dei non favoriti che hanno ridato orgoglio ad una nazione, sbaragliando avversari ben più blasonati. Non sapevamo che ad agosto l'Italia dei Giochi Olimpici di Tokyo avrebbe scritto un'altra pagina di storia nazionale, ma ci sentimmo satolli di gioia già allora.Perché è di questo che parliamo, di storia di un Paese, non di storia semplicemente sportiva. Le massime istituzioni nazionali coinvolte ed il grande corteo di rientro a Roma lo dimostrano. Sport potente veicolo di unità nazionale e di felicità. E quella notte per le strade di Bitonto è stata bellissima, chiassosa e bellissima, con gente finalmente ebbra di gioia.