Vita di città
La Marbel dona un defibrillatore allo Sporting club Bitonto
Il titolare, Pino Cariello: «Fondamentale che i ragazzi facciano sport in sicurezza»
Bitonto - sabato 14 ottobre 2017
9.38
«Questa è una storia che fa bene al cuore. In tutti i sensi, sia simbolicamente sia concretamente». È con queste parole che lo Sporting Club Bitonto, storica società cestistica bitontina ha voluto ringraziare l'imprenditore che negli scorsi giorni ha donato un defibrillatore alla squadra per permetterle di praticare lo sport in totale sicurezza.
«Da sempre sono stato sensibile allo sport e ai giovani – ha detto Pino Cariello, titolare della Marbel srl, protagonista del bel gesto - per questo ci ho messo davvero un attimo a decidere di donare ad uno storico sodalizio come quello gialloverde uno strumento fondamentale affinché ogni attività possa essere svolta in massima sicurezza. Sappiamo bene quanto sia imprescindibile la presenza di questo "medico meccanico" in tutti i luoghi in cui ci siano piccoli e grandi a fare sport».
Il ringraziamento dei dirigenti della società - che grazie a questa donazione si allineano con la normativa CONI – non è tardato ad arrivare. «Davvero un alto gesto encomiabile – hanno commentato - che sarebbe bello non rimanesse isolato e avesse tanti "imitatori" in città».
«Da sempre sono stato sensibile allo sport e ai giovani – ha detto Pino Cariello, titolare della Marbel srl, protagonista del bel gesto - per questo ci ho messo davvero un attimo a decidere di donare ad uno storico sodalizio come quello gialloverde uno strumento fondamentale affinché ogni attività possa essere svolta in massima sicurezza. Sappiamo bene quanto sia imprescindibile la presenza di questo "medico meccanico" in tutti i luoghi in cui ci siano piccoli e grandi a fare sport».
Il ringraziamento dei dirigenti della società - che grazie a questa donazione si allineano con la normativa CONI – non è tardato ad arrivare. «Davvero un alto gesto encomiabile – hanno commentato - che sarebbe bello non rimanesse isolato e avesse tanti "imitatori" in città».